Aree dismesse e inutilizzate: un patrimonio da valorizzare con “Ardì”

La nuova piattaforma della Provincia di Asti

La Provincia di Asti ha deciso di censire le aree dismesse e libere presenti sul territorio grazie alla piattaforma web georeferenziata “Ardì”. A oggi sono 90 le aree libere o dismesse segnalate dai Comuni: un patrimonio immenso – e dai più dimenticato – che la Provincia vuole valorizzare.

Il progetto s’inserisce nell’ambito delle attività legate alla stesura della 1^ Variante al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (ai sensi della LR 56/77 “Tutela ed Uso del Suolo”), attualmente in fase di redazione, che ha previsto fin da subito il confronto con la Regione Piemonte ed il coinvolgimento dei 118 Comuni dell’Astigiano.

Il processo che ha portato alla creazione della piattaforma è riassumibile in tre fasi:

  • la prima, avviata nei mesi scorsi, ha riguardato il censimento delle aree dismesse ed inutilizzateattraverso il coinvolgimento e la collaborazione dei Comuni (con l’invio di un questionario) e l’integrazione di dati derivati da un’indagine curata da Confindustria Piemonte;
  • la fase due è stata invece improntata sulla schedaturadi ciascuna delle aree individuate e la costruzione di una banca dati informatizzata;
  • il terzo ed ultimo passaggio ha portato, infine, alla creazione di una piattaforma web di libero accesso, Ardì, che consente la ricerca delle aree su mappa georiferita, la consultazione e la stampa delle schede associate (servizio offerto in collaborazione con OIKOS Engineering);

Le finalità

Ardì si configura come la sintesi ideale tra la necessità di programmazione del territorio, il recupero funzionale del patrimonio esistente, il soddisfacimento della domanda insediativa nonché per la creazione di un canale privilegiato che consenta di accedere in maniera agevolata ai finanziamenti.

Sulla base di queste premesse, le finalità del progetto possono essere riassunte in quattro punti:

  • costruire una vetrinaper condividere la disponibilità delle aree e/o edifici a possibili investitori interessati a insediare sul nostro territorio le proprie attività;
  • creareuno strumento in grado di fornire un impulso allo sviluppo del territorio, in modo concreto e innovativo;
  • coniugare alle finalità di sviluppo economicogli obiettivi connessi al contenimento del consumo di suolo e al recupero e valorizzazione di immobili e siti dismessi (aree compromesse non più convertibili ad un uso agricolo o naturale):
  • favorire la riqualificazione di areeche possono costituire elemento di degrado del territorio.

Le prossime attività

Ardì è una piattaforma “viva”. Non a caso, infatti, il termine “Ardì“, oltre ad essere l’acronimo di ARee Dismesse e Inutilizzate, in dialetto piemontese significa proprio vivoarzillo. Un termine che ben rappresenta le finalità di ripresa e di sviluppo alla base del progetto.

Inoltre, l’aggiornamento dei dati e la raccolta delle aree dismesse ed inutilizzate è continua così come la validazione, da parte dei Comuni, delle informazioni relative alle aree (contenute nelle schede).

La piattaforma sarà infine utilizzata per individuare aree in cui sperimentare con la Regione Piemonte strumenti di semplificazione burocratica che consentano di realizzare meglio e prima gli interventi sul territorio, anche in ottica di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

La data di pubblicazione di Ardì sarà comunicata quanto prima possibile.

La presentazione in Provincia

I dettagli dell’ambizioso progetto sono stati illustrati giovedì 3 febbraio 2022, nella sede della Provincia di Asti, dall’architetto Nada Ravizza (responsabile del Servizio Pianificazione Territoriale della Provincia di Asti) e dall’ingegnere Franco Brignolo (responsabile del Servizio Ambiente e SUAV della Provincia di Asti).

Hanno partecipato all’incontro: Paolo Lanfranco (presidente della Provincia di Asti), Fabio Carosso (vicepresidente della Regione Piemonte), Barbara Baino (consigliere della Provincia di Asti con delega alla Pianificazione territoriale), Andrea Amalberto (presidente dell’Unione Industriale di Asti) e Stefania Crotta (direttrice del Settore Ambiente Energia Territorio della Regione Piemonte).

Caricamento...