ASTI – Uomini e donne reagiscono in modo differente alle malattie e così alle cure. Non dipende solo dalla caratterizzazione biologica e dalla funzione riproduttiva: nell’approccio alla salute contano anche i fattori ambientali, sociali, culturali e relazionali definiti dal termine “genere”. Se n’è discusso pochi giorni fa, all’aula convegni dell’Asl AT in occasione dell’evento formativo “Medicina di genere, approccio multidisciplinare” organizzato dal sottogruppo “Medicina di Genere” del Comitato Unico di garanzia (Cug).
L’iniziativa era rivolta a tutti i dipendenti con l’obiettivo di sensibilizzare gli operatori sulle varie sfaccettature del tema, avvalendosi delle elevate professionalità in seno all’azienda. Tra i temi affrontati: prevenzione e diagnosi precoce delle neoplasie femminili, cardiologia, sindrome metabolica, malattie ossee, psiche declinata al femminile e attività sportiva.
Sono intervenuti gli specialisti: Maggiorino Barbero, Jacopo Bernieri, Elena Cantino, Giovanna Lombardi, Maurizio Mellana, Valeria Mensi, Laura Norelli, Ilaria Pietropaolo, Chiara Polito, Marco Scaglione, Marcello Tucci, Roberto Zanelli.
Ampie le adesioni all’evento, che ha riscosso un alto gradimento dei partecipanti. Sono previste iniziative analoghe nel corso del 2024.