Alba: tumulati i resti di Giuseppe Cagnasso, caduto in Russia durante la Seconda Guerra mondiale

Sono tornati in Italia i resti di 20 soldati caduti in Russia durante la seconda Guerra mondiale. Tra questi anche 8 alpini della Divisione Alpina “Cuneense” di cui faceva parte l’albese Giuseppe Cagnasso.

Nato ad Alba il 25 giugno del 1912, Giuseppe Cagnasso era effettivo nel 2° Reggimento Alpini ed è stato dichiarato disperso nel gennaio del 1943 dopo gli eventi bellici avvenuti sul fronte russo. I resti sono stati trovati nell’inverno del 2020 nella regione di Voronezh, grazie ad un’attività di ricerca condotta in Russia dalla squadra “Recovery pool” dell’Unione Nazionale Italiana Reduci di Russia, da tre anni impegnata in quest’attività con la collaborazione dell’Associazione russa Malji Saturn (Piccolo Saturno). Cagnasso è stato riconosciuto grazie alla presenza del piastrino di identificazione personale.

I resti del caduto in Russia sono rientrati in Italia il 26 gennaio scorso insieme ad altri 7 alpini della Cuneense, 5 fanti della divisione Ravenna e 7 artiglieri della contraerea, caduti all’aeroporto di Millerovo (Russia).

Martedì 30 gennaio si è svolta la cerimonia di tumulazione dei Caduti nel Tempio Ossario di Cargnacco, frazione del Comune di Pozzuolo del Friuli in provincia di Udine.

Per l’Amministrazione comunale di Alba, alla cerimonia di tumulazione ha partecipato l’assessore Lorenzo Barbero, accanto alla signora Clara Cagnasso nipote del caduto (figlia del fratello).

«Con orgoglio e commozione – dichiara l’assessore Lorenzo Barberoho rappresentato la Città di Alba alla toccante cerimonia di tumulazione dei resti dei 20 caduti della seconda Guerra mondiale ritrovati e ritornati dalla Russia in Italia dopo 80 anni. Tra di loro anche gli alpini della Divisione Alpina Cuneense, Giuseppe Cagnasso di Alba e Fiorenzo Conterno di Albaretto della Torre, unici due identificati su 20 rinvenuti, entrambi scomparsi giovanissimi durante i combattimenti in territorio straniero. Il loro sacrificio resterà sempre nel cuore della nostra comunità».

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