Migranti e agricoltura: lunedì 27 marzo scatta il click day

Un centinaio le quote per l’astigiano, in buona parte in capo alla Coldiretti

In Italia, un prodotto agricolo su quattro viene raccolto da mani straniere con 358mila lavoratori regolari, provenienti da ben 164 Paesi, impegnati nei campi e nelle stalle. Una presenza importante che fornisce più del 30% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore.

E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Idos in riferimento al click-day che scatterà il prossimo 27 marzo e al quale sarà necessario partecipare per garantirsi l’arrivo dei lavoratori extracomunitari previsti dal Decreto Flussi, con il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.

Il nuovo DPCM di programmazione transitoria dei flussi stabilisce 82.705 ingressi, in aumento rispetto ai 69.700 dell’anno precedente, ma le quote per lavoro stagionale, attese principalmente nelle campagne, ammontano a 44.000 unità (contro le 42.000 dello scorso anno) delle quali 1.500 riservate alle nuove richieste di nullaosta stagionale pluriennale; ingressi che, di fatto, consentono all’impresa, negli anni successivi, di non essere vincolata ai termini di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Dpcm per avere accesso all’autorizzazione.

La vera ed importante novità di questo decreto è la riconferma del rilascio di quote stagionali di ingresso riservate alle Associazioni di Categoria, per i propri associati, nella misura di 22.000 unità (erano 14.000 l’anno prima), a dimostrazione del fatto che i tempi sono maturi per rendere strutturale la norma sperimentale introdotta dal decreto semplificazione (Dl 73/2022), sostenuta dalla Coldiretti.

Le richieste presentate dalle organizzazioni professionali dei datori di lavoro, che avranno priorità sulla generalità delle istanze, saranno preventivamente verificate dalle organizzazioni professionali stesse, le quali, assumono anche l’impegno a sovraintendere alla conclusione del procedimento di assunzione dei lavoratori, accelerando l’intero iter della procedura d’ingresso.

“I lavoratori stranieri occupati in agricoltura – sottolinea la Coldiretti – sono per la maggior parte provenienti da Romania, Marocco, India e Albania. Si tratta, soprattutto, di lavoratori dipendenti a tempo determinato che, ogni anno, attraversano il confine, per svolgere un lavoro stagionale e, poi, tornare nel proprio Paese, spesso, stabilendo delle durature relazioni professionali oltre che di amicizia con gli imprenditori agricoli”.

Sono molti i “distretti agricoli” in cui i lavoratori immigrati sono una componente bene integrata nel tessuto economico e sociale, come per la raccolta dell’uva in Piemonte. Un settore, tra gli altri, che lo scorso anno è andato in difficoltà, per colmare la mancanza di manodopera nelle campagne.

“Il nuovo Decreto – aggiunge il Presidente Coldiretti Asti Marco Reggio – sarà anche l’occasione per sperimentare il superamento del nullaosta, sostituito da una comunicazione allo sportello unico per l’immigrazione da parte del datore di lavoro, contenente la proposta di contratto di soggiorno per lavoro subordinato, che verrà immediatamente trasmesso dall’Ambasciata italiana all’estero, per più tempestivo rilascio del visto di ingresso”.

“Le quote previste per l’astigiano saranno un centinaio, in buona parte in capo alla Coldiretti per soddisfare, prevalentemente, il settore vitivinicolo”, conclude il Direttore Coldiretti Asti Diego Furia.

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