Emanuele Locci, Coordinatore del corso Politica e Istituzioni: “Riveliamo le menzogne della sinistra astigiana”

Riceviamo e pubblichiamo

Da che pulpito vien la predica! Il Partito Democratico che continua a polemizzare con l’Istituto Stato e Partecipazione e con me per aver organizzato un corso di formazione su “politica e istituzioni” affittando un’aula dell’Università in Piazzale De Andrè, senza peraltro sventolare alcuna bandiera di partito, mi obbliga a mancare di eleganza ma a dare una risposta di profilo più politico. Trovo insopportabile il doppiopesismo della sinistra, la continua polemica verso ogni pluralismo delle idee o pensiero alternativo al loro. Ma più di tutto trovo insopportabile la mancanza di onestà intellettuale e la menzogna consapevole. IL PD di Asti predica bene ma razzola male e in un nuovo comunicato scrive che “Le preoccupazioni del nostro Partito riguardano l’utilizzo di un luogo come quello dell’Università ai fini della propaganda e del proselitismo politico, quando invece dovrebbe essere un luogo di formazione plurale e libero da influenze politiche dirette o indirette” dopo che i consiglieri comunali del PD avevano già scritto che “il problema è il luogo dove avverrà il corso: la sede dell’Università astigiana” e ancora, mentendo, che “l’università quale spazio aperto e plurale viene così “occupato” da una iniziativa di partito, non si ricordano precedenti in nessun ateneo pubblico italiano”. Al PD ha fatto poi eco tal Malandrone che scrive, mentendo: “A memoria, né un’adunata politica-partitica in Astiss né una formazione politica partitica in nessuna realtà formativa, educativa, scolastica e di istruzione si erano mai viste prima.” Ora, ribadito che l’attività di formazione proposta dall’Istituto Stato e Partecipazione non è attività promossa da un partito, vale la pena rilevare come il Partito Democratico abbia organizzato nella stessa sede universitaria proprio un corso di formazione intitolato “Arte di amministrare” come iniziativa di partito con tanto di bandiere e di adesioni al corso a pagamento, svolgendo dunque pure attività commerciale come partito all’interno di una sede istituzionale come l’università. Mi chiedo io, gli astigiani non trovano insopportabile avere dei rappresentanti politici che mentono sapendo di mentire? Proprio questa violenza verbale ed intimidatoria – veicolata con la menzogna, tendente a fermare iniziative di formazione che sentono come lontane dal loro pensiero – mi ha spinto a preoccuparmi di possibili azioni squadriste (usato come aggettivo, come definito dalla Treccani, azioni “antidemocratiche e violente”) contro UniAstiss, tanto più che sono note le simpatie per il movimentismo extraparlamentare di sinistra da parte del PD e, soprattutto, di Malandrone. Ha ragione l’On. Coppo quando, rispondendo alle polemiche, dice “un bel tacer non fu mai scritto”.

Dott. Emanuele Locci

Coordinatore corso “Politica e Istituzioni”

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