Nell’ambito del progetto “le Nuove Povertà”, questo pomeriggio ha consegnato deodoranti e schiuma da barba alla parrocchia di San Domenico Savio.
Un piccolo ma significativo gesto rivolto alle fasce più deboli perché “fare del bene aiuta a star bene”, come le ripetevano i suoi genitori, Maria e Giuseppe.
Dentro la Notizia ha intervistato la consigliera comunale, nonché membro della Commissione Pari Opportunità di Asti.
Come mai la scelta di entrare in politica e quali sono le priorità della sua attività consiliare?
Com’è nato il progetto “le Nuove Povertà” e con quali finalità?
Il progetto è nato durante il periodo più buio dell’emergenza sanitaria causata dal Covid. Tante, troppe persone persero il lavoro trovandosi in estrema difficoltà, me compresa.
Ho sempre lavorato nei locali notturni, da ragazza ero modella e ballerina, poi ho continuato con mio fratello Silvan l’attività di famiglia, il bar Trilly in viale Pilone. L’idea del progetto “le Nuove Povertà” è nata proprio nello storico bar che quest’anno compie 50 anni di attività.
Silvan e io abbiamo deciso di mettere da parte 10 euro a testa al mese, insieme ad altre tre astigiani. All’inizio con quei risparmi facevo la spesa e la consegnavo alla Mensa sociale di corso Genova gestita da suor Luigina.
Il progetto è poi cresciuto e si sono aggiunti altri benefattori. Perciò attualmente sosteniamo, oltre alla Mensa sociale, anche il dormitorio e la parrocchia San Domenico Savio. Non è un’associazione ma un progetto, perciò non c’è obbligo di versare mensilmente i dieci euro: ognuno mette quello che può, quando può. E poi ci sono le iniziative collaterali, come i deodoranti per la festa del papà o le mimose per la festa della donna.
Quale insegnamento le ha lasciato nel cuore il suo papà?
Quando sono nata papà aveva solo 21 anni e mamma 23. Sono cresciuta nell’amore e nei vizi con entrambi i genitori giovanissimi, da cui ho ricevuto comunque un’educazione rigida. Papà mi ha sempre ripetuto di vivere appieno la vita, di viaggiare, di non arrendermi davanti agli ostacoli, di non farmi abbindolare dai soldi facili e di non piangermi addosso. Era un buono, un generoso, spronando tutti a fare del bene. Non sarei arrivata dove sono ora senza i suoi insegnamenti e per me lui c’è ancora, è il mio angelo. ‘Pupa, vai sempre avanti’, ripeteva. E adesso tocca a me trasmettere al prossimo tutto l’amore che lui mi ha donato. Per lui sono diventata volontaria dell’Associazione Con Te Odv che si occupa di cure palliative, volontaria Telethon e socia del Lions Club Asti Alfieri. Era molto severo, l’educazione era fondamentale per un padre che non mi ha mai proibito nulla, proprio per evitare che facessi per dispetto il contrario di ciò che si aspettava. Mi bastava il suo sguardo per capire cosa fosse giusto e cosa no. Mi accompagnava ai colloqui di lavoro, mi dava sicurezza senza essere invadente. Mai alzato la voce con i figli, men che mai le mani. Lo studio non è mai stato il mio forte, ma lui mi pagò la scuola dalle suore, forse per questo sono molto legata a suor Luigina, che sento quotidianamente e mi da tanta forza.
Il parco di via Perroncito è intitolato proprio alla memoria di suo padre Giuseppe.
Un grande desiderio che ho realizzato insieme a mio fratello e tanti amici. Dal 2019 ci prendiamo cura di quest’area verde attrezzata e continuiamo ad abbellirla. Oltre ai giochi per bambini, sono stati piantumati alberi e sono state aggiunte due panchine, una rossa dedicata all’insegnante Anna Amerio Vigazzola e una lilla, dedicata a mia madre Maria. In totale ci sono quattro panchine, ma vorrei presto aggiungerne un’altra azzurra. E poi c’è un tratto vicino alle rose che vorrei dipingere con i colori dell’arcobaleno.
Quale messaggio vorrebbe inviare a tutti i papà?
Siate sempre una guida per i vostri figli, fate sentire la vostra presenza. Teneteveli stretti e non siate papà bancomat. Ricordatevi che un figlio sarà una grande persona se ha grandi genitori. Auguri a voi papà e in particolare a mio fratello Silvan, padre meraviglioso del piccolo Gioele.