CANELLI (AT) – Nel mondo del Metodo Classico la sostenibilità non è una parola vuota. La dimostrazione è venuta dal 4° Forum Nazionale Metodo Classico, svoltosi sabato scorso a Canelli e intitolato appunto “La sostenibile leggerezza delle bollicine”.
La sorpresa è stata che, mentre nel mondo l’economia circolare e sostenibile è diventata uno slogan in tempi recenti, le imprese enologiche ed enomeccaniche sono solidamente posizionate su queste direttrici da molti anni.
«La Gai autoproduce l’80% del proprio fabbisogno energetico da fonti rinnovabili» ha spiegato Gianpaolo Dogliani, Direttore Commerciale della grande azienda piemontese. La Intercap, impresa canellese che produce capsule per l’imbottigliamento, è sulla stessa linea: «Utilizziamo da anni procedure rispettose dell’ambiente – ha detto il patron Graziano Bocchino – Chi produce deve andare in questa direzione: non possiamo lasciare che l’inquinamento rovini l’ambiente che ci circonda, cifra della nostra eccellenza». Hicham Barida, titolare della Barida International, seconda azienda al mondo nella produzione di macchine per il Metodo Classico, ha sottolineato: «Tradizione, esperienza e capacità creativa sono la base del nostro lavoro. Quando sono all’estero, dall’Australia agli Stati Uniti, e mi chiedono come fare per migliorare il loro Metodo Classico rispondo: venite a Canelli e capirete».
D’altronde, come ha evidenziato Giuseppe Martelli, per dieci anni Presidente del Comitato Nazionale Vini del Ministero delle Politiche Agricole, «che cos’è la tradizione se non un’innovazione ben riuscita?». Ma perché tradizione e innovazione si sovrappongano in una sintesi di successo servono le giuste fondamenta. Su questo ha ragionato paolo Marmo, titolare della Marmoinox e fondatore di una borsa di studio dedicata agli studenti degli istituti tecnici: «La nostra realtà va comunicata ai giovani. Dobbiamo farlo assieme alla scuola con percorsi formativi nuovi ed efficaci. Gli studenti devono capire che il lavoro in un’azienda come la nostra rappresenta una concreta proiezione di futuro e di crescita personale».
Al Forum c’erano come sempre i rappresentanti dei principali Consorzi del comparto: Alta Langa, Franciacorta, Oltrepò Pavese. Per il Trentodoc Massimo Benetello ha sottolineato: «Da tre vendemmie la filiera vitivinicola del Trentino certifica i propri vini con un sistema che assicura una forte riduzione di prodotti chimici e quindi un equilibrio tra ottime etichette e valorizzazione del territorio».
Tra i produttori di Metodo Classico spicca la passione del Presidente della Gancia Alessandro Picchi: «L’Alta Langa deve essere sempre più il nostro fiore all’occhiello. Un prodotto che, oltre a seguire logiche economiche, rappresenti l’azienda nella tradizione della sua cultura e nelle profonde radici del suo territorio».
Pienamente soddisfatto il Sindaco di Canelli Paolo Lanzavecchia, al suo primo confronto con il Forum: «Un’ottima riuscita che ha portato a Canelli esponenti di massimo rilievo del mondo del Metodo Classico. Un prodotto che identifica la nostra città come il polo fondante di un mondo di eccellenza anche nei consumi».
Per ulteriori informazioni: http://www.canellicittadelvino.it/it/index-2.html
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