Incarichi fiduciari… a 5 stelle!

Remando controcorrente - logo by Paolo MoiseSorvolando, davvero per “carità di patria” sulla presunta “manina” che avrebbe cambiato (di notte e ovviamente a sua insaputa) la documentazione inerente le conseguenze del cosiddetto “Decreto Dignità” e sulle polemiche che l’hanno visto opposto al presidente dell’INPS Tito Boeri, la notizia inerente il leader del Movimento 5 Stelle (nonché vice premier e ministro) Luigi Di Maio è certamente quella dell’assunzione, a circa 70.000 euro lordi annui, della nuova responsabile della sua Segreteria.

Un ruolo di fiducia – indubbiamente, tanto che è requisito previsto dalla stessa norma – andato Assia Montanino, ventiseienne con alle spalle un’unica esperienza lavorativa, sia pure “di peso” nella Segreteria dello stesso Di Maio quando l’attuale vice premier era vice presidente della Camera. Tra le molte anomalie della vicenda, figurano il fatto che la Montanino è compaesana di Di Maio e militante pentastellata “della prima ora”.

Elementi che, fermo restando la piena libertà del ministro di assumere chi meglio crede, hanno fatto storcere il naso a più d’un commentatore. Oltre che, elemento ancora più preoccupante per un politico, a diversi elettori del Movimento. Schieramento politico che è esponenzialmente cresciuto negli anni, fino a divenire prima forza politica del Paese, proprio facendo leva sulla propria presunta “diversità” dagli altri partiti. Una forza che, almeno sulla carta, basa il proprio essere su concetti come onestà, trasparenza, meritocrazia.

Per cui, tornando alla signorina Montanino, ferma restando fino a prova contraria la sua onestà (rimarcata dallo stesso Di Maio dopo l’esplosione a mezzo stampa della polemica), la sua nomina soddisfa i criteri di trasparenza e meritocrazia? Alla luce dei fatti, è piuttosto difficile sostenerlo. Per quanto, da ormai un paio di giorni, principalmente sui social network, molti militanti M5S ci stiano provando con ogni mezzo. Il che è piuttosto sconsolante, pensando a quante battaglie per l’onestà e la trasparenza (evidentemente solo quella degli altri) hanno combattuto in questi anni.

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