Ad Asti la prima edizione del Festival Nazionale dell’Arpa

L’evento si terrà il 18 e 19 maggio nella Chiesa di San Martino

ASTI – L’arpa, strumento millenario dalle sonorità celestiali, sarà protagonista assoluta della scena culturale italiana con la prima edizione del Festival Nazionale dell’Arpa che si svolgerà il 18 e 19 maggio nella suggestiva cornice della Chiesa di San Martino in Asti.

Il festival, organizzato con cura e passione, sotto la direzione artistica della professoressa Fernanda Saravalli, si propone di celebrare e promuovere l’arte dell’arpa, offrendo al pubblico un’esperienza unica ed indimenticabile.

Durante le due giornate del festival, gli appassionati avranno l’opportunità di immergersi in un programma ricco e coinvolgente, che includerà esibizioni di arpisti di fama nazionale ed internazionale, concerti e workshop. Sarà un’occasione imprendibile per scoprire la versatilità e la bellezza di questo strumento affascinante, capace di evocare emozioni profonde e trasportare l’ascoltatore in mondi lontani.

La Chiesa di San Martino in Asti, con la sua atmosfera suggestiva e la sua acustica, fornirà lo sfondo perfetto per le esibizioni degli arpisti e garantirà un’esperienza sensoriale avvincente a tutti i partecipanti.

Il Festival Nazionale dell’Arpa è aperto a tutti gli appassionati di musica, agli studenti, ai professionisti del settore e al pubblico in generale. L’ingresso sarà gratuito, con offerta libera per il restauro dell’organo ottocentesco sito nella Chiesa di San Martino, permettendo a chiunque di partecipare e godere di questo straordinario evento culturale.

Durante le giornate faranno un’esperienza volontaria come hostess e steward giovani studenti in possesso di buone doti di relazione con il pubblico e ottime capacità di problem solving, svolgendo attività di accredito e assistenza partecipanti al Festival. Il progetto “scuola-lavoro” – coordinato dalla Prof.ssa Valeria Ruffa del Gruppo Culturale San Martino – ha coinvolto le sezioni turistiche dell’IPSSC “Q. SELLA” e dell’ISS “G.A. Giobert”.

Il programma

MagichArpeEnsemble

Il “MagichArpeEnsemble”, noto per i suoi giovani e talentuosi musicisti, terrà un concerto alle ore 21 di sabato 18 maggio. “MagichArpeEnsemble” è un gruppo nato spontaneamente sui banchi di scuola dell’Istituto “Giuseppe Verdi” di Asti, diretto e coordinato dalla Prof.ssa Saravalli Fernanda, insegnante di arpa, teoria e solfeggio e fisarmonica presso il suddetto Istituto e Docente di arpa al Conservatorio di Cuneo. È composto da professori, allievi di varie età ed esperienze musicali diverse che frequentano il Conservatorio di Cuneo e l’Istituto Musicale di Asti. MagichArpeEnsemble propone musica d’intrattenimento dal classico al pop, di compositori italiani e stranieri.

José Antonio Domené e Davide Burani

Inoltre, il Festival avrà l’onore di ospitare il concerto del duo di arpe “José Antonio Domené e Davide Burani”, artisti di fama internazionale, conosciuti in tutto il mondo. Il loro concerto è previsto per le ore 18.30 di domenica 19 maggio. José Antonio Domené è uno degli arpisti spagnoli più rappresentativo della sua generazione. Formatosi presso il Conservatorio Reale Superiore di Madrid, si è perfezionato al Royal College on Music di Londra.

Davide Burani, diplomato in pianoforte e in arpa presso i Conservatori “N. Paganini” di Genova e “A. Boito” di Parma, ha conseguito con il massimo dei voti e la lode

il Diploma Accademico di secondo livello in arpa presso il Conservatorio “A. Boito” di Parma. Perfezionatosi con Fabrice Pierre e Judith Liber, si è esibito in prestigiose sedi concertistiche in Italia e all’estero.

 

Per ulteriori informazioni e aggiornamenti sul programma, visitate il sito www.festivalnazionalearpa.it

Ricerca iconografica delle arpe nei dipinti a San Martino

Testo a cura della prof.ssa Matilde Picollo

La chiesa di San Martino ospita nel suo armonioso contesto barocco un festival di arpe, strumenti che fin dall’antichità dialogano con il divino e che ritornano ben cinque volte nella decorazione pittorica dell’edificio. Chi volge lo sguardo agli affreschi settecenteschi non può non notare, sulla parete laterale di destra, accanto all’altare del Sacro Cuore di Gesù, la figura di Davide, opera del pittore luganese Giovanni Battista Pozzo. Nella tradizione iconografica Davide è raffigurato con attributi regali (la corona e lo scettro) nell’atto di suonare l’arpa con cui guarisce Saul dalla malinconia, grazie al potere della musica. “Nell’ore tue fantastiche di noia / ne’ tuoi funesti pensieri di morte / David fors’ei non ti porgea sollievo / col celeste suo canto?” scrisse nel “Saul” Vittorio Alfieri, che da bambino frequentò la nostra chiesa. Forse, quando venne condotto a forza dal precettore a San Martino, non ebbe modo di scorgere la figura imponente del profeta, appoggiato ad una grande arpa decorata con una testa di cherubino. Per punizione di una sua marachella, infatti, fu obbligato a tenere in testa la reticella da notte, cosa che, per il disappunto, gli fece tenere gli occhi chiusi per tutto il tempo della Messa.

La figura di Davide compare anche nella grandiosa scenografia della cupola, dove Giovanni Carlo Aliberti dipinse la gloria del santo vescovo di Tours: il re profeta suona l’arpa accanto ai santi Giuseppe e Giovanni Battista e volge lo sguardo ispirato verso l’alto, mentre tutti innalzano lodi alla Santissima Trinità.

Negli arconi che sovrastano gli altari laterali, dove viene esaltata l’immagine di Dio Padre immersa in una luce dorata, sono dipinti angeli che suonano strumenti musicali e, tra questi, si riconoscono due arpisti. Infine, nella lunetta sovrastante il coro, alla fine del XIX secolo il Mentasti dipinse la gloria di Maria assunta in cielo tra schiere angeliche: alla destra della Vergine è ben visibile un angelo suonatore di lira, a testimonianza di come gli strumenti a corde siano stati sempre considerati protagonisti della “musica alta” e degni di figurare alla corte celeste.

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