“Upo Awards”, premiati 4 laureati a pieni voti residenti ad Asti
VERCELLI – Durante l’inaugurazione del nuovo anno accademico dell’Università del Piemonte Orientale di lunedì, si è tenuta la cerimonia di premiazione “Upo Awards” dei laureati a pieni voti nell’anno accademico 2019/21. Quattro dei 36 studenti premiati laureati a pieni voti con riconoscimenti di merito sono residenti in provincia di Asti.
Silvia Carpignano, nata e residente ad Asti del dipartimento di Giurisprudenza e Scienze politiche, economiche e sociale, laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza Diritto civile con tesi dal titolo: “L’affidamento condiviso: tra mediazione familiare, ascolto del minore e prospettive di riforma”. Relatore: prof. Luca Giuseppe Pes. Votazione: 110/110 e lode e menzione.
Selene Ivaldi, nata e residente ad Asti dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica laurea magistrale in Scienze Chimiche, disciplina: Chimica inorganica superiore. Titolo tesi: “Complessi bifunzionali di Pt(IV) derivati del cisplatino e contenenti inibitori di poli (adp – ribosio) polimerasi o adp-ribosil ciclasi”. Relatore: prof.ssa Elisabetta Gabano. Votazione: 110/110 e lode e menzione.
Nicholas Dotta, nato a Acqui Terme (AL) e residente a Monastero Bormida (AT) dipartimento di studi per l’Economia e l’impresa laurea triennale in Economia Aziendale, disciplina: Ragioneria. Tesi: “Svalutazioni per perdite durevoli di valore delle immobilizzazioni immateriali e materiali: lineamenti teorici e casi applicativi”. Relatore: prof. Lorenzo Gelmini. Votazione: 110/110 e lode.
Alderico Gallo, nato a Chieri e residente a Nizza Monferrato (AT) dipartimento di Scienze e Innovazione tecnologica laurea triennale in Informatica, disciplina: Reti 1. Tesi: “Implementazione di un sistema CI/CD per supportare lo sviluppo e la distribuzione di una piattaforma software”. Relatore: prof. Massimo Canonico. Votazione: 110/110 e lode.
L’Università del Piemonte Orientale inaugura il XXIV anno accademico nel segno di sostenibilità e transizione ecologica
L’Ateneo ha già cominciato un percorso di potenziamento della ricerca e adeguamento dell’offerta formativa in chiave green. Prolusore d’eccezione, al posto del ministro Cingolani (bloccato dal CdM sicurezza a Roma), il presidente CRUI Ferruccio Resta.
Lunedì l’Università del Piemonte Orientale ha inaugurato il suo XXIV anno accademico dalla fondazione. Dopo lo stop di due anni imposto dall’emergenza pandemica l’Ateneo, seguendo le norme di sicurezza e riducendo al 50% la capienza di posti del Teatro Civico di Vercelli, è tornato ad accogliere in presenza le istituzioni del territorio in cui opera, la propria comunità accademica e i migliori laureati degli ultimi due anni accademici.
Alla Cerimonia era prevista la partecipazione del Ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, costretto a rimanere a Roma per un Consiglio dei Ministri indetto nel fine settimana e relativo alle nuove norme in tema di pandemia e sicurezza. Al suo posto è intervenuto come prolusore il professor Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico di Milano e Presidente della CRUl, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, il cui intervento alla cerimonia, seppur in forma più breve, era già previsto.
Il discorso inaugurale del rettore Gian Carlo Avanzi ha sottolineato come la società contemporanea abbia innanzitutto bisogno di alleggerire e ridurre le disuguaglianze presenti a livello globale. Le Università devono ritagliarsi un ruolo centrale in questo senso, sostenendo lo sviluppo di in chiave sostenibile della società: «I valori dei paesi occidentali — ha detto il rettore Avanzi — sono di fronte a una contraddizione: da un lato si esalta l’uguaglianza, ma dall’altro enormi differenze continuano a esistere e a crescere. Lo studio, la ricerca, la conoscenza e la sua condivisione, gli scambi e i rapporti con le migliori forze del territorio, l’educazione e la formazione delle nuove generazioni e la sensibilizzazione delle cittadine e dei cittadini sono strumenti fondamentali per il contrasto alle crescenti disuguaglianze e per una maggiore giustizia sociale. Attraverso i loro strumenti d’azione — ricerca, formazione e terza missione — le Università possono influenzare in modo significativo e consapevole la giustizia sociale; per meglio dire, hanno il dovere di farlo».
L’UPO, dall’anno di istituzione nel 1998, si è mossa con successo nelle dinamiche educative del territorio, più che raddoppiando i suoi iscritti (da 7.500 agli attuali 16.400) e dimostrandosi virtuosa anche a livello finanziario. Le sfide dei prossimi anni riguarderanno soprattutto l’ampliamento dell’offerta formativa sui temi della sostenibilità (sono partiti quest’anno i nuovi corsi di laurea in Gestione Ambientale e Sviluppo Sostenibile e in Chimica verde, entrambi attivati a Vercelli) e dell’Intelligenza Artificiale. «Dal prossimo anno saranno attivi nuovi corsi di studio — ha proseguito il professor Avanzi — tra cui spicca quello magistrale interclasse in Intelligenza artificiale e innovazione digitale, che si propone di formare laureati di secondo livello con forti competenze interdisciplinari in grado non solo di affrontare la progettazione, la realizzazione e la gestione di sistemi, prodotti e servizi basati sulle più avanzate metodologie di intelligenza artificiale, ma anche di declinare tali tecnologie in ambiti applicativi specifici come quello bio-medicale, quello economico-aziendale e quello socio-giuridico».