Coldiretti Asti: “Giusta e opportuna la deroga ai termini europei sulle etichette del vino”
Autorizzato l’utilizzo delle vecchie etichette fino a esaurimento delle scorte
Salve cinquanta milioni di etichette per il vino Made in Italy messe a rischio dalle nuove norme Ue, grazie alla recente firma, da parte del Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida, del decreto che posticipa l’introduzione e l’applicazione della normativa europea sul cambio di etichettatura.
Con tale deroga, infatti, è consentito l’utilizzo delle etichette in essere fino ad esaurimento delle scorte di magazzino.
La norma, che impone l’inserimento degli ingredienti e dei valori nutrizionali in etichetta (entrata in vigore l’8 dicembre scorso), avrebbe costretto al macero decine di milioni di etichette già stampate.
“La sollevazione di Coldiretti verso l’intempestiva norma europea non ha tardato a farsi sentire” sottolinea Monica Monticone, membro di giunta di Coldiretti Piemonte con delega territoriale al settore vitivinicolo, nonché Presidente Coldiretti Asti, riportando l’attenzione su un settore già duramente colpito dall’impennata del costo del vetro cavo per le bottiglie (fino al 58% nell’arco di 18 mesi); – giusta e opportuna, pertanto, la deroga firmata dal Ministro Lollobrigida. Peraltro – aggiunge la giovane viticoltrice e vignaiola astigiana, – non si tratta del primo screzio causato dalle politiche europee al vigneto italiano: non dimentichiamo le etichette allarmistiche irlandesi sul vino e nemmeno la decisione della Ue di autorizzare, nell’ambito delle pratiche enologiche, l’eliminazione totale o parziale dell’alcol anche nei vini a denominazione di origine, fino alla malsana idea di produrre vino senza uva”.
“Il vino rappresenta un patrimonio importantissimo per l’astigiano, così come per il Piemonte e l’intero Paese Italia – ricorda il Direttore Coldiretti Asti Diego Furia -. La Coldiretti non permetterà che storia, cultura, economia e occupazione enoica vengano minacciate/cancellate da infausti, infondati e superficiali tentativi di colpevolizzare un’eccellenza millenaria, inserita a pieno titolo nella Dieta Mediterranea, riconosciuta Patrimonio Unesco. Come tale, infatti, anche l’alimento-vino, consumato con consapevolezza, concorre a garantire i benefici, che fanno guadagnare all’Italia il primato europeo, e il secondo posto mondiale, per longevità. Sarebbe opportuno che l’Unione Europea iniziasse a ragionare/agire in maniera puntuale. Ci sono argomenti per i quali non si può continuare a standardizzare. Ce lo insegnano la storia, la cultura, la tradizione e, anche, la scienza”.