Applausi per la sfilata “Il secolo della seduzione: il Settecento di Alfieri e Casanova” del Castigliano

ASTI – Quarantadue modelli e modelle che hanno sfilato con abiti interamente progettati e realizzati da loro, ispirandosi alla moda del Settecento, nella suggestiva cornice del Giardino Guglielminetti, a Palazzo Alfieri. Si è svolta domenica sera la sfilata di fine anno del corso Made in Italy – Moda e Abbigliamento dell’IIS Castigliano di Asti, organizzata da docenti e tecnici del dipartimento di Moda (Antonella Marietta, Sara Scapparino, Cinzia Savina, Giulia Soragni, Evelyn Germano, Patrizia Dominese, Natalia Iarema) con la collaborazione con la Fondazione Asti Musei e il supporto tecnico di Elettra Service.

Dopo il successo delle due edizioni precedenti dedicate al Palio e alla Paleontologia, quest’anno la sfilata finale è stata ispirata a uno dei personaggi più importanti del patrimonio culturale astigiano: “Il secolo della seduzione. Il Settecento di Alfieri e Casanova”. A presentare i docenti Francesco Carriero e Chiara Cuniberti, mentre gli spettacolari trucchi e acconciature sono stati curati da allievi e docenti del corso per parrucchiere e operatore del benessere dell’APRO Formazione di Canelli.

Tra gli abiti più spettacolari, affascinanti e camaleontici, ci sono state ali di farfalla, sottogonna illuminati e motorizzati, maschere da ballo, mantelli con lunghi strascichi e hijab integrati. Una sfilata che ha fatto interagire sapienza artigianale e artistica con le più moderne tecnologie illuminotecniche, onorando Palazzo Alfieri e sottolineando ancora una volta quanto un gruppo di docenti che collabora trasversalmente si un’importante fonte di opportunità didattiche e lavorative per gli studenti.

“Il Settecento è stata un’epoca di cambiamenti e rivoluzioni che hanno influenzato anche la moda e il costume – ha spiegato la professoressa Antonella Marietta – Era molto forte l’interesse per il gusto orientaleggiante e l’arte esotica, che ha prodotto nuove manifatture e tessuti pregiati come broccati, damascati, crinoline. I costumi teatrali e i balli in maschera hanno influenzato lo stile di questo secolo, che ha superato poi le barriere del tempo, visto che periodicamente viene ripreso da importanti stilisti come Dior o Dolce e Gabbana che si sono ispirati al Rococò. Noi siamo partiti dallo studio del costume storico per arrivare a contaminazioni contemporanee, rivisitando per esempio gli ampi sottogonna paniére o declinando al femminile capi tipicamente maschili, per mescolare passato e presente guardando con creatività al futuro e alle opportunità tecnologiche che ci offre”.

Il processo creativo per la progettazione e la realizzazione degli abiti ispirati ai costumi settecenteschi e alle opere di due grandi viaggiatori e seduttori come Alfieri e Casanova, infatti, è iniziato con una serie di visite guidate al Museo di Palazzo Alfieri e alle collezioni di Palazzo Mazzetti, in collaborazione con la dott.ssa Carla Forno della Fondazione Centro Studi Alfieriani e del dott. Andrea Rocco della Fondazione Asti Musei. Le classi del triennio si sono inoltre recate in viaggio di istruzione sui luoghi di Alfieri e Casanova a Venezia (con visita al Museo Mocenigo e al Museo Fortuny).

Il progetto ha ottenuto un finanziamento della Regione Piemonte per la celebrazione della prima Giornata nazionale del Made in Italy, con un contributo di 5000 euro che ha permesso di realizzare un video ambientato nelle stanze di Palazzo Alfieri, realizzato dalla professoressa Valentina Salasco, e un video di backstage. A interpretare un moderno Vittorio Alfieri e una giovane Contessa d’Albany sono stati gli studenti Alessandro Barone e Andreola Suli.

Particolarmente apprezzati dal pubblico e salutati con grandi applausi, gli intermezzi musicali settecenteschi del duo di musica da camera formato da Andrea Bertino (violino) e Simona Scarrone (flauto), oltre alle musiche “moderne” della sfilata, coordinate ad abiti e luci, a cura della professoressa Paola Gaballo.

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