Certificazione Parità di Genere: è legge
La certificazione di parità è diventata realtà: il cammino è terminato con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 1° luglio 2022. La ratio del decreto è coincidente con la “Strategia nazionale per la parità di genere 2021-2026”; è quindi un rafforzamento della governance a presidio delle politiche sulla parità di genere all’interno dei luoghi di lavoro. Da qui la necessità della certificazione della parità di genere. Altro importante tassello dopo 11 anni dalle legge Golfo- Mosca.
Il PNRR prevede il “Sistema di certificazione della parità di genere”, il cui obiettivo e’ la definizione di un sistema nazionale di certificazione della parità di genere che accompagni e incentivi le imprese ad adottare policy adeguate a ridurre il gap di genere nelle imprese.
I parametri minimi per il conseguimento della certificazione della parità di genere sono quelli di cui alla Prassi di riferimento UNI/PdR 125/2022, pubblicata il 16 marzo 2022, contenente “Linee guida sul sistema di gestione per la parità di genere che prevede l’adozione di specifici KPI (Key Performance Indicator)”.
La certificazione per la parità di genere è frutto della collaborazione con il Tavolo di lavoro sulla certificazione di genere delle imprese previsto dal Pnrr Missione 5, come suggerito anche nella UNI ISO 30415.
Al fine di creare un ambiente di lavoro inclusivo delle diversità che sostengano la parità di genere, la norma individua 6 Indicatori: 1. Cultura e strategia; 2. Governance; 3. Processi Risorse Umane; 4. Opportunità di crescita in aziende neutrali per genere; 5. Equità remunerativa per genere; 6. Tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro.
I vantaggi sono tanti ed è importante ricordarli:
- Uno sgravio contributivo fino a 50mila euro l’anno, alle aziende private in possesso della certificazione di pari opportunità;
- Un punteggio premiale per la concessione di aiuti di stato e/o finanziamenti pubblici in genere.
- Nei bandi di gara per l’acquisizione di servizi e forniture, il possesso di una certificazione di parità di genere dal punteggio più alto determinerà un miglior posizionamento in graduatoria.
Le rappresentanze sindacali aziendali e le consigliere e consiglieri territoriali e regionali di parità, qualora rilevassero anomalie o criticità, sulla base dell’informativa aziendale e dei dati risultanti dal Rapporto biennale sulla situazione del personale maschile e femminile di cui all’art. 46 del decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198, per le aziende che siano tenute a presentarlo, potranno segnalarle all’organismo di valutazione della conformità che ha rilasciato la certificazione della parità di genere, previa assegnazione all’impresa di un termine, non superiore a centoventi giorni, per la rimozione delle stesse.
Per maggiori informazioni scrivere: consigliera.parita@provincia.asti.it lasciando recapito telefonico.