Confindustria Piemonte festeggia mezzo secolo

Alla Nuvola Lavazza oltre 400 ospiti per celebrare i 50 anni dell’organizzazione. Marco Gay: “Rinnoviamo l’impegno per occupazione e occupabilità”

TORINO – A 50 anni esatti dalla sua fondazione, Confindustria Piemonte ha celebrato il suo primo secolo di attività a sostegno del tessuto imprenditoriale regionale e nazionale, con un evento alla Nuvola Lavazza di Torino. Oltre 450 i presenti arrivati da tutt’Italia tra cui i vertici delle otto associazioni territoriali piemontesi di Confindustria, Ance Piemonte e in collegamento i ministri Santanchè, Pichetto Fratin e Zangrillo.

Non c’è più tempo per guardare nello specchietto retrovisore. Pandemia, costo dell’energia e guerra ci hanno obbligato a guardare in avanti, a difendere ed immaginare un futuro che stiamo costruendo di ora in ora. Grazie a questo spirito da undici trimestri in Piemonte crescono investimenti, occupazione e utilizzo degli impianti. Gli iscritti alle università aumentano, l’innovazione e gli innovatori hanno qui un terreno fertile dove sviluppare i loro progetti” ha sottolineato nel suo intervento il presidente di Confindustria Piemonte, Marco Gay. “Il capitale umano, le persone. Sono il collante e abilitatore in ogni singolo ufficio, impianto e stabilimento, ma anche nei centri ricerca e nelle università. E anche quando, zaino in spalla, andiamo all’estero a vendere i nostri prodotti è quello che fa la differenza portando i valori e il valore aggiunto di quello che produciamo, del nostro Piemonte” ha proseguito il presidente, sottolineando che “stiamo vivendo transizioni veloci, non ci sono dubbi, da generazioni non vivevamo un susseguirsi di cambiamenti così repentini. Dobbiamo lavorare insieme con le istituzioni piemontesi e con le parti sindacali, con cui in questi anni difficili abbiamo fatto molto, l’obiettivo è chiaro: occupazione ed occupabilità. Oggi rinnoviamo questo impegno con ancora più fiducia nel futuro: riprendiamo da qui il nostro cammino, senza esitazioni, senza paure, senza tentennamenti”.

Temi su cui è tornato anche il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ribadendo che “bisogna incrociare il tema demografico con la questione della formazione e dell’istruzione. Questo ci permette di guardare al futuro in un momento in cui c’è una transizione di quelle pesanti determinata dall’esigenza di cambiamento”. “Confindustria ha imparato a guardare le sfide del futuro” ha sottolineato il ministro del Turismo, Daniela Santanché, sottolineando come il comparto di cui si occupa “sia uno di quei settori che più ha sofferto per la pandemia. Con i fondi del PNRR possiamo fare cose grandi; oggi la sfida che chiedo anche a voi di affrontare è di alzare il livello dell’offerta turistica, di alzare il livello delle strutture ricettive”. Il Ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha invece ribadito come ci sia “un programma di modernizzazione estremamente ambizioso, importante, che dobbiamo realizzare in tempi stretti perché viviamo l’epoca in cui i cambiamenti sono ormai sono rapidi, sono di straordinaria velocità e complessità e quindi noi dobbiamo essere capaci di cavalcare questi processi di cambiamento”.

In avvio dei lavori hanno portato i loro saluti Marco Lavazza, vicepresidente del gruppo torinese che ha ospitato l’evento, il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, e il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio. Formazione e competenze, crescita dimensionale e internazionalizzazione, capacità di attrarre investimenti, urgenza nel rispetto dei temi del Pnrr nelle infrastrutture sono stati i temi su cui si sono confrontati, nella prima tavola rotonda, Andrea Notari, presidente Gruppo Giovani Confindustria Piemonte, Alberto Biraghi, presidente Piccola Industria Confindustria Piemonte, Fabio Ravanelli, presidente dal 2016 al 2020, Gianfranco Carbonato, presidente dal 2012 al 2016, Mariella Enoc, presidente dal 2008 al 2012, Savinio Rizzio, presidente dal 1999 al 2003, e Paola Malabaila, presidente Ance Piemonte.

Nella seconda tavola rotonda hanno poi preso la parola Paola Garibotti, responsabile regionale Nord Ovest di UniCredit Italia, Teresio Testa, chief lending officer di Banco Bpm, e Stefano Cappellari, direttore regionale per Piemonte Nord, Valle d’Aosta e Sardegna di Intesa Sanpaolo. “I nostri imprenditori hanno nel DNA il tema della sostenibilità che è forte e sentito. L’imprenditore quando ci chiede un finanziamento deve avere già due tipi di consapevolezza: uno, che quello che intende fare avrà un impatto, due, che è misurabile” ha spiegato Garibotti. “Quello che dico alle imprese è parliamo, condividiamo, perché è un momento di difficoltà ed al contempo di opportunità, che ci sono e dove il sistema bancario è pronto per sviluppare progetti con i propri clienti” ha aggiunto Testa. “Il Piemonte è una regione con una forte vocazione industriale e capace di innovare, con un livello di innovazione pro capite secondo solo all’Emilia Romagna” ha sottolineato Cappellari.

In chiusura ha preso la parola il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che rispondendo alle sollecitazioni del moderatore Andrea Cabrini sulla riforma fiscale ha sottolineato: “Il taglio del cuneo fiscale è l’inizio di un percorso. Perché abbia effetto ci deve essere un intervento di circa 16 miliardi. È un buon auspicio per quello che sarà la legge di bilancio. Sono convinto che si possano trovare le risorse. Bisogna riconfigurare il 4-5% della spesa pubblica”. Allargando lo sguardo, Bonomi ha sottolineato come “i problemi geopolitici ed economici hanno valorizzato la capacità dell’industria italiana di essere flessibile”, dove ci sono “settori che hanno fatto profitti straordinari come agricoltura e commercio, mentre la manifattura ha fatto meno 5% e, malgrado ciò, sono aumentati i salari. L’industria ha fatto la sua parte a rinegoziare i contratti”. Infine, rivolgendosi al Governo, “chiedo di ascoltare l’industria, che ha dimostrato di essere forte, che è un asse strategico del Paese e lo è stato durante la pandemia. È quindi un interesse strategico nazionale difendere la nostra industria”.

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