PIEMONTE – Mille euro al mese per le famiglie alle prese con una delle più gravi difficoltà: la sfida di dover accompagnare un figlio minore affetto da una patologia onco-ematologica (leucemie e linfomi, per intenderci) in carico ai servizi piemontesi che fanno riferimento alla Rete Interregionale di Oncologia e Oncoematologia Pediatrica Piemonte-Valle D’Aosta.
La giunta regionale, su proposta dell’assessore regionale Chiara Caucino, ha infatti approvato i criteri per un progetto sperimentale: si tratta di un sostegno, attraverso il riconoscimento di un contributo economico di mille euro al mese (o frazioni, in caso di un periodo comunque non inferiore a 10 giorni) che potranno essere spesi per esigenze di tipo abitativo, di trasporto, di organizzazione familiare ed a supporto ai bisogni educativi e psicologici dei minori facenti parte del nucleo familiare stesso.
Per l’attuazione del provvedimento sono stati stanziati 300mila euro per quest’anno, che potranno essere rinnovati per il 2025.
Per poterne beneficiare occorre essere in possesso dei seguenti requisiti: valutazione dei bisogni a cura del Servizio Sociale dell’OIRM, in raccordo con i servizi sociali territoriali, nel caso di nuclei già conosciuti dai servizi stessi oltre ad essere residenti in Piemonte ed avere in famiglia un minore affetto da patologie onco-ematologiche preso in carico dal Centro di Riferimento della Rete di oncoematologia pediatrica di Piemonte e Valle d’Aosta.
L’ISEE massimo per poter ottenere il sussidio è di 50mila euro l’anno. Il sostegno viene erogato per tutta la durata del trattamento ad elevata intensità per un periodo massimo di 12 mesi, ed è riattivabile con le medesime modalità in caso di necessità.
L’assessore Caucino: «La Regione, con questo importantissimo provvedimento, conferma la sua vocazione a non lasciare indietro nessuno, in particolare chi deve affrontare situazioni dal peso morale ed economico nemmeno immaginabili per chi non ne è coinvolto».
«Sono molto grata per questo provvedimento a sostegno delle famiglie con figlio minore affetto da patologia oncoematologica – spiega la professoressa Franca Fagioli, direttore del Dipartimento Patologia e Cura del bambino all’ospedale Regina Margherita di Torino -. Ad oggi le percentuali di guarigione da patologia oncologica nei bambini è fortunatamente molto elevata, pari al 80-90%. Le cure che permettono di raggiungere questo obiettivo sono tuttavia molto intense e di lunga durata. Richiedono infatti frequenti ricoveri o accessi in ospedale e possono durare anche più di 12 mesi. Questo tipo di percorso ha un forte impatto su tutto il nucleo familiare non solo dal punto di vista psicologico ma anche nella gestione della quotidianità, a partire dalle esigenze abitative, dai trasporti, dalla gestione dei fratelli. Questo provvedimento rappresenta quindi un concreto aiuto per poter supportare i genitori in un momento improvviso e traumatico come la diagnosi di tumore del proprio figlio».