Ambiente Asti, “Perché continuare ad alimentare l’insicurezza dei cittadini?”

Gianni Faita interviene sull’episodio della sparatoria nei pressi del Pronto Soccorso

ASTI – Nell’ambito dell’episodio avvenuto ieri sera davanti al Pronto Soccorso dell’Ospedale, riceviamo anche l’intervento di Gianni Faita per Ambiente Asti.

 

“L’intervento dell’Onorevole Andrea Giaccone sull’episodio davanti al Pronto Soccorso dell’Ospedale civile impone alcune riflessioni”, scrive Faita nella nota stampa -. Inutile chiedere l’istituzione un Posto di Polizia all’interno dell’ospedale in quanto questo già esiste, anche se ora è sospeso. Il direttore generale dell’Asl, dr. Boraso, lo ha ribadito. Ed è lo stesso dirigente Asl a dire che le Forze dell’ordine hanno intensificato la loro presenza nell’area ospedaliera, già prima di questo episodio.  Episodi come quelli della scorsa notte si sono verificati nel corso degli anni e in diverse zone della città e con epiloghi ben più tristi. Lasciamo lavorare le Forze di Polizia per individuare gli autori del deplorevole episodio, per capire esattamente a chi erano rivolti quegli spari”. Faita continua: “Cosa chiederà l’Onorevole Giaccone negli incontri dedicati con le Istituzioni preposte? E si è informato di quante poche persone sono in organico in quel tipo di servizio? Piuttosto c’è da chiedersi cosa ha fatto il parlamentare della Lega per la città di Asti, in tema di sicurezza. Oltretutto in un recente passato il Ministro dell’Interno era della Lega e oggi il suo partito è nella maggioranza di Governo”.

 

Faita, con lunghi trascorsi nella Polizia di Stato, conclude: “L’Ufficio di Polizia all’interno dell’ospedale va potenziato e vanno potenziati gli organici delle Forze di Polizia. Non bisogna alimentare le paure dei cittadini a scopi propagandistici e creare false aspettative.

Bisogna riprendere un percorso di legalità trascurato da tanti anni, perché la sicurezza è in primo luogo un bene sociale e la si può realizzare innanzitutto attraverso azioni di prevenzione e di promozione: prevedendo il disagio e l’emarginazione sociale attraverso scelte di politica locale, responsabilizzando famiglia e scuola e offrendo alternative ai giovani con la creazione di luoghi di incontro e di inclusione.

Il diritto alla legalità si ricostruisce, con il parlare di legalità nelle scuole di ogni ordine e grado, a partire dalla scuola materna”.

 

 

 

 

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