Asti, donna vittima di tentata truffa: l’intervento degli agenti della Polizia

ASTI – Ieri pomeriggio (23 ottobre), gli agenti delle Volanti della Questura di Asti sono andati a casa di una signora vittima di un raggiro.

La donna ha raccontato che nel mese di agosto era stata contattata da un’utenza telefonica con prefisso appartenente al Regno Unito, e che un uomo le aveva proposto un investimento finanziario, riuscendo a convincerla ad effettuare un bonifico su un conto corrente di una banca con sede nell’est europeo, per alcune centinaia di euro.

Dopo circa 2 mesi la donna aveva ricevuto una telefonata da un’utenza mobile italiana, da un uomo il quale le comunicava che l’investimento fatto ad agosto aveva fruttato un guadagno di diverse migliaia di euro, per il quale era stato disposto un bonifico rimasto però in sospeso. L’interlocutore asseriva che per sbloccarlo serviva un bonifico del 10% dell’incasso che la signora avrebbe dovuto anticipare.

A tal punto la donna contattava il proprio istituto di credito per adempiere a quanto richiesto.

 L’operatore bancario tuttavia, appreso il racconto della signora, avendo capito che si trattasse di un raggiro, consigliava di non effettuare alcun bonifico, ma di informare le forze di polizia.

Prima di richiedere l’intervento della Polizia, la signora richiamava il fantomatico broker al fine di chiarire la situazione, questi con atteggiamento particolarmente insistente, rispondeva che era necessario ricevere il bonifico al più presto e che in caso contrario la donna avrebbe potuto pagare una penale.

Dopo tale comunicazione la vittima raccontava quanto successo ad un’amica la quale la metteva in guardia sul fatto che si trattasse di una truffa e a tal punto la signora decideva di contattare la Polizia che interveniva prontamente.

 

I consigli della Polizia di Stato per prevenire e difendersi dalle truffe e dal phishing

Le tecniche utilizzate dai truffatori per carpire in rete la fiducia delle ignare vittime sono sempre in costante evoluzione, così il fatto appena descritto ci fornisce l’occasione per ribadire alcuni semplici consigli.

Primo pericolo è costituito dal phishing: l’utente riceve una chiamata o un messaggio via sms, che pur provenendo da utenze in uso ai criminali, sembra giungere dai numeri normalmente utilizzati dal proprio istituto bancario di riferimento, o da un ente pubblico.

Ciò è possibile grazie alla tecnica c.d. dello “Spoofing”, che consente ai malfattori di effettuare le telefonate scegliendo quale numero far comparire sul display del chiamato. In questo modo, anche il messaggio che non proviene realmente dalla propria banca, viene automaticamente inserito dallo smartphone in quella conversazione, così inducendo in errore il malcapitato circa la reale provenienza.

Nella comunicazione l’utente viene informato di un fantomatico accesso non autorizzato al proprio conto corrente, profilo contributivo, eccetera, e invitato a fornire telefonicamente tutti i codici di sicurezza che riceve sul dispositivo, questa volta inviati realmente dall’ente di riferimento, perché nel frattempo i criminali stanno cercando di compiere alcune operazioni truffaldine da remoto e hanno bisogno di quelle password istantanee per finalizzare la sottrazione di denaro o dati personali.

In alcuni casi la truffa viene perpetrata anche attraverso una falsa chiamata da parte della Polizia, circostanza in cui il raggiro viene calibrato sulla falsa necessità di procedere alla messa in sicurezza di una carta di credito o di debito, a seguito di un altrettanto falso blocco cautelativo della stessa. In altri casi viene invece richiesto al malcapitato di spostare direttamente i propri fondi bancari presso altri conti correnti, per mettere in sicurezza il denaro, dietro la promessa che ne rientrerà subito nella piena disponibilità.

La normale condizione di soggezione, paura, o ansia di essere realmente oggetto di un attacco da parte di ignoti porta i malcapitati a seguire pedissequamente le indicazioni, così cadendo nel phishing.

La Polizia Postale consiglia, in questi casi, di:

  • diffidare di chi, spacciandosi per un operatore bancario o delle Forze dell’ordine, richiede di comunicare OTP, password, o di eseguire bonifici verso altri conti. Nessun’azienda o soggetto pubblico richiederà mai tali informazioni all’utente. In caso di dubbi, è opportuno non cliccare sui link eventualmente forniti ma fare accesso al proprio profilo di gestione online attraverso la digitazione autonoma del nome del sito internet e inserimento delle relative credenziali, così da constatare eventualmente la presenza di comunicazioni nella propria area riservata.
  • nel caso si riceva la chiamata di un soggetto che si presenta come appartenente ad una Forza di Polizia, si consiglia di richiedere il nome il grado e la forza di polizia di appartenenza della persona e riattaccare; ricercare quindi il numero di telefono reperibile in Rete della forza di polizia chiamante, comporlo e chiedere di parlare con il nome dato dal precedente interlocutore.

Altra truffa molto in voga in questo periodo è quella relativa all’inoltro di messaggi Whatsapp in cui i criminali, da un nuovo numero di telefono, si spacciano per un parente, millantando di aver rotto il proprio cellulare o di aver avuto un incidente, e richiedendo così un bonifico per poter acquistare un nuovo dispositivo o ripagare il danno. Ecco alcuni esempi:

“Ciao papà, questo è il mio nuovo numero di telefono. Salvalo in rubrica e mandarmi un messaggio quando hai letto!”

“Ciao mamma, questo è il mio nuovo numero. Scrivimi qui per favore. Ho avuto un incidente, l’altro telefono è rotto e ho urgente bisogno di denaro. Non avvisare nessuno, ho fatto un disastro…”.

Il consiglio in questi casi è quello di non rispondere al messaggio, ma provare a contattare il proprio parente attraverso i numeri di telefono conosciuti, per sincerarsi delle sue condizioni. In caso di dubbi, meglio prediligere un contatto vocale, comunque senza comunicare dati personali o credenziali di accesso ai propri account virtuali.

Per ogni dubbio, oltre che per informazioni sui nuovi trend criminali, la Polizia Postale e delle Comunicazioni mette a disposizione il portale www.commissariatodips.it

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