Il cuore del Villafranchiano batte al Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino.
Negli spazi da poco riaperti, ai reperti fossili dell’Astigiano è stato riservato un posto d’onore: sorprendono i visitatori il mastodonte di Villafranca, dalle enormi dimensioni, e il rinoceronte di Dusino San Michele, anch’esso di grandi proporzioni. Non manca la ricostruzione dello scavo di un altro rinoceronte, i cui resti parziali sono stati scoperti a Roatto, ultimo dei ritrovamenti registrati nell’Astigiano (1989).
Nei giorni scorsi i sindaci Anna Macchia (Villafranca), Bruno Colombo (Roatto) e Valter Malino (Dusino San Michele) sono andati a visitare il Museo, ricevuti dal direttore Marco Fino e dal vicepresidente della Regione Fabio Carosso. Momento più atteso l’incontro con gli esemplari del Villafranchiano, riprodotti in calco: “Una grande emozione e orgoglio: vederli non è come immaginarli!” raccontano. Coinvolgente anche la visita, nei depositi del Museo, agli scheletri degli esemplari, vissuti milioni di anni fa quando le acque del Mare Padano cominciarono a ritirarsi, e conservati in apposite teche e casse per garantirne la sicurezza e la migliore conservazione. In futuro anche questi resti potrebbero essere esposti al pubblico.
“I nostri tre Comuni, anche insieme al Distretto del Mastodonte, negli ultimi anni hanno lavorato con impegno per valorizzare l’identità paleontologica del territorio – ricorda Anna Macchia – A Torino abbiamo trovato un direttore attento ai nostri progetti. Costruire una collaborazione viva tra Museo e territorio della Valtriversa sarà il nostro obiettivo, veicolando informazioni e promovendo iniziative capaci di far conoscere gli esemplari in mostra e i luoghi in cui sono stati scoperti”.
Di grandi ambizioni il progetto “Fossili come Arte – Arte come Fossili” a cui sta lavorando Villafranca, teatro di vari ritrovamenti di mastodonti (Anancus arvernensis) e altri animali preistorici: “Una galleria a cielo aperto – ricorda il sindaco Macchia – con dieci sculture, tra le case del centro storico, che ricorderanno gli esemplari del Mare Padano e del Villafranchiano, dalla balena al delfino, dalla tigre dai denti a sciabola al rinoceronte, oltre naturalmente al mastodonte“. Un’undicesima opera sarà collocata lungo la statale Asti-Torino per fare da richiamo al museo artistico, che esporrà le prime sculture di Giorgia Sanlorenzo a partire dai prossimi mesi. “Proprio come nello spirito del Museo di Scienze Naturali – ricorda Anna Macchia – le nostre installazioni serviranno a raccontare una storia di milioni di anni affinché la memoria venga coltivata e rinnovata, a partire dai bambini”.
A Dusino da anni la scuola primaria, che si chiama Gli Amici di Rino (il rinoceronte), studia la storia dello Stephanorhinus jeanvireti emerso dalla terra, nel 1880, durante i lavori di costruzione della ferrovia Torino-Genova. Non a caso alla visita torinese ha partecipato anche Psiche Cotti, referente del progetto scolastico. E’ della stessa specie l’animale preistorico venuto alla luce a Roatto, in un campo di grano di Cascina Melona: il Comune ha già annunciato di volergli rendere omaggio, in primavera, con due sculture che saranno posizionate al belvedere del paese e nel sito in cui sono stati trovati i resti scheletrici.
La visita al Museo si è conclusa in dolcezza: a Fino e Carosso i sindaci hanno consegnato due confezioni del Biscotto del Mastodonte di recente creazione. E intanto Dusino prepara una trasferta tra i fossili, a Torino, per sabato 27 gennaio: info al 339.3529294.