Dai domiciliari al carcere: si aggrava la posizione della badante accusata di circonvenzione di incapace
La donna avrebbe continuato a comunicare con terze persone dai domiciliari
La Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Asti ha eseguito nel pomeriggio di ieri 28 giugno l’ordinanza della custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Asti nei confronti della quarantasettenne Anca Egorov.
Si tratta di un aggravamento della misura cautelare degli arresti domiciliari a cui la donna era già sottoposta quale imputata dei delitti di circonvenzione di persona incapace in danno dell’anziana Giuseppina Marcovecchio, nonché di autoriciclaggio per aver impiegato la somma di 149 mila euro, provento della predetta circonvenzione di incapace, in attività economiche ed imprenditoriali in modo da ostacolare concretamente l’identificazione della loro provenienza delittuosa.
L’aggravamento della misura coercitiva è stato richiesto dalla Procura della Repubblica di Asti a seguito di indagini che hanno permesso di accertare la violazione delle prescrizioni del divieto della persona agli arresti domiciliari di comunicare con terze persone.
Il processo penale come è noto è in corso e la prossima udienza dibattimentale è prevista per il giorno 4 luglio.
“Per tali ragioni – si legge nella nota – si evidenzia che potrebbero emergere in futuro elementi di segno contrario rispetto a quelli sino ad ora raccolti, a favore quindi dell’imputata, da presumersi innocente fino a quando non sia pronunciata sentenza di condanna definitiva”.