Precisazioni del Comune sulla vendita del vecchio ospedale
Rasero: “Serve un dibattito sereno che parta dai dati certi e verificabili”
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato inviato dall’Amministrazione comunale di Asti.
“La nuova asta indetta dall’Asl At per la vendita dell’ex ospedale di Asti e l’avvio della campagna elettorale per le imminenti Amministrative di primavera, hanno riacceso il dibattito sul riutilizzo degli immobili Asl. Un tema troppo strategico per il futuro della Città perché possa finire travolto nel tritacarne delle polemiche. Serve invece un dibattito sereno, che parta dai dati certi e verificabili”.
Può essere utile ripercorrere la storia di questi ultimi anni per capire come si è arrivati a questa ennesima Asta pubblica di vendita dell’ex ospedale.
20 giugno 1997: posa della prima pietra del nuovo ospedale “Massaia”
1 dicembre 2009: la Regione Piemonte autorizza l’alienazione dell’ex Ospedale
21 dicembre 2011: vengono pubblicate le prime perizie di stima degli immobili
17 dicembre 2013: prima Asta pubblica (unico lotto che comprende ex ospedale, ex maternità e ex Inam di via Orfanotrofio): va deserta
21 maggio 2014: seconda asta in un lotto unico: va deserta
26 settembre 2014: esperimento di procedura negoziata dei tre immobili in un unico lotto: deserta
1 dicembre 2014: asta pubblica per singolo lotto: asta deserta
2 aprile 2015: procedura negoziata per singolo immobile: asta deserta
13 aprile 2017: nuova procedura negoziata, va deserta
maggio 2018: il fabbricato ex Inam di via Orfanotrofio viene ceduto alla quotazione di 1.600.000 euro (la perizia del 2011 lo aveva valutato 2.752.000)
5 ottobre 2018: aggiornamento della stima degli immobili: l’ex ospedale viene valutato 16.673.000 (l’ultima base d’asta nel 2014 era stata di 15.723.990) l’ex Maternità 5.000.000 (5.961.000 nel 2014)
22 febbraio 2022: asta pubblica ex ospedale.
“Quando questa Amministrazione si è insediata nel 2017, era da poco andato a vuoto il sesto tentativo di vendita degli immobili, in questo ultimo caso tramite trattativa diretta”.
“Per questo motivo – dichiara il Sindaco Maurizio Rasero – abbiamo provato a cercare nuove strade che sbloccassero quella che era di fatto una situazione di stallo. Sin dal 2018 abbiamo proposto una soluzione innovativa che avrebbe permesso a tutti gli Enti coinvolti di avere dei benefici e cioè la permuta dell’ex ospedale con alcuni immobili di proprietà comunale inutilizzati. La trattativa con la Regione Piemonte (Amministrazione Chiamparino, assessore Reschigna) è proseguita per due anni, interrompendosi poi bruscamente, per improvvise ragioni tecniche mai emerse nei due anni precedenti. Dire quindi, come è stato detto, che questa Amministrazione non ha fatto nulla è quanto meno ingeneroso così come non è corretto sostenere che, a causa di questa proposta, si sia interrotta la possibilità di alienare in altro modo gli immobili in questione”.
Anche con l’attuale amministrazione regionale è proseguito il confronto ma, forse a causa del Covid che ha necessariamente spostato l’attenzione altrove, nulla di fatto!
Il lavoro e l’attività di questi anni senza arrivare al dunque ci fanno venire il dubbio che non ci sia la volontà di prendere atto che quell’immobile non vale quello che è stato stimato e che qualcuno dovrà mettere a bilancio una cospicua minusvalenza.
Ciò è testimoniato dal sistema delle Aste che finora non ha dato risultati ed è probabile che anche la prossima andrà deserta visto che i soggetti interessati probabilmente riterranno la quotazione fissata dalla perizia ancora alta e fuori mercato.
“Continuiamo a ritenere che la soluzione della permuta, tra l’altro già adottata in altre situazioni fra gli stessi enti oggi coinvolti nella partita, sia la strada più rapida per dare un futuro all’ex ospedale – conclude il Primo Cittadino – per questo è importante verificare con tutti gli Enti interessati se i problemi tecnici emersi siano superabili.
In conclusione, da un lato ribadisco che abbiamo le mani un po’ legate in quanto l’immobile non è di nostra proprietà e nelle nostre disponibilità e dall’altro confermo la collaborazione che c’è sempre stata per renderci disponibili nei confronti della Regione e dell’ASL ad aiutarli al recupero di quegli immobili assecondando qualsiasi richiesta vorranno farci pervenire. Per noi riqualificare l’area resta la priorità”.