Un successo il corso “Nonni Connessi” organizzato dall’Anteas di Asti

Il presidente Nosenzo ringrazia gli studenti dell’Artom per l’aiuto amorevole dimostrato agli anziani partecipanti

ASTI – L’Anteas di Asti (Associazione nazionale tutte le età attive per la Solidarietà) desidera ringraziare di cuore tutto lo staff dell’Istituto Artom che ha collaborato per l’ottimo risultato del corso “Nonni Connessi”. Un corso organizzato per accrescere le competenze digitali di chi, per ragioni di età e attitudine, è meno abituato a fruire delle opportunità offerte dai nuovi media.

Il presidente dell’Anteas Asti, Giuseppe Nosenzo, ha detto: “Ringrazio i docenti e gli alunni che si sono messi a disposizione, volontariamente e gratuitamente, nel prendersi cura degli anziani affinché potessero padroneggiare nell’uso degli strumenti informatici come gli smartphone. Un uso che permette loro di stabilire relazioni con le persone care, amici e parenti, anche e soprattutto in momenti particolari come quelli vissuti durante il primo duro lockdown causato dalla pandemia”.

Nel ringraziare la dirigenza per aver permesso l’uso dei laboratori e degli strumenti informatici, Nosenzo ha aggiunto: “La nostra associazione necessita di aiuti concreti, proprio come in questo caso, per aiutare chi nella società è più debole e fragile. L’intento è sconfiggere l’isolamento, la solitudine, la depressione. Tutto questo si può superare solo creando e coltivando le relazioni fra le persone”.

Il presidente dell’Anteas ha aggiunto: “Meraviglioso è  stato vedere l’aiuto pronto, delicato, professionale degli studenti verso i diversamente giovani.  Relazioni intergenerazionali da favorire e coltivare. Donare il proprio tempo agli altri, senza secondi fini, è il gesto più nobile che una persona possa fare. Nel corso Nonni Connessi è emersa questa nobiltà che pensavamo non esistesse più, in una società in cui  l’onnipotenza dell’io va a discapito del noi. Dobbiamo riscoprire la bellezza dei rapporti tra noi, la bellezza del ritrovarsi, frequentarsi, la bellezza nell’aiutare chi ha bisogno. Questo è il terreno che ci permetterà di forgiare una società più giusta, equa e solidale”.

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