L’abbraccio della città di Asti a Massimo Cotto
Oggi il funerale in una gremita chiesa di Don Bosco
ASTI – Un funerale insolito nel segno del rock, che resterà indelebile nella memoria degli astigiani e non solo. Si sono svolte oggi 5 agosto le esequie di Massimo Cotto, 62 anni, nella chiesa di Don Bosco. In tanti si sono ritrovati per salutarlo in rigoroso rispetto e versando poche lacrime, “perché per piangere c’è tempo“, come diceva lui.
Il giornalista, scrittore e conduttore radiofonico, ex assessore comunale alla Cultura e anima di AstiMusica, è morto nella notte tra giovedì e venerdì al Cardinal Massaia di Asti, dove era ricoverato per un malore dal 9 luglio.
Al Teatro Alfieri si è chiusa poco prima del funerale la camera ardente, che per alcuni giorni ha visto tante persone messe in fila per un ultimo saluto.
Esequie non convenzionali, come dicevamo all’inizio. La moglie Chiara Buratti, attrice e conduttrice tv, ha scelto di condividere pubblicamente sui social le volontà di Massimo per il giorno in cui amici e parenti, fan e vip gli avrebbero detto addio. “Mi avevi richiesto tre cose ben specifiche: 1. che si piangesse il meno possibile 2. che nessuno indossasse abiti neri, 3. che le donne portassero i tacchi”. Così è stato.
A celebrare il funerale è stato don Roberto Pasquero, che all’inizio ha letto un messaggio del Vescovo Marco Prastaro, non presente per un viaggio in Africa. “Sono quasi certo che Massimo trovi una chitarra elettrica e qualche amico, per un rock senza fine”, ha scritto il Vescovo.
A suonare in chiesa dal vivo sono stati gli amici con cui Massimo è cresciuto: Andrea Pignatelli, Gianni Nuti, Gianpaolo Bovio, Silvano Pasini, Beppe Lombardi, Matteo Curallo.
In tanti si sono alternati al leggio, da Roberta Bellesini a Paola Malfatto, da Monica Esposito a Filippo Cornero.
Don Pasquero ha detto: “Siamo in periodo di Olimpiadi, chi vuole vincere deve correre più forte. La vita è dono da vivere, non dobbiamo ‘vivacchiare’. Dobbiamo avere una vita piena come ha fatto Massimo, che ha scelto la musica come passione e lavoro. Sempre vicino alla famiglia, con cui la domenica veniva a messa. Siamo tutti qui per dire a Massimo che gli vogliamo bene. Riempiamo la nostra vita di amore e di slanci”.
Le offerte raccolte in chiesa saranno devolute alla San Vincenzo.
Al funerale erano presenti le autorità, l’Amministrazione comunale e tanti artisti. Non sono voluti mancare, tra gli altri, i colleghi di Virgin Radio, i cantanti Francesco Renga, Piero Pelù, Omar Pedrini, Mauro Ermanno Giovanardi, il fotografo Guido Harari.
“Massimo mi mancherà tantissimo perché da quando ho iniziato a fare questo lavoro lui c’è sempre stato per me – ha detto Francesco Renga a noi di Dentro la Notizia -. È una figura anche professionalmente molto importante ma mi mancherà soprattutto come amico, come profondissimo conoscitore della musica, del rock in particolare. Mi mancherà la sua simpatia, le sue telefonate folli. Mi mancherà un amico”.
Il funerale si è concluso con un lungo commosso applauso. Massimo riposa nella cappella di famiglia al cimitero di Asti.
Non fiori ma opere di bene
I familiari e gli amici di Massimo Cotto ci tengono a condividere le due Associazioni benefiche con cui Massimo collaborava, nella speranza che molte persone facciano sentire la loro vicinanza con un piccolo gesto che lo avrebbe reso felice.
Associazione Onemorelife
“Onemorelife” è l’evoluzione di un progetto iniziato oltre dieci anni fa volto a seguire Associazioni, religiose e non, che operano nel Sociale, in particolare per il supporto dei bambini e delle relative famiglie aiutandoli “in loco”, credendo fermamente nel principio di non sradicare dal territorio le persone e aiutandole invece a sviluppare quelle capacità che devono essere l’obiettivo minimo cui un essere umano deve ambire; tutto questo ha un nome “DIGNITÀ”.
Modalità di donazione: bonifico bancario Banca d’Alba – Agenzia Asti – C.so Alessandria 340 – IBAN: IT 68 N 08530 10305 000000000381
www.onemorelife.org
Associazione Anita e i suoi fratelli
“Anita e i suoi fratelli” nasce nel 2017 insieme ad Anita, un’idea, un desiderio e un po’ di amici. L’idea era quella di ridare vita al maneggio già di proprietà della famiglia di Anita, bimba nata con sindrome di Down, per trasformarlo in un grande e allegro luogo di gioco, di incontro e di conoscenza della natura e degli animali. Il desiderio era che quel luogo fosse a disposizione di tutti i bambini (ma proprio di tutti) e delle loro famiglie. È un’Associazione di volontariato che si impegna affinché attraverso il gioco, il lavoro, il dibattito e la formazione tutti possano partecipare e contribuire alla crescita della società.
Donazioni attraverso il sito: https://anitaeisuoifratelli.org/cosa-puoi-fare-tu/sei-un-privato/donazione/
Per entrambe le Associazioni, indicando donazione liberale, la donazione può essere detratta fiscalmente.
La redazione è vicina al dolore della moglie Chiara, del figlio Francesco e di tutta la famiglia.