Magiche grottesche al Castello di Vinovo

Inaugurata con successo la mostra “Enigmi dipinti” curata dallo storico bolognese Giordano Berti

VINOVO (TO) – Sabato scorso al Castello Della Rovere di Vinovo ha aperto i battenti la mostra “Enigmi dipinti. Dalla Domus Aurea di Roma alle grottesche di Vinovo”, a cura dello storico bolognese Giordano Berti.

La moda delle grottesche incominciò nel 1479, quando fu riscoperta a Roma la Domus Aurea di Nerone, seppellita sotto il Colle Oppio. Nelle oscure stanze si calarono per primi Raffaello e il Pinturicchio i quali, folgorati dai meravigliosi dipinti murali di epoca romana li copiarono per proporli a principi e uomini di chiesa. I pittori italiani furono subito imitati da altri artisti giunti a Roma da ogni parte dell’Europa. Fu così che prese il via  una delle più straordinarie stagioni della storia dell’arte, che in vario modo si è protratta fino ai primi del Novecento investendo ogni campo artistico, dalla pittura alla ceramica, dall’oreficeria all’arredamento.

La mostra allestita a Vinovo ripercorre le tappe di questa tradizione dall’Italia ai Paesi d’Oltralpe, mostrando una varietà stupefacente di evoluzioni in un percorso ricco di sorprese che lasciano a bocca aperta dall’inizio alla fine, anche grazie all’allestimento scenografico progettato dall’ArtStudioLetizia di Asti, in cui le opere d’arte antica sono scandite da spettacolari installazioni multimediali e interattive.

Nella “Galleria degli Specchi” ogni visitatore può vedere se stesso all’interno dei fantasmagorici, mostruosi scenari inventati agl’inizi del Cinquecento da Heinrich Aldegrever.

Il passaggio sotto tre grandi archi trionfali, abbelliti dalle “candelabre a grottesca” ideate da vari artisti rinascimentali, rappresenta una sorta di salto nel tempo.

Fioriera, La Vecchia Faenza

Nelle vetrine si possono ammirare splendide maioliche dipinte “alla raffaellesca”, tramandate da Maestri ceramisti di Faenza, Urbania, Deruta e Firenze.

Alle pareti trovano posto incisioni originali di epoca rinascimentale e tardobarocca e riproduzioni di arazzi conservati presso importanti  istituzioni museali.

Al centro della sala, due tavoli ospitano perfette riproduzioni di libri antichi contenenti decine di disegni di grottesche; libri che il pubblico può sfogliare liberamente, come se avesse tra le mani l’originale.

Il gioco interattivo prosegue nella Sala dei Medaglioni dove, nella semioscurità, soffitto e pareti si animano, facendo apparire bizzarri personaggi tratti da grandi cicli decorativi rinascimentali.

È un’autentica immersione dentro un multiforme universo in cui si muovono esseri inauditi, mescolanza di umani, animali terrestri e acquatici, insetti e piante, a volte bellissimi, altre volte spaventosi. È un sogno ad occhi aperti che si svela davanti ai visitatori.

I “mascheroni” di altri bizzarri personaggi sono nascosti dentro un armadio che chiunque può aprire per scoprirne il contenuto.

Nella Sala della Torre è ospitato un preziosissimo tessuto in seta lavorato a mano con la tecnica del “soprariccio”, con grottesche del Settecento, prestato dal laboratorio veneziano di Luigi Bevilacqua.

Nella stessa sala è proiettato un videomapping che esalta la bellezza dei gioielli “mostruosi” ideati agl’inizi del Seicento da orafi fiamminghi.

Globi Ginori, coll. Pernici

La ciliegina sulla torta è costituita dalla visita alla Stanza delle Stagioni, al secondo piano del Castello, dove si può ammirare uno splendido ciclo di decorazioni “a grottesca”, recentemente restaurato, realizzato da emuli del Pinturicchio agli inizi del Cinquecento.

La mostra è aperta giovedì e sabato, dalle 14.30 alle 18.30, la domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30.

 

Per informazioni contattare il Comune di Vinovo allo 011-9620413.

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