Al carcere di Asti è andato in scena l’emozionante spettacolo teatrale “Fine pena ora”

L'Associazione Effatà ha reso possibile l’evento che ha coinvolto detenuti e studenti del Monti in un'esperienza di profonda umanità e riflessione

ASTI – Il progetto straordinario di riabilitazione attraverso l’arte ha raggiunto la nostra città mercoledì 20 marzo, con la messa in scena di “Fine pena ora” nell’istituto penitenziario di Asti. L‘Associazione Effatà, con il suo costante impegno nel volontariato per il carcere, ha reso possibile questo evento, coinvolgendo detenuti e giovani studenti del liceo “Monti” in un’esperienza di profonda umanità e riflessione.

La rappresentazione, diretta dal talentuoso regista Simone Schinocca, direttore artistico di Tedacà, ha portato in scena la corrispondenza travolgente di oltre 30 anni tra un ergastolano e il suo giudice. L’opera è tratta da un testo di Elvio Fassone, magistrato ed ex componente del Consiglio Superiore della Magistratura. In scena, gli attori hanno dato vita a questa storia avvincente: Salvatore D’Onofrio, noto per le sue interpretazioni in opere teatrali come “La scortecata” e “Cani di Bancata” di Emma Dante, e per il suo talento cinematografico in film come “L’immortale” di Marco D’amore e “Capri revolution” di Mario Martone. Accanto a lui, Giuseppe Nitti, formatosi al Teatro Stabile di Torino, e Costanza Maria Frola, già protagonista di diverse produzioni firmate Tedacà.

Attraverso le parole scritte, due mondi apparentemente inconciliabili si sono fusi in un abbraccio di umanità, mettendo in luce i limiti, le contraddizioni e il desiderio universale di rinascita.

L’evento ha suscitato una profonda emozione nel pubblico, composto non solo dai detenuti della struttura, ma anche da 30 ragazzi dell’Istituto Superiore Monti, coinvolti in un progetto di scrittura a quattro mani di un libro tra studenti e detenuti. Alla fine dello spettacolo, un fragoroso applauso ha accolto gli artisti, mentre i detenuti si sono alzati in piedi in un gesto di riconoscimento e gratitudine.

“Giornate come queste donano grande senso al nostro lavoro”, ha dichiarato un rappresentante di Effatà. “Siamo grati alla direzione della struttura, agli agenti penitenziari e a tutti coloro che hanno reso possibile questo progetto straordinario. È stata un’esperienza indimenticabile, che ha toccato profondamente i cuori di tutti i presenti”.

Gli occhi lucidi e le preziose riflessioni emerse durante i confronti successivi allo spettacolo dimostrano quanto sia stata significativa questa esperienza per tutti i partecipanti. Questa giornata rimarrà per sempre incisa nei cuori e nelle menti di coloro che hanno partecipato, dimostrando il potere trasformativo e inclusivo dell’arte e dell’impegno sociale.

“Fine Pena Ora” non è solo uno spettacolo teatrale, ma un atto di riconciliazione, di speranza e di umanità. Attraverso l’arte, siamo tutti chiamati a riflettere su come conciliare la ricerca di sicurezza sociale con il principio costituzionale del recupero e della riabilitazione. In un mondo che spesso sembra diviso, questa rappresentazione ci ricorda che c’è sempre spazio per la comprensione, la compassione e la speranza.

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