“Pupa, vai sempre avanti”: Elisabetta Lombardi non dimentica le parole di suo papà

La consigliera comunale parla del progetto ‘le Nuove Povertà’ e delle iniziative messe in campo nel sociale

ASTI – In occasione della Festa del papà, anche quest’anno la consigliera comunale Elisabetta Lombardi ha donato una “goccia” (come le piace dire) di solidarietà al prossimo.

Nell’ambito del progetto “le Nuove Povertà”, questo pomeriggio ha consegnato deodoranti e schiuma da barba alla parrocchia di San Domenico Savio.

Un piccolo ma significativo gesto rivolto alle fasce più deboli perché “fare del bene aiuta a star bene”, come le ripetevano i suoi genitori, Maria e Giuseppe.

Dentro la Notizia ha intervistato la consigliera comunale, nonché membro della Commissione Pari Opportunità di Asti.

 

Come mai la scelta di entrare in politica e quali sono le priorità della sua attività consiliare?

Nel 2017 sono ritornata ad Asti per stare vicino a mia madre, cagionevole di salute, dopo aver trascorso dieci anni all’estero. Fu mio padre a spronarmi alla politica, attività che avrebbe voluto intraprendere fin da giovane. Avrei voluto realizzare il suo sogno, ma non ero certa di avere le giuste competenze. Ho evitato di fare campagna elettorale, ma a sostegno della mia candidatura papà andava letteralmente ovunque a distribuire i ‘santini’ con foto e slogan. Morì quattro giorni prima delle elezioni amministrative, a 66 anni. Volevo lasciar perdere tutto, ma lui non avrebbe voluto di certo. Alle elezioni del 2017 persi per una manciata di voti, ma subentrai in consiglio comunale l’anno dopo per le dimissioni del cugino del sindaco Rasero. Nel 2022 mi sono ricandidata e sono stata eletta. Sono membro della Commissione Bilancio e della Commissione servizi sociali, volontariato, sanità, pari opportunità, famiglia. Anche in questo caso non è stato facile affrontare con la giusta grinta l’attività in consiglio comunale, poiché a marzo 2022 ho perso la mamma, e diciassette giorni dopo la nonna.

Com’è nato il progetto “le Nuove Povertà” e con quali finalità?

Elisabetta con la mamma Maria

Il progetto è nato durante il periodo più buio dell’emergenza sanitaria causata dal Covid. Tante, troppe persone persero il lavoro trovandosi in estrema difficoltà, me compresa.

Ho sempre lavorato nei locali notturni, da ragazza ero modella e ballerina, poi ho continuato con mio fratello Silvan l’attività di famiglia, il bar Trilly in viale Pilone. L’idea del progetto “le Nuove Povertà” è nata proprio nello storico bar che quest’anno compie 50 anni di attività.

Silvan e io abbiamo deciso di mettere da parte 10 euro a testa al mese, insieme ad altre tre astigiani. All’inizio con quei risparmi facevo la spesa e la consegnavo alla Mensa sociale di corso Genova gestita da suor Luigina.

 

 

Il progetto è poi cresciuto e si sono aggiunti altri benefattori. Perciò attualmente sosteniamo, oltre alla Mensa sociale, anche il dormitorio e la parrocchia San Domenico Savio. Non è un’associazione ma un progetto, perciò non c’è obbligo di versare mensilmente i dieci euro: ognuno mette quello che può, quando può. E poi ci sono le iniziative collaterali, come i deodoranti per la festa del papà o le mimose per la festa della donna.

Quale insegnamento le ha lasciato nel cuore il suo papà?

Elisabetta con suo papà Giuseppe

Quando sono nata papà aveva solo 21 anni e mamma 23. Sono cresciuta nell’amore e nei vizi con entrambi i genitori giovanissimi, da cui ho ricevuto comunque un’educazione rigida. Papà mi ha sempre ripetuto di vivere appieno la vita, di viaggiare, di non arrendermi davanti agli ostacoli, di non farmi abbindolare dai soldi facili e di non piangermi addosso. Era un buono, un generoso, spronando tutti a fare del bene. Non sarei arrivata dove sono ora senza i suoi insegnamenti e per me lui c’è ancora, è il mio angelo. ‘Pupa, vai sempre avanti’, ripeteva. E adesso tocca a me trasmettere al prossimo tutto l’amore che lui mi ha donato. Per lui sono diventata volontaria dell’Associazione Con Te Odv che si occupa di cure palliative, volontaria Telethon e socia del Lions Club Asti Alfieri. Era molto severo, l’educazione era fondamentale per un padre che non mi ha mai proibito nulla, proprio per evitare che facessi per dispetto il contrario di ciò che si aspettava. Mi bastava il suo sguardo per capire cosa fosse giusto e cosa no. Mi accompagnava ai colloqui di lavoro, mi dava sicurezza senza essere invadente. Mai alzato la voce con i figli, men che mai le mani. Lo studio non è mai stato il mio forte, ma lui mi pagò la scuola dalle suore, forse per questo sono molto legata a suor Luigina, che sento quotidianamente e mi da tanta forza.

Elisabetta e Silvan Lombardi

Il parco di via Perroncito è intitolato proprio alla memoria di suo padre Giuseppe.

Un grande desiderio che ho realizzato insieme a mio fratello e tanti amici. Dal 2019 ci prendiamo cura di quest’area verde attrezzata e continuiamo ad abbellirla. Oltre ai giochi per bambini, sono stati piantumati alberi e sono state aggiunte due panchine, una rossa dedicata all’insegnante Anna Amerio Vigazzola e una lilla, dedicata a mia madre Maria. In totale ci sono quattro panchine, ma vorrei presto aggiungerne un’altra azzurra. E poi c’è un tratto vicino alle rose che vorrei dipingere con i colori dell’arcobaleno.

 

Quale messaggio vorrebbe inviare a tutti i papà?

Siate sempre una guida per i vostri figli, fate sentire la vostra presenza. Teneteveli stretti e non siate papà bancomat. Ricordatevi che un figlio sarà una grande persona se ha grandi genitori. Auguri a voi papà e in particolare a mio fratello Silvan, padre meraviglioso del piccolo Gioele.

 

 

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