19enne in carcere con l’accusa di rapina e violenza sessuale a danno di una 91enne

Il fatto è avvenuto ad Asti nella casa dell’anziana presumibilmente con il movente della vendetta

ASTI – A seguito di un’articolata attività di indagine svolta dalla Squadra Mobile della Questura di Asti, (3ª Sezione Reati contro il Patrimonio e la P.A), sotto il coordinamento del Procuratore della Repubblica Gabriele Fiz, è stata data esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip Giorgio Morando presso il Tribunale di Asti su richiesta del pubblico ministero titolare delle indagini, a carico di Euro Seferovic, un 19enne di etnia rom.

Il ragazzo è attualmente associato presso la Casa di Reclusione di Torino Le Vallette con l’accusa di aver rapinato e abusato sessualmente di una donna astigiana di 91 anni. Il fatto è avvenuto nella casa della signora, presumibilmente con il movente della vendetta.

I dettagli sono stati resi noti stamattina 6 luglio nel corso di una conferenza in Questura.

I fatti risalgono al 20 maggio scorso, quando intorno alle ore 20.30 l’anziana donna (residente nella zona est di Asti) aveva chiamato il 112, riferendo di aver subito una rapina e di essere stata violentata da un uomo, poi datosi alla fuga. Personale della Squadra Volante si recava immediatamente sul posto, unitamente al locale Personale di Polizia Scientifica.

La donna era stata accompagnata in Ospedale dal 118, dove nella stessa serata gli investigatori si erano recati per raccogliere i primi elementi utili alla ricostruzione dell’azione delittuosa e accertarsi delle sue condizioni di salute. L’anziana, in forte stato di shock, riusciva comunque a raccontare agli operatori importanti dettagli dell’accaduto.

All’inizio era stata minacciata con una accetta, rapinata della fede nuziale, ricordo del defunto marito, e degli orecchini che indossava, i quali le venivano strappati con violenza.

Successivamente, l’anziana donna raccontava di essere stata trascinata nella camera da letto, dove veniva consumata la violenza sessuale. Azione che, dalle fonti di prova raccolte, è stato possibile determinare sia durata ben 31 lunghissimi minuti.

Grazie alla profonda conoscenza del territorio e ai dettagli forniti dalla donna, e dopo aver passato al setaccio tutti i sistemi di videosorveglianza cittadini utili alla ricerca di elementi, gli investigatori riuscivano a individuare l’autore del reato, un giovane uomo di etnia rom noto agli operatori, domiciliato presso il campo di via Guerra, il quale già lo scorso anno si era introdotto nella stessa casa, commettendo il reato di furto in abitazione. Evento che lo portava ad essere indagato presso la Procura della Repubblica di Asti. Per questo motivo si presume che il giovane sia tornato nella stessa abitazione il 20 maggio, con l’intento di vendicarsi.

Le impronte rilevate da personale della locale Polizia Scientifica sono riconducibili all’indagato.

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