Ambiente Asti: “L’interpellanza di Giaccone è surreale”
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di Mario Malandrone e Gianni Faita di Ambiente Asti in merito all’interpellanza dell’Onorevole Giaccone sul tema dei roghi al campo di via Guerra.
E’ surreale l’interrogazione Parlamentare dell’Onorevole Giaccone. Intanto Giaccone (Lega nord) è stato assessore alla sicurezza, ha fatto giunta con Marcello Coppo (assessore alla risoluzione del campo ROM), ha lasciato la sua eredità a Bona (Lega Nord). Ha condiviso un pezzo del suo mandato con un ministro dell’Interno a lui vicino: Matteo Salvini.
Anche sulla questione sicurezza i risultati “romani” sono stati inesistenti, Giaccone ha un già Ministero dell’interno della Lega che ora è al Governo ma poco si è fatto per rimpinguare lo scarso organico della Polizia di Stato in Asti e provincia
Tornando ai roghi, Giaccone non si accorgeva dei roghi, delle problematiche del Campo e della situazione in cui versava, forse era raffreddato in quel periodo. Così ben 5 anni dopo, gli torna l’olfatto e interroga il ministro dell’Interno. Descrive le politiche di superamento del Campo attuate dall’Amministrazione come ottime. Potremmo pensare a una nuova corrente rappresentata da Giaccone nella lega: Il Leghista centralista.
Perchè Giaccone invoca il Ministro ad occuparsi dei roghi.
Insomma Giaccone abbandona il federalismo e si scorda di chi governa il Territorio (anche lui per breve tempo). Bypassa Questore, Prefettura e Assessori con tanto di delega ai Rom (Coppo in primis). Per Giaccone l’Amministrazione fa controlli: “purtroppo, nonostante il controllo messo in campo dall’amministrazione comunale e dalla polizia locale in sinergia con le altre forze dell’ordine, la criticità persiste”.
Oltrepassa il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza.
Sarebbe interessante che i cittadini sapessero che cosa è stato detto e cosa è stato fatto, ogni qualvolta veniva convocato il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica sul tema del campo.
A sedere in quel tavolo ci sono funzionari del Ministero dell’Interno, ma ci vanno pure gli Assessori di Giaccone e il Sindaco.
Per Giaccone è il Ministro che deve impedire i roghi “in particolare, quali iniziative il Ministro interrogato intenda adottare per garantire un sistematico controllo del campo al fine di impedire l’azione di quanti periodicamente avvelenano la zona con roghi di sostanze tossiche”.
Forse a Roma Giaccone si annoia e quindi pone questioni direttamente al Ministro, quando dovrebbe porle ai suoi colleghi di partito e di Amministrazione ad Asti.
La verità è che Giaccone sa bene che nulla è stato fatto per superare il Campo, semmai per chiuderlo e renderlo totalmente abbandonato dal Comune. L’unica risorsa sono stati operatori o pezzi dei servizi che hanno provato a far qualcosa. Sa bene che serve un Piano Sociale per superarlo, ma anziché occuparsi di questo, tornatogli l’olfatto dopo anni di anosmia, si accorge dei roghi e scrive la letterina al Ministro Lamorgese.
Intanto nella sua amata Asti, nelle linee programmatiche si legge : “Campi nomadi, oggi non più esistenti come servizio del Comune. Gli occupanti senza titolo ancora rimasti nel campo Rom sono passati da circa 250 a meno di 100” .
Insomma mentre Giaccone chiede a Lamorgese impegno, la sua Giunta dice che in fondo i Campi non esistono più.
Anche noi da piccoli scrivevamo lettere a Babbo Natale, lo stile della lettera di Giaccone ci suscita tale ricordo. Poi siamo cresciuti ed abbiamo capito che i regali e le risorse erano delle nostre famiglie e che serve pianificare. Quando interpella un Ministro, l’Onorevole dovrebbe avere chiaro cosa ci vuole per superare il Campo, ma capiamo che ne lui ne Bona, ne Coppo lo sappiano e quindi come chiedere cose che non si sanno. L’Onorevole dovrebbe fare in modo che la città di Asti abbia le risorse per superare il campo, un piano sociale, interventi ambientali per bonifiche, occuparsi di come reperire abitazioni e su questo essendo stato per anni in Atc potrebbe mettere in gioco competenze. Dovrebbe scrivere agli assessori perché mettano in campo le competenze che ad Asti ci sono, perché cerchino risorse per attuare un piano di superamento del campo e per affrontare le problematiche dei roghi e ambientali. Costerebbe più fatica che un’interpellanza parlamentare abbozzata, che serve in fondo a dire: la Lega se ne occupa.
Mario Malandrone e Gianni Faita
Ambiente Asti