Donata una sonda ecodoppler alla Cardiologia dell’ospedale Cardinal Massaia
Il gesto di generosità di una famiglia astigiana
ASTI – Trasformare un grande dolore in un momento di altruismo e di generosità a favore della comunità. Protagonisti di questo gesto sono i familiari e gli amici di Enrico Gallo, un astigiano che lo scorso marzo, nel pieno dell’ultima ondata pandemica, è mancato all’ospedale Cardinal Massaia dopo aver contratto il Covid.
La famiglia ha voluto ricordarlo con una importante donazione a favore del reparto di Cardiologia dell’ospedale, che in più occasioni si era preso cura di Enrico, da anni paziente cardiopatico.
Una scelta che non ha solo una valenza simbolica: grazie alla somma raccolta è stato possibile acquistare una sonda ecodoppler portatile, di estrema utilità nelle procedure di cardiologia interventistica come ablazioni, coronarografie e impianti di pacemaker.
L’apparecchio, del valore di circa 6.000 euro, permette di visualizzare esternamente i vasi sanguigni (con la possibilità di analizzare anche il flusso del sangue), semplicemente appoggiando sul corpo del paziente la sonda, che è collegata a un piccolo schermo su cui si “leggono” i risultati.
Serve quando l’equipe medica ha necessità di individuare vene o arterie per l’inserimento di cateteri in grado di raggiungere il cuore, un’operazione che di norma viene eseguita manualmente. Lo strumento, consentendo la visualizzazione diretta dei vasi arteriosi, aumenta il livello di precisione e riduce le possibili complicazioni.
“È importante avere a disposizione ad Asti una strumentazione non ancora così diffusa ma utilissima, che ci consente di essere sempre più all’avanguardia rispetto alle ultime indicazioni delle società scientifiche – sottolinea il dottor Marco Scaglione, direttore della Cardiologia -. La affiancheremo a una prima sonda che abbiamo già in dotazione, e questo ci permetterà di usare l’apparecchiatura su tutte le procedure, in modo capillare”.
“Un ospedale è patrimonio di tutti e quando la comunità dà il proprio contributo, come in questo caso, è sempre un grande risultato – commenta il direttore generale dell’Asl At Flavio Boraso -. Ringrazio quindi la famiglia per questo bellissimo gesto, che ci consente oltretutto di rafforzare la strumentazione a disposizione dei nostri professionisti”.