Evasione fiscale e contributiva: i dettagli dell’Operazione “Only You” della Guardia di Finanza di Asti

Sequestro preventivo di beni per 14,6 milioni. Nel mirino la Alpi Spa, operante nel settore della lavorazione delle carni

La Guardia di Finanza di Asti, coordinata dalla Procura, ha dato esecuzione a un provvedimento cautelare, emesso dal gip, che ha disposto il sequestro preventivo di beni per un valore di quasi 14,6 milioni di euro (liquidità, quote societarie per 1 milione di euro, 2 autovetture e beni immobili) nei confronti di Silvio Pellissero (ai domiciliari), amministratore unico della Alpi Spa, operante nel settore della lavorazione delle carni. Ai domiciliari anche Massimiliano Messeri, rappresentante legale di Officine del Lavoro Srl. Il terzo indagato, Mauro Marengo, amministratore formale della Fortes, è stato sottoposto all’obbligo di dimora.

Si sottolinea che le indagini sono iniziate prima della vertenza sindacale che di recente ha coinvolto la Alpi per lo stabilimento di Baldichieri, ora ceduto alla Ciemme (estranea all’indagine).

I dettagli dell’Operazione “Only You” sono stati resi noti stamattina in Tribunale, nel corso di una conferenza stampa presieduta dal Procuratore della Repubblica, Biagio Mazzeo, affiancato dal Colonnello Antonio Garaglio, comandante provinciale della Gdf di Asti.

Le indagini condotte dal Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Asti, scaturite dagli esiti del coordinamento istituzionale tra le Fiamme Gialle e il locale Ufficio provinciale INPS di Asti, relativamente all’accertamento da parte dell’Istituto (anno 2022) di una evasione contributiva per oltre 1 milione di euro, hanno portato alla luce i contorni di uno schema organizzativo – ritenuto fraudolento – composto da 4 società, prive di struttura, mezzi e capacità decisionali, meri serbatoi di manodopera. Queste si sarebbero succedute nel tempo nella stipula ed esecuzione di contratti d’appalto di illecita somministrazione di prestazioni lavorative di macellazione di animali; queste entità, attraverso l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per 33.435.174,50 di euro, avrebbero comportato in favore della parte committente, locale importante società per azioni del settore carni, l’indebito beneficio nel tempo (2014-2022) di un risparmio di imposte per 14.594.643,35 (di cui € 7.355.738,39 di IVA dovuta).

Anche attraverso l’escussione testimoniale di 30 persone, non solo lavoratori dipendenti, e l’acquisizione e

l’analisi di comunicazioni e supporti digitali aziendali, emergevano elementi a suffragio dell’inesistenza sostanziale delle società appaltatrici, succedutesi nel tempo nel rapporto di mono-committenza di somministrazione della manodopera unicamente alla stessa Spa; titolare dello stabilimento, sempre lo stesso,

dove le attività di lavoro dipendente venivano eseguite. Ciò con trasferimento di dipendenza formale della medesima forza lavoro (oltre 100 lavoratori dipendenti) da una entità societaria (srl) all’altra, che si rapportava però, sempre e unicamente alla medesima Spa. Le 4 persone giuridiche sono apparse esistenti solo sul piano formale, ma prive di concrete facoltà decisionali e gestionali relative al personale dipendente (come ad es. pagamenti e procedimenti disciplinari) e comunque all’oggetto della loro dichiarata attività sociale; decisioni che sono, invece, risultate provenire di fatto dall’amministratore dell’azienda committente. Indagine durante, oltre ai reati tributari e di concorso in illecita somministrazione di manodopera, è stata ravvisata dall’Autorità Giudiziaria anche la fattispecie di cui all’art. 2621 cc (false comunicazioni sociali).

Le indagini sono in corso.

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