Rete Asti Cambia: “Stupisce e spaventa l’immobilismo della città”
Sono già passate più di due settimane dalla pubblicazione del rapporto “Mal’aria di città” redatto da Legambiente, e probabilmente l’abitudine ormai diffusa di abbuffarsi velocemente di notizie in una bulimia che non permette analisi o riflessioni ha fatto già dimenticare a molti astigiani la drammatica situazione in cui ristagna la nostra città in termini di inquinamento dell’aria. Nel 2022 Asti è riuscita addirittura a conquistarsi il gradino più basso del podio tra le città più inquinate d’Italia: Asti infatti è terza, subito dopo Torino e Milano, di certo non città di dimensioni e caratteristiche simili alla nostra, per esempio con attività industriali che influenzano in modo sensibilmente negativo la qualità dell’aria.
Fa sicuramente effetto sapere di vivere in una delle città con l’aria più inquinata ma non lo scopriamo di certo adesso. Sono anni infatti che Asti supera costantemente i limiti di polveri sottili nell’aria, limiti posti sia dall’Unione Europea che dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per segnalare le situazioni di grave pericolo per la salute della popolazione.
Non è quindi un’emergenza iniziata adesso, la salute degli astigiani ed in particolare delle sue fasce più deboli (bambini, donne in gravidanza e anziani) è compromessa ormai da anni. Ciò che stupisce e spaventa sempre di più è l’immobilismo della città, sia dal punto di vista di visione politica e amministrativa che da quello delle abitudini quotidiane di tutti noi.
In questi giorni si è letto molto sulla questione della pista ciclabile in costruzione in Corso Gramsci e della corsia ciclabile in Corso Alfieri. Il dibattito pubblico si sofferma sempre su eventi precisi, particolari che non permettono di dare impulso ad un discorso più ampio, ad una visione di città che deve assolutamente iniziare a farsi carico di una situazione insostenibile di inquinamento. Non saranno di certo due nuovi percorsi ciclabili a cambiare la mobilità dei cittadini, così come non lo sarà il parcheggio a pagamento in Piazza del Palio (anche perchè in questo caso la strategia dell’amministrazione non è volta a limitare l’utilizzo dell’auto ma a fare cassa).
Asti ha bisogno urgente di ridefinire il modo in cui ci si muove in città, abbandonare l’abuso dell’utilizzo delle auto private creando alternative sostenibili ambientalmente ed economicamente. Ma lo deve fare con il contributo di tutti e tutte, non possiamo permetterci di delegare sempre alla politica le decisioni e le scelte, perchè ognuno di noi deve prendere coscienza che in una città di meno di 75 mila abitanti le scelte individuali hanno un impatto notevole e possono contribuire a creare nuovi stili di vita.
I bambini astigiani non possono crescere con l’abitudine di essere “consegnati” davanti alla porta della scuola o del luogo dove svolgono le attività extrascolastiche, acquisendo così la convinzione che ad Asti per andare da A a B è sempre e comunque necessaria l’auto dei genitori o dei nonni. Cambiare queste abitudini non passa solo e necessariamente da servizi e infrastrutture messe a disposizione dall’amministrazione comunale ma sta nelle scelte quotidiane che ognuno di noi prende.
Non possiamo più aspettare, è in gioco la salute. Individuale e collettiva. E lo confermano alcuni dati ufficiali, facilmente reperibili sul web (https://aria.ambiente.piemonte.it/#/qualita-aria/dati), frutto del monitoraggio quotidiano della Regione Piemonte e dell’ARPA: nei primi 23 giorni del nuovo anno 2023 la centralina di rilevamento Baussano ha già registrato 10 giornate di sforamento dei limiti di legge con una media su base annua già ben oltre la soglia di allarme per il PM10. E grave pare anche la rilevazione relativa agli Ossidi totali di azoto (Nox) la cui attuale media annuale raggiunge già un livello critico di 74 ug/m3 a fronte di un limite di legge di 30 ug/m3. In diverse città europee, ad esempio Torino, i cittadini stanno promuovendo cause civili e penali per invocare il “diritto a respirare aria pulita e sana”.
La Rete Asti Cambia, attraverso tutte le realtà e i cittadini che la rappresentano, continuerà a fare pressione affinchè l’amministrazione agisca e inizi a costruire una visione di città davvero sostenibile; ma la stessa forza verrà messa in campo per comunicare e sensibilizzare la cittadinanza ad agire e comprendere che lasciare l’auto a casa è una delle scelte più importanti per dare ai nostri figli e ai nostri nipoti un futuro più sano.
Siamo consapevoli che l’inquinamento dell’aria sia dovuto anche alle emissioni del riscaldamento domestico a biomassa, e che quindi sia necessario un impegno di tutti nel diminuirne l’impatto aumentando l’isolamento termico delle case, preferendo generatori moderni e a basse emissioni, utilizzando biomasse di provenienza nota e non scarti inquinanti, con il giusto grado di umidità. Però pensiamo che una mobilità realmente sostenibile renderebbe Asti non solo una città con l’aria più pulita ma anche e soprattutto una città più bella e vivibile, sia in centro che nei quartieri periferici troppo spesso dimenticati.
Siamo la goccia che spaccherà la roccia: cammina, pedala, muoviti in modo sostenibile!
Rete Asti Cambia