Celebrato anche ad Asti il 172° anniversario della fondazione della Polizia di Stato
La cerimonia si è svolta in Sala Pastrone
ASTI – La Polizia di Stato celebra oggi 10 aprile il 172° anniversario dalla sua fondazione. Ad Asti la cerimonia si è svolta nella Sala Pastrone del Teatro Alfieri.
Il traguardo esalta di nuovo l’impegno e la dedizione delle poliziotte e dei poliziotti per la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, per la salvaguardia del pieno esercizio dei diritti e delle libertà fondamentali e per il pubblico soccorso, come ben sintetizzato dal motto “esserci sempre”.
Per ricordare tutti i poliziotti che hanno perso la vita nell’esercizio del dovere, stamattina il Questore Marina Di Donato ha deposto una corona al Monumento ai Caduti della Polizia di Stato situato nel cortile della Questura.
A seguire la cerimonia, alla presenza del Prefetto della Provincia di Asti Claudio Ventrice, durante la quale sono stati conferiti i riconoscimenti per meriti di servizio (tutti i premiati qui).
Le parole del Questore Marina Di Donato
Dopo la proiezione di un breve videoclip, che intreccia in estrema sintesi alcune storie di vita reale con uno spaccato dell’attività quotidiana della Polizia, il Questore ha detto: “Sono le storie della ‘mia gente’, di questa grande famiglia di cui orgogliosamente faccio parte.
Una famiglia composta da persone ordinarie che fanno cose straordinarie, senza clamore, senza apparire sulle prime pagine dei giornali. Persone che spesso vanno anche oltre il proprio compito e che vivono questo lavoro come missione civile.
Ecco, a loro, a noi e a tutte le nostre famiglie va il mio abbraccio più sentito per il sostegno, i sacrifici e le rinunce che a volte ci vengono richiesti”.
Il Questore ha aggiunto: “Permettetemi di rivolgere un commosso pensiero ai familiari delle vittime del dovere, uomini e donne che sono modelli per ciascuno di noi. L’esempio dei tanti colleghi caduti in nome dei principi di libertà, giustizia e solidarietà rappresenta una pietra miliare di valori sui quali tutti noi abbiamo prestato giuramento. E poi penso a chi continua a far parte della nostra grande famiglia. Oggi ricorderemo Alessandro Mancino, poliziotto della nostra Sala Operativa, che ci ha lasciato troppo presto…La sua ricompensa per lodevole servizio sarà ritirata da un caro collega e amico, perché la Polizia di Stato fa questo, lega per sempre le persone”.
L’attività svolta e obiettivi futuri
Di Donato ha detto: “È tempo di tirare le somme su quanto fatto e su quanto ci proponiamo di fare nell’immediato futuro per raggiungere l’ambizioso traguardo di una sicurezza condivisa, partecipata e, specialmente, percepita in un contesto territoriale che chiede e merita la nostra massima attenzione. Le donne e gli uomini della Polizia di Stato hanno brillantemente raggiunto notevoli risultati, senza enfasi, sempre ottimizzando le risorse umane e strumentali disponibili.
Qui i dati statistici dell’attività.
Abbiamo registrato un significativo calo della delittuosità e il trend di quest’anno conferma tale andamento. A questo, da troppo tempo, non sempre corrisponde un aumento della percezione di sicurezza tra la cittadinanza”.
Comunità spesso preoccupate e smarrite
“E allora dobbiamo esserci, come sempre e sempre di più, ogni volta che la nostra presenza è richiesta, in aiuto o in soccorso dei cittadini.
Posso assicurare che guardiamo al settore del controllo del territorio con estrema attenzione, tanto che è stata incrementata la presenza di pattuglie esterne quale elemento fondamentale di deterrenza e di percezione di sicurezza tra la collettività.
In tale contesto ha assunto carattere di regolarità la presenza in Asti e provincia di pattuglie specializzate del Reparto Prevenzione Crimine di Torino che ci supportano in una attività di vigilanza e controllo che abbraccia tutto il territorio, anche in adesione a specifiche richieste che giungono dalle Amministrazioni locali.
A questo si accompagna, ovviamente, l’attività di contrasto verso ogni forma di criminalità, portata avanti con azioni repressive e indagini da parte della nostra punta di diamante, la Squadra Mobile con il suo brillante team di investigatori.
In quest’anno la Polizia di Stato ha profuso un enorme sforzo per la prevenzione sul territorio di crimini diffusi, prevalentemente di tipo predatorio, di episodi di criminalità organizzata e di reiterati episodi di violenza in ambito familiare e domestico”.
Contrasto alla violenza sulle donne
“I drammatici fatti di cronaca ai quali, purtroppo, assistiamo quasi quotidianamente, scuotono le coscienze. Una società ispirata a criteri di civiltà non può e non deve accettare lo stillicidio di aggressioni alle donne.
E qui ad Asti stiamo costruendo tanto, insieme alle altre Istituzioni e alle associazioni. Colgo l’occasione per salutare la Direzione dell’ASL 19, la Direzione Sanitaria dell’Ospedale e le Responsabili dei Consultori, ma un particolare pensiero lo dedico al Centro Antiviolenza Provinciale “Orecchio di Venere”. Tutte noi lavoriamo, direi gomito a gomito, per mettere in campo azioni efficaci che vadano a rompere quel muro del silenzio, quella solitudine che frequentemente le donne vittime di violenza vivono o percepiscono”.
Nessuno è lasciato solo
“Il messaggio che insieme vogliamo lanciare è di guardare con fiducia alle Istituzioni e alla Polizia di Stato, perché nessuno è lasciato solo.
Nessuno. Soprattutto i giovani. Anche quest’ anno, come da tempo ormai, abbiamo proseguito le campagne di sensibilizzazione per accrescere la cultura della legalità.
E così la Questura ha avviato un Protocollo di collaborazione con il Comitato Regionale del Piemonte del Coni, uno dei primi in Italia di tal genere, con una progettualità che pone al centro un percorso di valorizzazione della cultura della legalità, rivolto ai coach, ai giovani atleti e alle loro famiglie, che intercetta e previene le varie forme di disagio giovanile, in grado di veicolare messaggi quali il rispetto delle regole, l’ uso consapevole dei social, inclusione, solidarietà e rispetto”.
Campagna nazionale “Il mio diario”
“Sempre rivolta ai più giovani è la campagna nazionale ‘Il mio diario’. Anche quest’anno incontreremo centinaia di bambini e ragazzi di tutte le età, dagli alunni delle elementari a quelli delle scuole superiori, per esplorare l’attuale condizione giovanile spesso smarrita nelle nostre città, per traguardare in loro fiducia in un futuro migliore o comunque la speranza di potervi contribuire in un clima di attenzione alle regole di civile convivenza”.
Anziani e fragili
“Non posso tralasciare l’attività che la Polizia di Stato svolge a favore dei nostri anziani e dei più fragili. La tutela delle fasce vulnerabili rappresenta un pilastro fondamentale nell’operato della Polizia di Stato.
La Polizia di Stato ha per prima sostenuto e valorizzato, con campagne di sensibilizzazione, il ruolo degli anziani, di coloro che custodiscono i valori del nostro passato, la cultura della memoria e che mai come in questo periodo fanno la differenza: la fanno con i nostri giovani perché è a loro deve esser costantemente rammentata l’importanza dei sacrifici sostenuti in altre epoche per arrivare a quello che abbiamo ottenuto e che dobbiamo tutelare; la fanno con noi, generazione di mezzo, affinché si prosegua nel tramandare i principi fondati sul rispetto della dignità e della differenza delle persone”.
Passaporti e permessi di soggiorno
“Un tema mi è particolarmente caro, quello che riguarda i servizi che la Polizia di Stato rivolge al cittadino sia italiano sia straniero. Mi riferisco in particolare ai passaporti e ai permessi di soggiorno. In questi settori strategici per l’esercizio della funzione di Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza abbiamo messo in campo sinergie e risorse nuove. Nel 2023 abbiamo consegnato oltre 10mila passaporti entro i quindici giorni previsti e anche le giornate “open” hanno garantito di poter accogliere tutte le istanze di coloro che avessero esigenze particolari. Da poche settimane abbiamo rimodulato la gestione del servizio con l’obiettivo di ridurre ulteriormente i tempi di attesa legati all’ottenimento del passaporto, istituendo l’agenda delle priorità e aumentando le possibilità di appuntamento per le urgenze. I risultati sono assolutamente soddisfacenti e siamo certi che, in previsione delle vacanze estive, la nuova procedura consentirà di acquisire un numero maggiore di istanze e di evaderle in tempi ancora più veloci.
Per quanto riguarda i permessi di soggiorno stiamo migliorando la comunicazione istituzionale per renderla più chiara e multilingue, rinnovando il sito della Questura e dedicando un canale mail di risposta alle richieste di cittadini stranieri. Le nostre aspettative sono alte; con la collaborazione di tutti i nostri partner istituzionali, immaginiamo nel medio periodo di poter arrivare a rilasciare in tempi ragionevolmente brevi i permessi di soggiorno, che non presentino criticità, per più di 20.500 mila cittadini stranieri regolarmente soggiornanti nella nostra provincia, che ad oggi rappresentano circa il 10% della nostra comunità”.
Ordine pubblico
“Nel corso dell’anno la gestione dell’ordine pubblico ci ha portato più volte nelle strade e nelle piazze per garantire che ogni libera iniziativa, ogni manifestazione di pensiero, con minore o maggiore impatto sociale, come ogni momento di festa, avessero luogo nel rispetto del bene comune e delle norme che ne garantiscono il sicuro e regolare svolgimento e questo, voglio sottolinearlo, anche grazie anche ai rapporti costruttivi che il settore informativo, la nostra inappuntabile Digos, ha saputo tenere con i promotori di tutti gli eventi.
Penso che questa generosa città abbia compreso e apprezzato la nostra funzione di mediazione delle tensioni sociali, così come il nostro impegno e attenzione alla sicurezza pubblica, al controllo del territorio, a vivere le situazioni con gli occhi dei cittadini.
Da qui l’impegno che assumo, anche a nome degli uomini e donne della Polizia di Stato della Provincia, di fare il massimo affinché questo sguardo resti fermo e che i nostri compiti sia nell’attività di prevenzione sia di repressione vengano adempiuti sempre con professionalità e serietà, ma anche con quella visione di etica della cura, quell’umanità ed empatia essenziale per declinare la nostra essenziale e primaria funzione di servizio, in continuità con l’Esserci Sempre che distingue il nostro operato”, ha concluso il Questore Di Donato.