«Fermare subito le attività che non costituiscono servizi essenziali, senza se e senza ma!»

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato sindacale congiunto di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil di Asti, a firma dei segretari Pafundi, Seck e Uppo.

In seguito delle comunicazioni del Presidente del Consiglio Conte e del Decreto Legge, in attesa delle necessarie precisazioni attuative dello stesso, riteniamo che le aziende debbano agire per mettere in sicurezza gli impianti e prepararsi per il fermo produttivo. Nel nuovo DPCM del 22 marzo 2020 (allegato 1), sono indicate le attività che non dovranno fermarsi perché ritenute essenziali o strategiche.

Fim/Cisl, Fiom/Cgil e Uilm/Uil di Asti ritengono che le aziende che non appartengono strettamente a quei settori debbano prepararsi ad interrompere immediatamente la loro attività fino al 5 aprile, e utilizzare la cassa integrazione prevista per l’emergenza “Covid-19”.

Sono fatte salve le attività necessarie per mettere in sicurezza gli impianti ed altre, eventuali inderogabili e documentabili attività. In attesa dei necessari chiarimenti e di capire quali sono le attività produttive che dovranno essere fermate e quali eventualmente dovranno proseguire nell’attività, riteniamo non esserci le condizioni minime tra le lavoratrici e i lavoratori di serenità e tranquillità tali per tornare al lavoro. Nelle aziende nelle quali non si riscontrerà tale disponibilità si dichiara lo sciopero generale dal 23 marzo al 24 marzo come indetto a livello nazionale da Fim – Fiom – Uilm nel comunicato del 20 marzo.

S. Pafundi – M. Seck – S. Uppo

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