La Regione Piemonte – e in particolare l’assessorato al Benessere Animale e l’assessore competente, Chiara Caucino – ha approvato l’avviso pubblico rivolto ai Comuni per accedere ai finanziamenti a sostegno dei progetti che prevedono interventi di riqualificazione urbana e ambientale tramite la sterilizzazione, gestione e controllo delle colonie feline, nonché della popolazione felina generale. Le istanze dovranno pervenire entro e non oltre le 12 dell’8 settembre. Complessivamente, per questa iniziativa, sono stati stanziati 100mila euro.
Oltre a quanto sopra, nei finanziamenti, sono comprese azioni come la cattura dei gatti, la sterilizzazione e l’inserimento microchip, il breve stallo per assicurarsi della ripresa post-operatoria, e la rimessa in libertà nel luogo di cattura.
E sempre a proposito di felini sono stati anche approvati i criteri generali per il sostegno alla realizzazione d’iniziative regionali, di campagne educative e di sensibilizzazione sul tema del benessere animale nel contesto sociale.
«Gli obiettivi comuni di questi criteri – ha spiegato l’assessore Caucino – sono quelli di promuovere la tutela, sul territorio regionale, degli animali quale elemento fondamentale e indispensabile dell’ambiente e riconoscere alle specie animali il diritto a un’esistenza compatibile con le proprie caratteristiche biologiche ed etologiche».
Al fine di favorire la tendenziale copertura di tutto il territorio regionale, si provvederà a finanziare almeno un progetto per ciascuna provincia del Piemonte, purché ammissibile.
Tra questi possono esserci progetti relativi al recupero di gatte gravide tenute in struttura sino al parto, successiva sterilizzazione e adozione consapevole dei cuccioli, all’individuazione di cuccioli senza mamma per i quali viene organizzata e promossa un’adozione consapevole, alla cura di gatti ammalati, alla distribuzione di cibo per il mantenimento delle colonie feline, al coordinamento delle varie colonie feline esistenti e censimento della popolazione felina sul territorio comunale e sovra-comunale per monitorare lo stato di salute dei gatti e per evitare un aumento incontrollato, la sistemazione dell’area che ospita la popolazione felina anche attraverso il posizionamento di ausili e attrezzature adeguate al ricovero e campagne di sensibilizzazione ed educazione sugli argomenti del progetto presso le scuole del territorio per i ragazzi oltre a forme di diffusione presso la popolazione adulta della necessità della sterilizzazione programmata per evitare un aumento incontrollato della popolazione felina.
Inoltre è prevista anche l’attività di educazione civica e ambientale e cura dei felini randagi tramite eventi di sensibilizzazione della popolazione e la promozione dell’adozione dei gatti sufficientemente aperti al contatto umano e agli inserimenti in famiglia, con una conseguente riduzione dei costi di gestione delle colonie e una riduzione della popolazione di gatti randagi.
La proposta può prevedere partenariati, formalizzati con accordi tra le parti, che fanno capo al Comune capofila e che possono essere anche co-finanziatori delle attività proposte. I partner possono appartenere, a titolo esemplificativo, al mondo del terzo settore, delle istituzioni, dei sistemi di istruzione e formazione professionale, dell’università, della ricerca.
In caso di partenariato il Comune proponente sarà comunque sempre unico responsabile della realizzazione dell’intero progetto nei confronti della Regione.
«Con questo provvedimento – conclude Caucino – vogliamo inizialmente incentivare i Comuni di maggiori dimensioni ad affrontare le problematiche connesse alla popolazione felina in area urbana e peri-urbana, favorendo sinergie e accordi con altri operatori territoriali per ottimizzare le risorse impiegate e proporre progetti sostenibili e replicabili negli anni futuri. Potranno presentare istanza di contributo ai sensi del presente atto i Comuni con una popolazione minima di riferimento di almeno 20mila abitanti che avranno anche l’opportunità di presentare progetti come capofila di aree sovracomunali. Si tratta di un altro, importante, passo avanti per fare ordine in un settore che fino ad oggi era poco regolamentato e rendere il Piemonte una Regione sempre più “pet friendly”».
Per ogni informazione i Comuni interessati possono rivolgersi alla Regione Piemonte, assessorato al Benessere Animale.