Astimusica: si sono appena spenti i riflettori del festival ma già si accendono le idee per la prossima edizione
Sono state due settimane intense di concerti ed emozioni: oltre 17.000 le presenze in piazza Cattedrale
ASTI – Si è conclusa ieri sera con le band di Asti on Stage la 25ª edizione di Astimusica. Il festival in piazza Cattedrale ha riscosso un buon successo: in due settimane circa 17mila presenze, che sono la fotografia di un evento sempre amato nonostante le difficoltà del momento.
La manifestazione, organizzata dal Comune di Asti con la sempre valida e puntuale direzione artistica di Massimo Cotto, ha proposto concerti e spettacoli che hanno unito classico e moderno, rock e pop senza dimenticarsi delle nuove generazioni.
Sotto il palco l’ondata trap ha visto confluire il popolo festante di Rhove e di Rondodasosa, e poi le smaglianti esibizioni di Gianluca Grignani, Fabrizio Moro, Matteo Romano e Ermal Meta che hanno portato dal vivo le loro hit per i numerosi fan accorsi, le intense performance di Cristiano Godano e quella di Simone Cristicchi con Amara nel tributo al Maestro Franco Battiato, il sold out di un esilarante Pucci e le migliaia di persone giunte per i padroni di casa Piero Cotto e Beatrice Pasquali, i ragazzi di Asti God’s Talent e le super band di Asti on Stage.
Massimo Cotto, in qualità di direttore artistico del festival, dice: «Un grande successo in un momento molto difficile, ma ho sempre detto che i numeri non sono tutto e lo ribadisco anche oggi. Quello che conta, nell’arte, è far star bene la gente, renderla felice, farla tornare a casa contenta. Questo è il compito di un direttore artistico. In 25 anni ci siamo riusciti quasi sempre. Gli abbracci e i sorrisi degli sconosciuti alla fine di una serata sono il premio più bello di un’edizione obiettivamente difficile dal punto di vista economico, ma che abbiamo portato a casa nel migliore dei modi, forse anche oltre le aspettative».
«Astimusica si colloca a pieno titolo come uno degli eventi musicali più importanti dell’estate astigiana, avendo ospitato nel corso della sua storia molti tra i più importanti artisti italiani e non – dice l’assessore alla Cultura Paride Candelaresi -. Questa edizione ci permette di fare un punto sulla manifestazione che ha raggiunto il traguardo dei 25 anni, non due o tre. Non è cosa da poco, visto che assistiamo spesso a festival e rassegne culturali che nascono e muoiono nel giro di pochi anni. Quando una manifestazione dura un quarto di secolo occorre sottolineare il buon lavoro svolto finora, e soprattutto fermarsi a riflettere per valutare le strategie che possano migliorarla in futuro senza stravolgerla. I numeri delle presenze aprono forse a ragionamenti da fare con sponsor e organizzatori, ma il dato numerico preso da solo non rileva e di certo nulla sottrae alla grandiosità delle scelte artistiche. Personalmente mi sono piaciuti tantissimo Simone Cristicchi e Amara con il loro concerto mistico per Battiato, ma ho partecipato a una rassegna eterogenea e di alto livello, anche e soprattutto grazie a Massimo Cotto, il numero uno in questo settore».
Soddisfazione espressa anche dal sindaco Maurizio Rasero: «È stata un’edizione importante, perché quella della ripresa, e soprattutto necessaria per organizzare le prossime edizioni. L’ho vissuta e partecipata, intervenendo tutte le sere, portando i saluti e i ringraziamenti della città agli artisti e spesso al numeroso pubblico intervenuto. Artisti che, ancora una volta, ci hanno consentito di dare risposte a pubblici differenti e con gusti eterogenei. La parte del leone l’hanno fatta i giovani, sia gli artisti che i ragazzi che hanno avuto la possibilità di vedere ad Asti i loro beniamini. Visto il momento di incertezze che continuiamo ad attraversare, sono complessivamente soddisfatto».
«È stata la mia prima edizione – afferma il dirigente del settore cultura e manifestazioni del comune Angelo Demarchis – e finalmente dopo aver vissuto tante edizioni da spettatore, è stato bello essere parte integrante di questa sfida. Visto il periodo difficile, aver ottimizzato le risorse interne puntando comunque sulla qualità degli artisti e sulla sinergia fra collaboratori e sponsor è una grande soddisfazione, pari a quella provata tutte le sere nel vedere un meraviglioso pubblico abbracciato, festante e numeroso in Piazza della Cattedrale. Un ringraziamento particolare va ai collaboratori dell’ufficio manifestazioni, ai quali sono particolarmente grato. Senza di loro tutto ciò non sarebbe stato possibile perché sono stati cuore e motore e soprattutto cerniera di unione con tutti i professionisti del festival, anche grazie al buon rapporto di collaborazione fra il Comune, Monferrato On Stage, Wake Up, le associazioni Abbracciamo e Futura, tutti i tecnici e il personale de L’Altoparlante».