Mercoledì 26 ottobre la Stagione del Teatro Alfieri di Asti si apre con Elio in “Ci vuole orecchio”
ASTI – Sarà Elio, mercoledì 26 ottobre alle 21, ad aprire la Stagione 2022/2023 del Teatro Alfieri di Asti, realizzata dal Comune di Asti in collaborazione con la Fondazione Piemonte dal Vivo, con un ricco cartellone di prosa, musica, danza e arti dal vivo. Elio sarà protagonista dello spettacolo “Ci vuole orecchio. Elio canta e recita Enzo Jannacci”.
In scena con il popolare cantante ci saranno Alberto Tafuri al pianoforte, Martino Malacrida alla batteria, Pietro Martinelli a basso e contrabbasso, Sophia Tomelleri al sassofono e Giulio Tullio al trombone. Arrangiamenti musicali di Paolo Silvestri, regia e drammaturgia Giorgio Gallione.
Light designer Aldo Mantovani, scenografie Lorenza Gioberti, costumi Elisabetta Menziani, co-produzione International Music and Arts – AGIDI.
Enzo Jannacci, il poetastro come amava definirsi, è stato il cantautore più eccentrico e personale della storia della canzone italiana, in grado di intrecciare temi e stili apparentemente inconciliabili: allegria e tristezza, tragedia e farsa, gioia e malinconia. E ogni volta il suo sguardo, poetico e bizzarro, è riuscito a spiazzare, a stupire: popolare e anticonformista contemporaneamente. Jannacci è anche l’artista che meglio di chiunque altro ha saputo raccontare la Milano delle periferie degli anni ‘60 e ‘70, trasfigurandola in una sorta di teatro dell’assurdo realissimo e toccante, dove agiscono miriadi di personaggi picareschi e borderline, ai confini del surreale. “Roba minima”, diceva Jannacci: barboni, tossici, prostitute coi calzett de seda, ma anche cani coi capelli o telegrafisti dal cuore urgente. Un Buster Keaton della canzone, nato dalle parti di Lambrate, che verrà rivisitato, reinterpretato e “ricantato” da Elio.
Sul palco, nella coloratissima scenografia disegnata da Giorgio Gallione, Elio e cinque musicisti, i suoi stravaganti compagni di viaggio, formeranno un’insolita e bizzarra carovana sonora. A loro toccherà il compito di accompagnare lo scoppiettante confronto tra due saltimbanchi della musica alle prese con un repertorio umano e musicale sconfinato e irripetibile, arricchito da scritti e pensieri di compagni di strada, reali o ideali, di “schizzo” Jannacci. Da Beppe Viola a Cesare Zavattini, da Franco Loi a Michele Serra, da Umberto Eco a Fo o a Gadda. Uno spettacolo giocoso e profondo perché “chi non ride non è una persona seria”.
Spiega Elio: “Questo spettacolo non è un omaggio, ma una ricostruzione di quel suo mondo di nonsense, comico e struggente, un viaggio dentro le epoche di Jannacci, perché non è stato sempre uguale: ci sono La luna è una lampadina, L’Armando, El purtava i scarp del tennis, canzoni che rido mentre le canto. Ne farò anche alcune snobbate, Parlare con i limoni, Quando il sipario calerà. Perché c’è Jannacci comico e quello che ti spezza il cuore di Vincenzina o Giovanni telegrafista, risate e drammi. Come è la vita… Una volta ci siamo incrociati negli studi Rai. Lui ha bofonchiato qualcosa, io pure, lui non ha capito, io nemmeno. Sono un timido. Mai avrei avuto il coraggio di dirgli “sono un tuo fan”. Questo è il solo contatto che ho avuto con Enzo Jannacci. Ma una curiosità c’è: mio papà era stato suo compagno di classe, me ne parlava, me lo faceva ascoltare e mi faceva già ridere. Da adulto mi ha affascinato la dignità del comico che ha portato nella canzone d’autore e lo stile surreale della sua risata...”.
Spettacolo fuori abbonamento, biglietti 23 euro platea, barcacce, palchi, 18 euro loggione, disponibili alla cassa del Teatro Alfieri, aperta dal martedì al venerdì con orario 10-17 (e il giorni di spettacolo anche dalle 19 alle 21), e online su www.bigliettoveloce.it e www.allive.it . Per informazioni e prenotazioni 0141.399057/399040. Maggiori dettagli su www.teatroalfieriasti.it
La Stagione è resa possibile grazie alla collaborazione con la Fondazione Piemonte dal Vivo, oltre che al contributo di Regione Piemonte, MIC, Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e Banca di Asti.