Il 7 marzo all’Astiss la presentazione del libro “Non sapevamo di essere girasoli”

L'appassionante storia di una giovane insegnante e dei suoi ragazzi delle Vallette di Torino

astiss-libro-non-sapevamo-di-essere-girasoliASTI – Il 7 marzo alle 16.30 al Polo Universitario “Rita Levi Montalcini” si terrà la presentazione del libro “Non sapevamo di essere girasoli. Storia di una giovane insegnante e dei suoi ragazzi delle Vallette” (Buckfast Edizioni) di Maria Luisa Mosele, già docente e dirigente scolastica astigiana.

A moderare l’incontro sarà la referente di Pari Opportunità Prof.ssa Chiara Cerrato.

Il libro racconta la storia di Marilena, insegnante di scuola media alle Vallette, zona di periferia della città di Torino. Lì ci sono i suoi ragazzi, tante storie segnate da violenza, paura, miseria. Adolescenti allo sbando che collezionano botte, fallimenti e pluribocciature. Marilena, che ritrova nel loro sguardo se stessa, possiede gli strumenti giusti per aiutarli.

Durante l’incontro di lunedì prossimo si parlerà dunque di scuola come pilastro educativo. Ma qual è il vero volto della scuola attuale? Garantisce pari opportunità, in ottemperanza al mandato costituzionale e istituzionale, oppure è incapace di “rimuovere gli ostacoli che, di fatto, impediscono il pieno sviluppo della persona umana”?

Marilena, giovane donna coraggiosa, sceglie di “essere” un’insegnante e di lottare contro un sistema scolastico emarginante, nel quale i ragazzi collezionano insuccessi, fallimenti, umiliazioni. Tante storie di ragazzi invisibili agli occhi di adulti ciechi e sordi. Ragazzi destinati a perdersi, ad abbandonare la scuola, a vivere ai margini della società. Marilena ci racconta un viaggio appassionante, nel quale i girasoli, simbolo di rinascita, segnano il passaggio dallo spettro di un’istituzione che emargina al volto bello di una comunità inclusiva, che pone al centro le persone. Sue compagne di viaggio tante altre donne, tante altre storie che s’intrecciano lungo un percorso di crescita e di verità rivelate per restituire a quei ragazzi la possibilità di esistere.

Al dipanarsi delle vicende personali e collettive si mescolano le riflessioni sulla pedagogia, su una scuola che, incapace d’interrogarsi, cerca colpevoli esterni per giustificare i propri errori.

E oggi, l’attuale sistema scolastico è in grado di offrire un universo di senso in risposta alla complessità culturale odierna? Oppure, ancora una volta, una scuola incapace di stare al passo con i tempi, troppo impegnata a coltivare una perfezione d’immagine fine a se stessa, volta le spalle ai ragazzi?. Di tutto questo e molto altro si parlerà il 7 marzo all’Uni-Astiss.

I docenti si possono iscrivere sul Sito del Monti per ottenere attestato di partecipazione.

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