Ad Asti una “maratona oratoria” contro i suicidi in carcere

Mercoledì 10 luglio, dalle 10, all’ingresso del Palazzo di Giustizia un incontro per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla condizione di degrado in cui sono costretti i detenuti

ASTI – Dal 1° gennaio sono 48 le persone detenute in Italia che si sono suicidate in carcere. Un fenomeno crescente e allarmante, che fa emergere la necessità di interventi urgenti e radicali.

L’Unione delle Camere Penali Italiane (Ucpi) ha organizzato – tramite le Camere Penali territoriali – una “maratona oratoria” sulla situazione ormai fuori controllo dei suicidi in carcere.  

La Camera Penale Vittorio Chiusano sezione di Asti aderisce a questa iniziativa e mercoledì 10 luglio, a partire dalle ore 10, all’ingresso del Palazzo di Giustizia (via Govone 9), Area Avvocata Maria Grazia Curallo, interverranno, uno di seguito all’altro, gli avvocati della Camera Penale e del Foro di Asti.

L’obiettivo della “maratona oratoria” è quello di coinvolgere il più possibile la società civile, sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione di degrado in cui sono costretti i detenuti.  Durante l’incontro del 10 luglio chiunque potrà prendere la parola, dando voce a tutti coloro che non possono parlare.

L’invito dell’Ucpi a tutte le Camere Penali è proprio quello di organizzare una maratona oratoria per “rappresentare alla società civile la condizione inumana dei detenuti, il degrado della realtà carceraria nella quale si vedono costretti a svolgere la propria attività lavorativa gli agenti di polizia penitenziaria e gli operatori tutti, le inefficienze del sistema, le mancate riforme, l’irresponsabile indifferenza della politica e ogni altro aspetto che possa offrire l’immagine del fallimento di un sistema che rappresenta la negazione stessa della democrazia”.

La manifestazione risponde all’appello pubblico che ha preso avvio dalle parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che il 18 marzo scorso, parlando alla Polizia Penitenziaria al Quirinale, ha sottolineato come elemento prioritario sia “l’esigenza di assistenza sanitaria nelle prigioni, che è una esigenza diffusa ampia, indispensabile”. E ancora: “È indispensabile che si affronti sollecitamente questo aspetto. Il numero dei suicidi nelle carceri dimostra che servono interventi urgenti. È importante e indispensabile affrontare il problema immediatamente e con urgenza. Tutto questo va fatto per rispetto dei valori della nostra Costituzione, per rispetto di chi negli istituti carcerari è detenuto e per chi vi lavora”.

 

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