Formazione professionale: la Regione investe 38 milioni di euro in un nuovo modello
Novità sul fronte della formazione professionale in Piemonte. L’assessore Elena Chiorino ha spiegato il nuovo modello della Regione Piemonte volto a costruire qualcosa di innovativo in grado di aiutare il territorio. Un sistema orientato esclusivamente al risultato e finalizzato ad intercettare i fabbisogni formativi dei disoccupati e delle persone più fragili, per costruire percorsi strutturati a favorire l’ingresso, o il reinserimento, nel mondo del lavoro.
“Tra gli obiettivi principali – spiega l’assessore – vi è quello di “premiare” le agenzie che, entro i 12 mesi dalla fine dei corsi, avranno permesso a più persone di trovare lavoro: il dato occupazionale sarà la nostra bussola per definire chi avrà centrato meglio l’obiettivo”.
Oggi la Regione Piemonte è pronta ad avviare le attività legate alla nuova “Direttiva Regionale Formazione per il lavoro”, vista l’approvazione delle graduatorie dei cosiddetti “Macroambiti 1 e 2”, dotandosi di un impianto fortemente rinnovato, più snello e flessibile rispetto al passato, per migliorare la qualità dei percorsi e di offrire un sistema più performante.
Novantasette sono gli operatori accreditati, di cui 17 nuovi ingressi. Saranno strutturati corsi di formazione plasmati sulle esigenze delle persone e sui reali fabbisogni delle imprese, in stretta connessione con i territori di riferimento. La nuova offerta formativa sarà disponibile in modo capillare su tutto il territorio piemontese per un totale di cinquemila potenziali beneficiari.
Potranno accedervi giovani maggiori di 18 anni e adulti disoccupati, attraverso percorsi di specializzazione post qualifica, post diploma e post laurea, percorsi mirati ad una qualifica, a una specializzazione, a una abilitazione o patente di mestiere, o ancora percorsi di qualifica per persone con licenza di scuola secondaria di primo grado. I corsi saranno rivolti anche ai lavoratori dipendenti di aziende posti in CIGS e a rischio di perdita del posto di lavoro per situazioni di crisi, che necessitano di azioni di rinforzo delle competenze o riqualificazione. Una misura specifica è destinata alle persone con disabilità (e ai detenuti minorile adulti) per la realizzazione di progetti di inclusione socio lavorativa.
Aspetto di forte novità è l’attenzione al risultato occupazionale in esito ai percorsi: la Regione ha introdotto, per la prima volta in questo ambito, la valutazione delle performance degli operatori, attraverso un sistema di rating sulla base dei risultati ottenuti, commisurati alle caratteristiche degli allievi, in termini di successo formativo e di inserimento al lavoro.
I corsi potranno essere brevi con un minimo di 80 ore, o più strutturati fino ad un massimo di 2400 ore e faranno principalmente riferimento ai settori professionali della meccanica, ristorazione, ict, manifattura ed artigianato, edilizia, logistica, turistico alberghiero. In allegato, l’elenco degli operatori autorizzati e delle sedi , rispettivamente per il Macroambito 1 (disoccupati e occupati) e Macroambito 2 (soggetti fragili).