Bando beni confiscati alle mafie: dalla Regione Piemonte 691mila euro per progetti di riutilizzo e spese di gestione
Assessore Marrone: "Lo dedichiamo alla memoria di Paolo Borsellino e della sua scorta"
Il bando 2023/24 per il riutilizzo dei Beni confiscati alle mafie metterà a disposizione 691mila euro per progetti di riutilizzo a fini civici e sociali. 205mila euro per le spesa corrente dei beni e 486mila per spese di investimento sugli stessi. I comuni e gli enti avranno infatti la possibilità non solo di ristrutturare i beni per poi metterli a disposizione della cittadinanza, ma potranno anche utilizzare i fondi regionali per le utenze dei beni in loro carico.
Ad annunciarlo è l’assessore regionale al contrasto alle mafie Maurizio Marrone, in occasione dell’anniversario della strage di Via D’Amelio a Palermo, che si celebrerà domani, e che ricorda il sacrificio del giudice Paolo Borsellino e della sua scorta.
“Se la ‘Ndrangheta riesce a infiltrarsi nella ristorazione, addirittura dentro il Palazzo di Giustizia, la lezione da imparare è che tutto ciò che viene sequestrato deve essere riutilizzato a finalità “no profit” così da scongiurare qualsiasi infiltrazione – dichiara l’assessore Maurizio Marrone, commentando il recente caso ‘Liberamensa’ – Questa mattina insieme a Alessandro Cammarata abbiamo fatto visita al Comune di Pavarolo, tra i vincitori del bando 2022, per visitare il cantiere che porterà una villa sequestrata alla mafia a diventare un centro polifunzionale per i servizi alle famiglie. Un intervento concreto, capace di venire incontro ai bisogni del territorio, e che dedichiamo alla memoria del giudice Paolo Borsellino. Per questo motivo abbiamo voluto donare al sindaco di Pavarolo, Laura Martini, una targa dedicata al giudice ucciso dalla mafia“.
Nel dettaglio, il centro polifunzionale di Pavarolo ospiterà un punto di ascolto che fornirà personale esperto a sostegno dei progetti sociali proposti per fornire aiuto a varie categorie di utenti, quali genitori separati e coppie in crisi, donne vittime di violenze, donne operate di cancro al seno, famiglie in stato di disagio (con l’organizzazione, a titolo esemplificativo, di laboratori rivolti ai giovani sulla sensibilizzazione alle mafie e di educazione alla cittadinanza ed alla legalità; psicologo a supporto di famiglie in stato di disagio e/o adolescenti in difficoltà; sportelli di ascolto per le donne che devono affrontare diagnosi e cure relative al cancro; incontri tra neomamme e professioniste di ausilio ad affrontare il percorso di nuova genitorialità; consulenza legale gratuita).
Si intende inoltre realizzare un luogo destinato a costituire un momento di dialogo intergenerazionale, coinvolgendo anziani e minori per consentire alle nuove leve di scoprire l’importanza del passato per leggere il presente (per esempio: creazione di momenti ludici in cui i nonni possono insegnare ai bambini i giochi ed i balli di una volta, la costruzione di giocattoli del passato e la narrazione di vecchie favole e filastrocche) e mettere a disposizione una sala a rotazione utilizzata da cittadini appassionati di arte e cultura, che mettono a disposizione di altri cittadini le proprie competenze (organizzando, ad esempio, incontri e corsi di arte, musica e cultura varia).