Previsioni occupazionali: oltre 27mila le assunzioni previste dalle imprese piemontesi per febbraio 2024

Il 16% delle imprese prevede assunzioni nel mese in corso. Diminuisce leggermente la difficoltà di reperimento, che riguarda il 49,5% delle entrate previste

Sono circa 27.370 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per febbraio 2024, valore che sale a 85.160 se si considera l’intero trimestre febbraio-aprile 2024.

Il trend appare positivo sia a livello mensile (+910 entrate rispetto a febbraio 2023, per una variazione tendenziale del +3,4%), sia su base trimestrale (+6.530 assunzioni rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente), in analogia rispetto a quanto avviene a livello complessivo nazionale (+5,7% su febbraio 2023 e +9,5% rispetto a febbraio-aprile 2023).

Le entrate ipotizzate in Piemonte a febbraio 2024 rappresentano il 21,4% delle 127.700 assunzioni previste nel Nord Ovest e il 6,7% del totale di quelle nazionali (408mila circa).

Questi sono alcuni dei dati contenuti nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, basato sulle interviste effettuate su un campione di imprese nel periodo 8-22 gennaio 2024.

Il 74,4% delle entrate programmate dalle aziende piemontesi riguarderà personale dipendente (valore aumentato rispetto a gennaio 2024 di circa 10 punti), il 24,4% lavoratori somministrati, il 2,1% collaboratori (dato dimezzato rispetto al mese precedente) e il 7,8% altri lavoratori non alle dipendenze.

La domanda di lavoro a febbraio 2024 è trainata dai contratti a tempo determinato con il 58% delle entrate programmate (in netto aumento rispetto al mese precedente), seguiti da quelli a tempo indeterminato con il 30% dei casi (in diminuzione di 8 punti rispetto a gennaio 2024). L’apprendistato rappresenta la tipologia contrattuale prescelta per il 9% delle entrate (stabile), mentre gli altri contratti detengono una quota residuale del 3% del totale complessivo regionale.

Delle 27.370 entrate previste in Piemonte nel mese di febbraio 2024 il 17% è costituito da laureati (in diminuzione rispetto al 19% di gennaio 2024), il 29% da diplomati (in diminuzione, era il 31% il mese precedente), le qualifiche o diplomi professionali e la scuola dell’obbligo pesano rispettivamente il 34% e il 19% (in aumento).

Considerando i dati del trimestre febbraio-aprile 2024 emerge come siano sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con 55.850 entrate, il 65,6% del totale (5.020 unità in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). L’industria prevede 29.310 entrate, generando il 34,4% della domanda totale e segnando un aumento di circa 1.520 unità rispetto al periodo febbraio-aprile 2023.

Tra i servizi, il comparto che assorbirà la fetta più rilevante delle 85.160 entrate previste nel trimestre febbraio-aprile 2024 è il commercio, con 11.910 ingressi (14,0% del totale); seguito dai servizi di alloggio e ristorazione, servizi turistici, con 11.720 entrate e una quota del 13,8% del totale e dai servizi alle persone, per cui le imprese intervistate presumono di dover effettuare 10.950 assunzioni (il 12,9%).

All’interno del comparto industriale si distinguono il settore edile, con 8.190 entrate previste nel periodo in esame, e le industrie meccaniche ed elettroniche, con 6.790 assunzioni nel trimestre e una quota del 8,0% del totale.

Il 20% delle entrate previste a febbraio 2024 nella nostra regione sarà destinato a professioni commerciali e dei servizi, il 23% a dirigenti, specialisti e tecnici. Gli operai specializzati e conduttori di impianti produrranno il 33% delle entrate e solo il 9% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici costituiranno il 15% delle assunzioni del mese.

Circa un’assunzione su tre (34%) interesserà giovani con meno di 30 anni. Nel 19% dei casi le imprese prevedono di assumere personale immigrato.

Per il 62,7% circa delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore. Il 24,9% dei neo assunti sarà chiamato ad applicare soluzioni creative e innovative, il 14,0% coordinerà altre persone.

Il 44% delle entrate sarà inserito nell’area della produzione di beni ed erogazione del servizio, il 17% nelle aree commerciali e della vendita, il 16% in quelle tecniche e della progettazione. La logistica assorbirà il 13% circa delle assunzioni programmate per il mese di febbraio 2024, l’area amministrativa e quella direzionale genereranno entrambe una quota del 5%.

Si conferma elevato il mismatch tra domanda e offerta di lavoro, che, a febbraio 2024, riguarda circa il 49,5% delle assunzioni. La difficoltà di reperimento è in diminuzione rispetto al mese precedente (51,1%), e sostanzialmente stabile rispetto a un anno fa (49,8%). Il dato piemontese risulta analogo rispetto a quello medio nazionale (49,3%).

Le difficoltà sono legate in primo luogo alla mancanza di candidati (31,6%, in leggera diminuzione rispetto a gennaio 2024), cui segue l’inadeguata preparazione dei candidati (13,5%, in lieve calo rispetto al mese precedente).

Nel dettaglio delle singole professioni, si segnalano criticità particolarmente elevate nell’individuazione di operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni, che risultano di difficile reperimento nell’80,5% dei casi (per circa 760 figure richieste); di meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse e mobili (76,9%, circa 890 figure richieste); fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (74,7%); tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (74,1%); tecnici della distribuzione commerciale (73,1%) e conduttori di veicoli a motore e a trazione animale, con una difficoltà di reperimento del 71,5% e 1.110 figure richieste.

Per quanto riguarda i titoli di studio, a livello universitario le criticità maggiori si segnalano nel reperimento di laureati nell’indirizzo medico e odontoiatrico (87,8% di difficile reperimento, in crescita rispetto ai mesi precedenti) e in quello chimico farmaceutico (80,0%). Difficoltà più elevate rispetto alla media si riscontrano anche per la maggior parte degli altri indirizzi di livello universitario e in particolare per le lauree STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica).

Le imprese lamentano difficoltà anche nel reperimento di candidati con istruzione tecnica superiore (ITS, 62,0%, dato in diminuzione) e, a livello secondario, per gli indirizzi socio-sanitario (69,5%) e agrario, agroalimentare e agroindustria (66,9%).

Per quanto riguarda la qualifica di formazione o diploma professionale, le problematiche maggiori si riscontrano per l’indirizzo riparazione di veicoli a motore (84,7%, in aumento di 10 punti rispetto a gennaio 2024) e per quello benessere (68,6%).

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