La mobilitazione unitaria dei lavoratori dell’INL: “Vogliamo risposte”

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato congiunto di FP CGIL, CISL FP, UILPA FLP, CONFINTESA FP, CONFSAL-UNSA, USB P.I

 

Passano i mesi ma le risposte per i lavoratori dell’INL sono sempre e solo parziali.

Anche se, come ci era stato preannunciato, la “nuova perequazione” prevista dal DL 44/2023, così come modificata dalla legge di conversione del DL 75/2023, ha incluso espressamente l’INL e l’ANPAL tra le amministrazioni dell’art. 19, comma 1, non possiamo assolutamente ritenerci soddisfatti.

E visto che i “risultati” ottenuti in questi ultimi anni sono frutto di una mobilitazione determinata e compatta non vediamo altra strada che riprendere con forza iniziative unitarie che devono avere come principali obiettivi il riconoscimento degli arretrati 2020, 2021, 2022 della perequazione dell’indennità di amministrazione e l’adeguamento degli incentivi. Tali interventi da un lato devono servire a sanare una colossale ingiustizia e dall’altro sono indispensabili per evitare una sostanziale riduzione dei trattamenti accessori attualmente a disposizione del personale.

Non è più tollerabile sentire i rappresentanti del Governo parlare di lotta allo sfruttamento del lavoro, di emergenza sicurezza e della necessità di aumentare i controlli senza che ciò porti nuovi e maggiori investimenti sul personale dell’INL.

Le lavoratrici e i lavoratori dell’INL sono stanchi di vivere nel paradosso di chi continua a garantire i presidi di legalità sul territorio e poi non essere considerati nemmeno allo stesso livello retributivo dei colleghi di altre amministrazioni pubbliche. È necessario che dal Ministro del Lavoro e dal Governo arrivino segnali e fatti diversi. I dipendenti dell’INL hanno bisogno di impegni puntuali e concreti.

Al Ministro del lavoro ribadiamo la richiesta di una urgente convocazione nella quale affrontare, politicamente e tecnicamente, le criticità dell’INL.

Ai rappresentanti del MEF rammentiamo che nelle disponibilità dell’INL ci sono le risorse utili a finanziarie quanto da noi richiesto e che per renderle utilizzabili sarebbe sufficiente non trincerarsi dietro paraventi formali e strumentali.

Alle lavoratrici e lavoratori dell’INL diciamo che comunque è indispensabile riavviare un percorso unitario e riprendere con forza la mobilitazione del personale, non escludendo nessuna forma di lotta.

Ad oggi non abbiamo ricevuto alcun riscontro alle precedenti richieste inviate

all’attuale Ministro del Lavoro relativamente alle varie questioni in piedi:

innanzitutto, sulla annosa questione degli arretrati per gli anni 2020-2021-2022 dell’armonizzazione dell’indennità di Amministrazione per il personale di INL che da troppo tempo si protrae e per cui sussiste la possibilità di utilizzare parte dell’avanzo di bilancio dell’Ente, com’è noto da tempo.

Allo stesso modo, nessuna novità è giunta rispetto all’impiego dei proventi derivanti dalle sanzioni in materia di salute e sicurezza, che potrebbero essere destinati al personale dell’INL.

Questo denota inequivocabilmente – e nonostante il permanere dello stato di agitazione – un grave segno di disattenzione da parte del vertice politico rispetto alle legittime istanze delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro.

A discapito di tante parole si intende seriamente investire sull’INL e sulle sue attività?

In assenza di impegni puntuali e formali da parte del Ministro, a partire da lunedì 18 settembre saranno attivate sui territori tutte le iniziative utili affinché l’INL diventi una “lumaca”:

assemblee in tutti posti di lavoro, limitazione del lavoro straordinario, indisponibilità a qualsiasi prestazione che esuli dal “minimo contrattuale” e all’uso di mezzi e strumenti privati, rinuncia agli incarichi di posizioni organizzative, rifiuto alla formulazione dei ricorsi in appello, ecc.

Un percorso supportato dai “media” che avrà il suo culmine, in mancanza di risposte, nella proclamazione di una giornata di sciopero nazionale.

Con esclusivo riferimento alla questione arretrati della “perequazione”, pur considerando quanto insidioso possa rivelarsi il percorso giudiziario, ma tenendo conto delle ultime sentenze, ci stiamo attivando per supportare tali iniziative su tutto il territorio nazionale e per tutti i lavoratori. Un percorso, quello sopra descritto, che non contraddice l’accelerazione della contrattazione integrativa a partire dal FRD 2022, dalla definizione dei bandi per le PEO e per le progressioni fra le aree. Rispetto a questi ultimi temi, anzi, chiediamo all’INL di riattivare con urgenza i tavoli di contrattazione.

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