Donatella Gnetti: “Il fondo Gianni Basso è un bene che deve essere condiviso da tutti”
Importante iniziativa tra la Biblioteca Astense e L’Istituto Monti per valorizzare ancor di più la musica del grande jazzista
ASTI – Questa mattina all’Istituto Monti è stata presentata un’importante iniziativa volta ad accrescere ancor di più il nome di Gianni Basso e il patrimonio cultural musicale che ci ha lasciato.
Parliamo di uno dei più importanti sassofonisti, compositori italiani nel mondo del jazz. Basso ha collaborato con i maggiori jazzisti internazionali, tra cui Chet Baker a Gerry Mulligan (non a caso il figlio si chiama Gerry).
Alla conferenza stampa erano presenti il direttore della Biblioteca Astense Donatella Gnetti, l’Assessore alla Cultura Gianfranco Imerito, il dirigente dell’Istituto Monti Giorgio Marino, il presidente del Consiglio d’Istituto nonché presidente del Consiglio comunale Walter Rizzo e la signora Basso.
A spiegare l’iniziativa è stata Donatella Gnetti: “Nel 2018 la famiglia Basso ha donato alla Biblioteca Astense il fondo che conta attualmente 1.042 titoli, alcuni dei quali contengono più CD, catalogato nel 2019. Volevamo che questo immenso patrimonio musicale fosse ancor più valorizzato. Proprio nel 2019, l’Istituto Monti ha inaugurato la sezione Coreutico-Musicale, perciò abbiamo pensato che il fondo potesse costituire un’adeguata Biblioteca sonora a disposizione degli studenti, per ascolti guidati e approfondimenti. A breve finiremo di etichettarli e li consegneremo all’Istituto”.
Il fondo comprende dischi da tutto il mondo, non solo di jazz, con nomi storici quali Louis Armstrong, Count Basie, Duke Ellington e Basso stesso, ma anche classica, lirica, rock e world (da Taiwan all’Europa dell’Est, passando per Giappone, Irlanda e America Latina).
“Il figlio di Gianni Basso, Gerry, ha una casa di edizione musicale e non potendo presenziare qui oggi ha mandato comunque un messaggio di ringraziamento, annunciando che il materiale sarà implementato nel tempo, perché si tratta di un bene che deve essere condiviso da tutti, soprattutto dai giovani, per consolidare la memoria di suo padre”.