Il bilancio di AstiTeatro 46 è più che positivo: il festival da poco concluso ha fatto registrare una crescita rilevante sia in termini di pubblico sia di gradimento

Da sinistra: Angelo Demarchis, Paride Candelaresi, Maurizio Rasero e Mario Nosengo

ASTI – Si è tenuta stamattina la conferenza stampa di chiusura del Festival AstiTeatro 46, che ha coinvolto la città dal 13 al 29 giugno. Presenti nella Sala Gianni Basso del Teatro Alfieri il sindaco Maurizio Rasero, l’assessore alla Cultura Paride Candelaresi, il direttore del Teatro Alfieri Angelo Demarchis e il direttore artistico del Festival Mario Nosengo.

Ha partecipato telefonicamente anche Eugenio Fea, che ha collaborato con Nosengo alla direzione del festival.

“Abbiamo voluto proporre agli abitanti di Asti e a chi veniva da fuori una diversificazione dell’offerta in cartellone, generi diversi, per poter permettere a tutti di trovare almeno uno spettacolo che rispecchiasse i propri gusti e interessi”, ha detto il sindaco Rasero.

AstiTeatro 46 è piaciuto e i numeri lo confermano. Il festival ha registrato una significativa crescita sia in termini di pubblico sia di gradimento e soddisfazione dell’offerta. Sono state circa 4.500 le presenze.

Tra gli spettacoli più visti, l’apertura itinerante con Classicismi, Teresa, Rosso Milva e i sold out di Carmen e Caravaggio. Anche se penalizzato dal maltempo, Scintille ha continuato a essere partecipato anche nella sua formula “al chiuso” al Teatro Alfieri.

Mario Nosengo e Paride Candelaresi

L’assessore Candelaresi:Ritengo sia stata un’edizione bella e fortunata, che ha segnato dati in positivo. Numeri che sono figli dei fondamentali incontri fatti l’inverno scorso, in cui ci siamo interrogati sul futuro di AstiTeatro. AstiTeatro deve intercettare un pubblico preciso, a cui rivolgersi dando tuttavia diverse opzioni. Dagli incontri è emerso che occorre sempre credere nelle proprie idee, ma solo col confronto con gli altri abbiamo potuto capire cosa non stesse funzionando, cosa cambiare per migliorare il festival, quali fossero le esigenze del territorio”.

Il direttore artistico Nosengo:Questo è stato un festival che ha dato suggerimenti e soprattutto che ha saputo soddisfare il pubblico. Sicuramente sarà da migliorare il festival, perché non ha ancora una sua fisionomia ma il prossimo anno ce l’avrà. Abbiamo offerto più generi per capire il tipo di attrazione per ognuno di essi. Il festival nacque con la drammaturgia, poi diventò il più importante d‘Italia con la drammaturgia contemporanea. Poi diventò ibrido. È come se il cartellone di quest’anno avesse preso spunto dal festival degli anni ’80 e l’AstiTeatro degli ultimi anni diretti da Bronzino. Una sintesi di due festival molto diversi ma apprezzatissimi. AstiTeatro deve prevalentemente diventare per i giovani. E la cosa che mi fa più piacere è proprio il ritorno dei giovani tra il pubblico, mi rassicura sapere che la strada intrapresa è quella giusta”.

Tornando ai dati, la media di spettatori per spettacolo è in forte aumento rispetto all’anno precedente (+28,6%). Si segnala una progressiva crescita degli ingressi medi per giornata durante il festival. Tale dato potrebbe essere indice di una riacquisita fiducia e interesse degli spettatori per la manifestazione. Nuovo pubblico (39,2%), dato in crescita rispetto all’anno precedente (+8%) e rispetto anche agli anni precedenti. Cresce la soddisfazione per la proposta di spettacoli di AstiTeatro 46: dai questionari emerge che il 65% del pubblico dà una valutazione di almeno 4/5 (buona – molto buona) all’offerta di spettacoli proposta quest’anno. Il dato riacquista forza rispetto all’anno precedente e torna ad avvicinarsi a quello di AstiTeatro 44.

Per quanto riguarda le prossime edizioni del festival, Nosengo ha aggiunto che “saranno proposti più spettacoli con linguaggi diversi e/o multidisciplinari come danza, circo, musica e realizzati in luoghi all’aperto. E soprattutto offriremo al pubblico la possibilità di assistere a più spettacolo con artisti internazionali”.

La maggioranza degli spettatori, inoltre, indica tra le motivazioni principali di partecipazione al festival: l’esperienza dal vivo e la performance (63%), l’atmosfera e i luoghi del festival (37,9%) e gli artisti (29,7%), in linea con gli anni precedenti. Il pubblico di AstiTeatro si conferma principalmente locale (73%o), mentre torna a crescere il pubblico proveniente da fuori, principalmente Torino (12%), Cuneo (4%) e Alessandria (3%). La distribuzione anagrafica del pubblico di AstiTeatro risulta più eterogenea degli anni precedenti. Si segnala che cresce la percentuale di spettatori under 35 al 26.6% del totale (+6% rispetto al 2023).

Il dirigente Demarchis ha sottolineato che la spesa di AstiTeatro, circa 180mila euro, è stata interamente coperta da voci di entrata, in parte con gli incassi e soprattutto grazie al sostegno di Fondazione CRT, Fondazione CrAsti, MIC, la sponsorizzazione di Banca di Asti. Maggiore sostenitore è la Fondazione Compagnia di San Paolo.

Durante il festival è stato chiesto ai pubblici di raccontare AstiTeatro con due parole. I dati raccolti sono stati inseriti sulla piattaforma Metamorfosi. Le parole più ricorrenti sono “cultura”, “scoperta”, “novità”, “creatività”, “divertimento”, “opportunità”, “esperienza”, “evasione” e “occasione”.

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