La Biblioteca dell’Istituto Artom ospita la mostra “I testi della Memoria”

Il 1° febbraio anche un incontro con Marcella Filippa, autrice del libro “Anna Bises Vitale. La narratrice”

ASTI – Nell’ambito delle iniziative legate alla Giornata della Memoria, giovedì 1° febbraio nell’Aula Magna dell’Artom (via Romita) si terrà un incontro dedicato alle classi del triennio.

Inoltre, la Biblioteca dell’Istituto ospiterà, dal 26 gennaio al 9 febbraio, la mostra “I testi della Memoria”, in cui saranno esposte opere sulla Shoah per conoscere e non dimenticare, tra cui il libro di recente pubblicazione “Anna Bises Vitale. La narratrice”.

 

L’incontro con l’autrice Marcella Filippa

Saggista, traduttrice, giornalista pubblicista, vincitrice di premi letterari, ha diretto mostre, realizzato sceneggiature per documentari, coordinato progetti europei, consulente di case editrici, responsabile di collane editoriali sulla storia delle donne e sul pensiero femminile europeo. Ha pubblicato numerosi libri di storia del Novecento, in particolare sul razzismo e la storia delle donne, tradotti anche all’estero, e ha curato molti volumi collettanei di storia sociale Direttrice della Fondazione Nocentini. È stata a lungo docente all’Istituto Europeo di Design, collabora con università e istituti culturali italiani e internazionali. Vive e lavora a Torino. Marcella Filippa presenterà il libro recentemente pubblicato “Anna Bises Vitale. La narratrice”.

A ottantacinque anni dalla promulgazione delle leggi razziali, l’autrice offre una nuova storia al femminile. Una bambina, soltanto perché è ebrea, è costretta a lasciare Roma con la sua famiglia, i giochi, la scuola, gli amici, per intraprendere un lungo viaggio verso l’Argentina, e ritornare in Italia in età adulta. La vita di Anna Bises fa parte a pieno titolo della storia del Novecento, delle sue ferite, degli urti della storia, con i quali donne come lei hanno dovuto fare i conti e riformulare la propria identità.

Scappata dall’Italia delle leggi razziali approdò in Argentina. Qui, dopo il regime militare, ha collaborato con le madri di Plaza de Mayo.

Fu così che Anna partì, con la scatola del Monopoli e un libro sottobraccio, che era “Il conte di Montecristo”. Alla ventura, in un viaggio senza ritorno pensabile, ma solo così ci si poteva salvare. Lei, la sua famiglia, e migliaia di altri ebrei italiani, protagonisti di una migrazione forzata — una delle tante nella loro storia. Le leggi razziali volute dal governo fascista nel 1938 costrinsero all’esilio molti appartenenti alla “razza ebraica”, e furono sempre viaggi dolorosi. Alcune famiglie trovarono salvezza, mentre altre ragazzine dell’età di Anna Bises passavano per i campi di sterminio, come Liliana Segre e Edith Bruck, sopravvivendo e diventando testimoni della Shoah.

Modererà l’incontro Luigi Florio, già sindaco di Asti ed europarlamentare, avvocato, giornalista, presidente dell’Associazione Italia Israele.

 

 

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