Al via la campagna di comunicazione del Movimento 5 Stelle Piemonte sulla sanità. Da questa settimana partono le affissioni e i banchetti, in tutte le province piemontesi, a difesa della sanità pubblica e contro le privatizzazioni.
“Il Centrodestra, in campagna elettorale, aveva promesso ‘un’altra velocità per il Piemonte’. Ma, dopo 5 anni alla guida della Regione, i risultati sono pessimi” dicono Sarah Disabato, Capogruppo regionale M5S Piemonte, Sean Sacco, Consigliere regionale M5S Piemonte e Ivano Martinetti, Consigliere regionale M5S Piemonte.
E aggiungono: “Qualche esempio. Nell’Asl Torino 4 servono fino a 459 giorni per un esame di prevenzione del tumore alla prostata. A Torino 419 giorni per un intervento alle emorroidi e 340 per una visita oculistica. A Mondovì, nel cuneese, 203 giorni per una visita dermatologica. All’Ospedale Maggiore di Novara 102 giorni per un intervento di ernia inguinale, a Vercelli 124 giorni per una visita endocrinologica, nel Verbano-Cusio-Ossola 186 giorni per una visita gastroenterologica, ad Asti 128 giorni per una risonanza magnetica al cervello, a Biella 290 giorni per un’ecocardiografia. È urgente cambiare rotta perché in ballo c’è il bene più prezioso, la salute dei cittadini piemontesi”.
Le proposte del Movimento 5 Stelle
Disabato, Sacco e Martinetti spiegano le proposte del M5S: “Costruire i nuovi ospedali con fondi pubblici senza ricorrere ai partenariati pubblico-privati, fuori la politica dalle nomine dei direttori delle Asl, sì al nuovo ospedale di Torino Nord in un’area idonea, non nel Parco della Pellerina, uno degli ultimi polmoni verdi della città. La nostra battaglia verterà inoltre sul ritorno della sanità in capo allo Stato, l’aumento delle risorse per l’assistenza alle persone non autosufficienti, i maggiori investimenti su case della salute e telemedicina, il contrasto alle dipendenze e ai disturbi nutrizione e alimentazione, le assunzioni e gli incentivi economici al personale sanitario per l’abbattimento delle liste d’attesa, la difesa del diritto all’aborto e delle conquiste della legge 194, la reinternalizzazione del centro unico di prenotazione, l’aumento dell’indennità di esclusività ai medici che scelgono di lavorare nel pubblico e, infine, l’introduzione dello psicologo di base. Dodici proposte di buon senso per una sanità più giusta, efficiente e vicina al cittadino”.