Autori di narrativa incontrano i detenuti del carcere di Asti grazie al progetto “Voltapagina”

Un’iniziativa del Salone del Libro

ASTI – Anche quest’anno torna l’appuntamento con la lettura in carcere con il Progetto “Voltapagina”, iniziativa del Salone del Libro di Torino in collaborazione con Baldini e Castoldi. Lunedì 13 maggio, alle 10, nel Teatro della Casa di Reclusione di Asti l’autore, giornalista e critico Luca Sommi presenterà il suo ultimo libro “La più bella. Breve corso per amare la Costituzione“. L’evento rientra nell’ambito del Progetto “Voltapagina”, l’iniziativa del Salone del Libro nata nel 2007 per portare i grandi autori della narrativa italiana nelle carceri, durante i giorni della manifestazione torinese.

Un progetto di impegno sociale, alla sua diciassettesima edizione, cresciuto negli anni per apprezzamento e partecipazione di scrittori, penitenziari e pubblico esterno, organizzato in collaborazione con il Ministero della Giustizia.

Le precedenti edizioni di “Voltapagina” hanno avuto un grande successo di pubblico e una partecipazione attiva da parte dei detenuti, che anche quest’anno interagiranno con gli autori, ponendo loro le domande che la lettura dell’opera ha suscitato e sull’esperienza della scrittura.

“Oltre che costituire un importante momento di promozione culturale, questa iniziativa conferma la volontà della Casa di Reclusione di favorire momenti d’incontro permanenti tra la realtà carceraria e i cittadini” dice Giuseppina Piscioneri, il direttore del Carcere di Asti.

I cittadini che volessero partecipare all’incontro dovranno prenotarsi inviando una mail a: cc.asti@giustizia.it (specificando in oggetto: Salone del libro 2024), entro il 5 maggio 2024 allegando un documento di riconoscimento in assenza del quale non sarà possibile espletare le pratiche di autorizzazione all’ingresso.

Il pubblico esterno dovrà presentarsi un’ora prima dell’incontro, munito di documento di identità e privo di borse e telefonini.

 

Una scrittura gemella: dentro, fuori, doppio sguardo e doppia lettura

Dalla scuola al Carcere, dal Carcere alla scuola

Continua il progetto che vede protagonisti i detenuti della casa di Reclusione di Quarto e gli studenti dell’Istituto Monti di Asti e che prevede la realizzazione e la pubblicazione di un libro composto da diversi generi letterari dalla doppia copertina e dalla doppia lettura, in cui da una parte si troveranno i testi scritti dai detenuti e dalla parte opposta le pagine degli studenti.

Il progetto “Una penna per due mani” sostenuto e promosso dall’associazione di volontariato “Effatà. Volontari del carcere. Odv”, si articola in alcune tappe che sono già state percorse: la formazione degli studenti dell’Istituto Monti sul carcere di Asti e sulla vita dei detenuti e la messa in scena dell’adattamento teatrale del libro di Elvio Fassone, ex magistrato e componente del CSM, “Fine pena ora”, spettacolo a cui hanno assistito i detenuti e gli studenti delle classi quinte del liceo Monti. Nella tappa di martedì 23 aprile, i ragazzi hanno incontrato, presso la Casa di Reclusione di Quarto, i detenuti-scrittori, nonché studenti del Cpia 1 di Asti, per scambiarsi i manoscritti con i testi e le poesie che hanno prodotto.

In un primo momento sono state fatte ascoltare le registrazioni delle voci degli studenti che hanno espresso alcune riflessioni sull’incontro con i detenuti, in occasione della visione dello spettacolo teatrale. I ragazzi hanno manifestato gratitudine per quest’iniziativa, poiché hanno scoperto un mondo nuovo, che pensavano di conoscere, hanno fatto esperienza della dimensione umana e sensibile dei detenuti, della loro sofferenza e della vitale necessità di abbattere i pregiudizi che costellano questa realtà. Per poter combattere e scardinare lo stigma sul carcere e sui detenuti, occorre che la società si avvicini a questo universo, in modo da acquisire piena e responsabile informazione e consapevolezza.

Al termine di questo spazio dialogico, ogni studente ristretto ha incontrato la sua scrittrice o il suo scrittore gemella/o scambiandosi i rispettivi manoscritti.

Le insegnanti del Cpia di Asti, che hanno supportato i detenuti nell’attività di scrittura, hanno espresso con orgoglio e commozione che si è trattato di un intenso e proficuo lavoro di rete tra le due scuole, l’area trattamentale dell’istituto penitenziario e la società di volontariato Effatà.

Grazie a quest’opportunità, gli studenti ristretti e non, i volontari, le insegnanti di entrambe le scuole e le persone che lavorano all’interno della casa di reclusione, sono diventati artigiani di speranza e costruttori di luminosi futuri possibili, in cui tutti gli essere umani vengono educati e rieducati a divenire cittadini responsabili, solidali e portatori di pace.

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