“1920-2020: PROIBITO”, dal 15 settembre si aprono le prenotazioni agli eventi di Passepartout

La 17ª edizione del festival si terrà dal 3 all’11 ottobre al Palco 19 e farà rivivere gli anni “ruggenti” del proibizionismo e delle grandi illusioni

“1920-2020: PROIBITO” è il titolo della diciassettesima edizione del festival Passepartout, che si svolgerà ad Asti da sabato 3 a domenica 11 ottobre, organizzato dalla Biblioteca Astense Giorgio Faletti con l’appoggio della Città di Asti e della Regione Piemonte, e con la direzione scientifica di Alberto Sinigaglia.

 

Protagonisti la presidente della Corte Costituzionale Marta Cartabia, l’economista Carlo Cottarelli, il sindacalista Sergio Cofferati, il sociologo Ilvo Diamanti, l’ambasciatore Giampaolo Scarante,  gli storici  Eugenia Tognotti,  Ernesto Galli della Loggia, Giordano Bruno Guerri, Angelo D’Orsi e Carlo Greppi, l’industriale Agostino Re Rebaudengo, l’artista Ugo Nespolo, lo scrittore e generale dei Carabinieri Roberto Riccardi, lo psichiatra Pier Maria Furlan, i critici letterari Renato Barilli e Paolo Bertinetti, il criminologo Claudio Loiodice, i filosofi Franca D’Agostini e Fabio Merlini,  i giornalisti Bice Biagi, Gad Lerner, Dania Mondini, Marta Ottaviani e Guido Tiberga, i registi Enrico Vanzina e Loris Mazzetti.

 

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L’assessore alla Cultura Gianfranco Imerito, il direttore scientifico del festival Alberto Sinigaglia, il presidente della Biblioteca Roberta Bellesini e l’attrice Chiara Buratti durante la conferenza di questa mattina nel cortile della Biblioteca Astense

Dal 2012 Passepartout mette a confronto l’anno in corso con un anno della storia per capire il presente e intuire il futuro, affidandosi ai maggiori storici, giornalisti, economisti e scrittori. In questa edizione viene preso in esame un decennio impresso nell’immaginario collettivo: gli Anni Venti, gli “anni ruggenti” del proibizionismo, del divismo, delle grandi illusioni dopo la Grande Guerra, naufragate con l’epidemia della Spagnola e il grande male delle dittature. Dal proibizionismo americano arriveremo a oggi, alla proibizione delle droghe, piaga sociale, ma anche al Coronavirus che ci ha proibito di uscire di casa e ancora ci proibisce abbracci e strette di mano. Dal crollo di Wall Street arriveremo alla crisi economica attuale; dalla prima occupazione delle fabbriche alla crisi del sindacato e al suo futuro; dalla rivoluzione laica e filo occidentale della Turchia di Atatürk alle mire di Erdogan. Affronteremo D’Annunzio all’impresa di Fiume, l’irrompere della psicoanalisi nell’arte e nella letteratura, e gli sviluppi dell’ecologia nei suoi aspetti ambientali ed economici.

Novità di Passepartout, la sezione dedicata ai protagonisti: da Corto Maltese, che nelle sue avventure incontra i più significativi personaggi del decennio, a Rodolfo Valentino, da D’Annunzio a Ezra Pound, da Gertrud Stein a Gramsci, fino a Modigliani, al centro di inquietanti episodi, sia in vita che dopo.

Tutti gli incontri si terranno presso il Palco 19 (via Ospedale 19, a pochi passi dalla centralissima Piazza Alfieri). In conformità alle attuali disposizioni sanitarie, i posti disponibili sono limitati e si potrà avere accesso esclusivamente previa prenotazione, con modalità disponibili sul sito www.passepartoutfestival.it

Un’importante anteprima del festival si terrà mercoledì 30 settembre e giovedì 1 ottobre alle 21 allo Spazio Kor di Piazza San Giuseppe con “Giovanna – Una vita della figlia di Amedeo Modigliani e Jeanne Hébuterne”, spettacolo in prima nazionale della regista e drammaturga parigina Claire-Sophie Beau con protagonista Valeria Dafarra, produzione Les Autres et Cie. Spiega la regista: “Ho scritto Giovanna dopo aver visitato la mostra «Modigliani a Genova», nell’estate 2017. Un commento sul ritratto di sua madre, Jeanne Hébuterne, accennava il suo nome. Ho avuto uno shock: chi era Giovanna? Come vivere con un’eredità così grande quando non si sono conosciuti i genitori? Ho avuto voglia di esplorare la complessità del personaggio. Orfana, di origine ebrea, con alle spalle la seconda guerra mondiale in Italia, erede dell’opera del padre. La pièce mette in scena la giovane donna a Livorno e a Parigi nel 1953 e ci svela il suo mondo interiore tra le risate e le lacrime”. Ingresso gratuito previa prenotazione obbligatoria a prenotazioni@passepartoutfestival.it .

Il festival si aprirà sabato 3 ottobre alle 18 con un intervento del noto giornalista e conduttore televisivo Gad Lerner: nato a Beirut nel 1954 da una famiglia ebraica che ha dovuto lasciare il Libano tre anni dopo, trasferendosi a Milano, si è avvicinato al giornalismo grazie all’esperienza di Lotta continua, ha collaborato a Radio Popolare prima di entrare nella redazione dell’Espresso, testata per la quale ha scritto dal 1983 al 1990. Chiamato da a La Stampa come vicedirettore nel 1993, successivamente è stato inviato e editorialista con il Corriere della sera e Repubblica. In tv, dopo le esperienze in Rai, nel 2001 è passato a La7, dirigendone il telegiornale, ha varato con Giuliano Ferrara “Otto e mezzo”, e condotto “L’Infedele”. Rientrato in Rai nel 2017, di recente ha iniziato a scrivere sul Fatto Quotidiano.

Alle 21 l’incontro “Modigliani e i crimini dell’arte” con il pittore Ugo Nespolo, la giornalista Dania Mondini e il criminologo Claudio Loiodice, questi ultimi autori del libro “L’ affare Modigliani. Trame, crimini, misteri all’ombra del pittore italiano più amato e pagato di sempre” (Chiarelettere editore).

Ugo Nespolo si afferma nel panorama artistico italiano negli anni Sessanta, spaziando dalla Pop Art ai futuri concettuali e poveristi con composizioni alla ricerca costante di un contenuto ironico e trasgressivo. Gli anni Ottanta rappresentano per Ugo Nespolo la maturazione più apprezzata del periodo americano, con quadri che rappresentano oggetti, situazioni e luoghi comuni delle città statunitensi. Realizza videosigle per la Rai per la quale e collabora nelle realizzazioni pubblicitarie, fedele al dettato delle avanguardie storiche di “portare l’arte nella vita”. Negli anni Novanta affianca alle sue numerose attività l’impegno nel teatro realizzando scene e costumi.

Dania Mondini, giornalista e conduttrice Rai, da anni è uno dei volti del Tg1 del mattino. Ha condotto rubriche economiche e notiziari per il Tg3 e per RaiNews 24, testate per le quali ha realizzato numerose inchieste. Ha lavorato per quindici anni nella carta stampata, occupandosi prima di cronaca poi di economia per numerose testate.

Claudio Loiodice, membro dell’American Society of Criminology, è stato per trent’anni ispettore della Polizia di Stato nelle sezioni Criminalità organizzata, Omicidi, Rapine e Sequestri di persona. Per dodici anni agente sotto copertura, ha operato come infiltrato in organizzazioni criminali internazionali. Esperto in crimini finanziari, riciclaggio e frodi internazionali, dirige una società specializzata a Londra.

 

Domenica 4 ottobre alle 11 i giornalisti Bice Biagi e Loris Mazzetti affronteranno il tema “Enzo Biagi: indagini sul Novecento”: figlia del grande giornalista Enzo Biagi, dal 2008 Bice è presidente del premio giornalistico intitolato al padre. Anche lei giornalista, ha diretto “Insieme”, “Intimità”, “Novella 2000” ed è stata vicedirettore di “Oggi”. Capostruttura a Rai3, Loris Mazzetti ha lavorato nei tg e realizzato molti programmi di successo, incluso Il Fatto con Enzo Biagi, Che tempo che fa e Vieni via con me. Nel 2018 ha realizzato il programma “Rai 3 per Enzo Biagi”. Voce fuori dal coro, continua attraverso Il Fatto Quotidiano a raccontare e informare.

Alle 18 Enrico Vanzina, regista e produttore cinematografico, parlerà di “Rodolfo Valentino: la nascita del divismo”: figlio di Steno, insieme al fratello Carlo vive nel mondo del cinema fin dall’infanzia, frequentando abitualmente i più grandi miti dello schermo.  L’esordio nella carriera cinematografica risale al 1974 come aiuto regista del padre, e due anni dopo inizia a scrivere sceneggiature e da allora collabora con i maggiori esponenti della commedia all’italiana. Nel corso degli anni ’80 e ’90 firma insieme al fratello i più grandi successi al botteghino italiano. Ma il cinema non è la sua unica occupazione: ha scritto pièce teatrali, ha collaborato per diversi anni con Il Corriere della Sera e Il Messaggero, ha pubblicato i libri “Le finte bionde”, “Colazione da Bulgari” e “La vita è buffa” e tiene corsi di sceneggiatura.

Alle 21 la filosofa Franca D’Agostini terrà l’incontro “Un secolo di fake news”: insegnante di Filosofia della scienza al Politecnico di Torino ed Epistemology and Political Philosophy all’Università di Milano, ha pubblicato numerosi libri tra i quali Analitici e continentali (Raffaello Cortina Editore1997), Breve storia della filosofia nel Novecento (Einaudi editore 1999), Logica del nichilismo (Editori Laterza 2000), Disavventure della verità (Einaudi, 2002), Paradossi (Carocci editore 2009), Verità avvelenata. Buoni e cattivi argomenti nel dibattito pubblico (Bollati Boringhieri editore, 2010), La verità al potere. Sei diritti aletici (Einaudi, 2019)

Lunedì 5 ottobre alle 18 Paolo Bertinetti, professore di Letteratura inglese, terrà l’incontro “Ezra Pound: l’innocente”: studioso del teatro inglese, della narrativa inglese del Novecento e delle nuove letterature in inglese è autore tra l’altro di “Il teatro inglese del Novecento” (Einaudi editore), Torino 1992 e 2003), “Storia del teatro inglese della Restaurazione all’Ottocento” (Einaudi, Torino 1997 e 2006), “Invito alla lettura di Samuel Beckett” (Milano 1984) e “Dall’India” (Milano 1995). Ha curato l’edizione del Teatro completo di S. Beckett (Einaudi, Torino 1995), quella dei “Romanzi di G. Greene” (Milano 2000), la Storia della letteratura inglese (Einaudi, Torino 2000), English Literature. A Short History (Einaudi, Torino 2010) e Il teatro inglese. Storia e capolavori (Einaudi, Torino 2013). Sempre per Einaudi ha tradotto “l’Amleto e La tempesta di Shakespeare”.

Alle 21 la giornalista Marta Ottaviani e il diplomatico Giampaolo Scarante che affronteranno la tematica “La Turchia da Ataturk a Erdogan”: Marta Ottaviani si è specializzata all’Istituto per la Formazione al Giornalismo Carlo De Martino. Nel 2005 è partita per Istanbul, dove ha iniziato a scrivere per le principali testate italiane. Oggi collabora soprattutto per i quotidiani Avvenire e La Stampa, Radio InBlu e il periodico Strade, intervenendo spesso come opinionista a Radio3 Mondo, sul Tgcom24 e a Omnibus su LA7. Ha pubblicato” Il Reis. Come Erdoğan ha cambiato la Turchia” (Textus Edizioni, 2016), “Cose da Turchi” (Mursia, 2008) e Mille e una Turchia (Mursia, 2010); nato a Venezia e laureato in Scienze Politiche a Padova, Gian Paolo Scarante è in Carriera Diplomatica dal 1978. È stato Capo di Gabinetto del Ministro degli Esteri, Consigliere Diplomatico del Presidente del Consiglio, suo Rappresentante Speciale per la ricostruzione dei Balcani e Ambasciatore in Grecia e in Turchia. Docente presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova, Laurea Magistrale in Politica Internazionale e Diplomazia, è analista politico e commentatore di politica internazionale.

 

Martedì 6 ottobre alle 18 lo storico e saggista Giordano Bruno Guerri parlerà di “D’Annunzio: rivoluzione culturale a Fiume”: ha pubblicato la raccolta di documenti storici Rapporto al duce (Bompiani, 1978), Galeazzo Ciano (Bompiani, 1979), Italo Balbo (Vallardi Editore, 1983). Tra gli altri libri e, tradotti in molte lingue: Io, l’infame (Libri Mondadori 1983), biografia del brigatista rosso Patrizio Peci, Gli italiani sotto la Chiesa. Da san Pietro a Mussolini (Mondadori, 1992), il saggio-inchiesta sui confessori Io ti assolvo (Baldini & Castoldi, 1993), Fascisti (Mondadori, 1995), Antistoria degli italiani. Da Romolo a Giovanni Paolo II (Mondadori, 1997), Eretico e profeta. Ernesto Buonaiuti, un prete contro la Chiesa (Mondadori, 2001), D’Annunzio. L’amante guerriero (Mondadori, 2008) e Filippo Tommaso Marinetti (Mondadori, 2009). È  stato direttore editoriale dell’Arnoldo Mondatori Editore, direttore di Storia Illustrata e dell’Indipendente. Insegna Storia contemporanea all’Università Guglielmo Marconi di Roma e è presidente del Vittoriale degli Italiani.

Alle 21 Marta Cartabia, presidente della Corte Costituzionale, prima donna nella storia della Repubblica a ricoprire questa carica, ci svelerà “I segreti della Costituzione”: nata a San Giorgio su Legnano (MI), è professore ordinario di Diritto costituzionale e, nel settembre 2011, viene nominata dal Presidente della Repubblica giudice della Corte costituzionale. Vice Presidente dal novembre 2014, è eletta Presidente della Corte l’11 dicembre 2019. La sua carriera accademica è stata segnata sin dagli esordi da un’intensa attività di ricerca in ambito costituzionalistico con uno spiccato respiro europeo ed internazionale. Tra gli incarichi istituzionali, è stata assistente di studio presso la Corte costituzionale (1993-1996). Tra il 2008 e il 2010, è stata componente di FRALEX – “Fundamental Rights Agency Legal Experts” – presso l’Agenzia dei diritti fondamentali dell’Unione Europea a Vienna, in qualità di esperto giuridico per l’Italia. Dal dicembre 2017, è membro della Commissione europea per la Democrazia attraverso il Diritto. Dal 2018, è cofondatrice e copresidente dell’Italian Chapter di ICON·S -The International Society of Public Law. È membro dell’Associazione Italiana dei Costituzionalisti dal 2000. Ricopre diversi incarichi di responsabilità editoriale in molte riviste a carattere scientifico.

Mercoledì 7 ottobre alle 18 lo storico Angelo D’Orsi parlerà di “Gramsci: l’eterno ritorno”: allievo di Norberto Bobbio, già Ordinario di Storia del pensiero politico all’Università di Torino, è membro dell’Edizione Nazionale degli scritti di Antonio Labriola e di quella di Antonio Gramsci, autore al quale ha dedicato numerosissimi studi. Svolge anche attività di commentatore giornalistico e di organizzatore culturale. Ha ideato e dirige le riviste Historia Magistra e Gramsciana. Tra i più recenti libri: Alfabeto Brasileiro. 26 parole per riflettere sulla nostra e l’altrui civiltà, con un fotoreportage di Eloisa d’Orsi (Ediesse, 2013); Inchiesta su Gramsci. Quaderni scomparsi, abiure, conversioni: leggende o verità? (Accademia University Press, Torino 2014);  1917. L’anno della rivoluzione (Laterza, 2016); L’intellettuale antifascista. Ritratto di Leone Ginzburg (Neri Pozza, 2019).

Alle 21 da Eugenia Tognotti, Professore di Storia delle Medicine, sarà protagonista in collegamento da Cagliari dell’incontro “Dalla Spagnola al Covid: la grande lezione”: saggista, opinionista de La Stampa, professore ordinario di Storia della Medicina e Scienze Umane nella facoltà di Medicina dell’Università di Sassari, ha pubblicato sulle più importanti riviste internazionali di Sanità pubblica. Nella sua attività di ricerca si è dedicata in particolare allo studio dell’impatto sociale e delle risposte istituzionali alle malattie tra passato e presente. Dalla “spagnola” al colera, dalla malaria all’Aids. Tra le sue pubblicazioni: “Per una storia della malaria in Italia. Il caso della Sardegna”, “Il male lento” e “La Spagnola in Italia. Storia dell’influenza che fece temere la fine del mondo”.

Giovedì 8 ottobre alle 18 è in programma un intervento del sociologo e saggista Ilvo Diamanti dal titolo “Un popolo alla ricerca del Capo”: nato a Cuneo, è docente ordinario di Scienza Politica nella Facoltà di Sociologia dell’Università degli studi di Urbino “Carlo Bo”. Presso la Facoltà di Sociologia ricopre l’incarico di direttore del Laboratorio di Studi Politici e Sociali (LaPolis). È inoltre Prorettore per i rapporti internazionali e con il territorio dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”. Attualmente è il presidente dell’istituto Demos & Pi (Vicenza) di cui ha anche la responsabilità scientifica. È membro del comitato scientifico ed editoriale delle riviste: Rassegna Italiana di Sociologia, Rivista Italiana di Scienza Politica, liMes, Sviluppo locale, Economia e Società Regionale, Critique Internationale, e del comitato scientifico della Società Italiana Studi Elettorali. Attualmente è editorialista del quotidiano Repubblica, dove settimanalmente disegna “Mappe” della politica e della società italiana. Sempre in collaborazione con Repubblica, cura l’osservatorio annuale Gli italiani e lo Stato. Su “Il Gazzettino” di Venezia cura da oltre dieci anni l’Osservatorio sul Nordest, che propone ogni settimana indagini, analisi e commenti. In televisione ha curato per due anni la rubrica Password in “Ballarò” e ha partecipato a molte trasmissioni di Corrado Augias. A livello internazionale, infine, collabora periodicamente con il quotidiano parigino “Le Monde”.

Alle 21 l’economista ed editorialista de La Stampa Carlo Cottarelli sarà protagonista dell’incontro “Proibito raccontare bufale”: dopo essersi laureato in Economia a Siena e aver conseguito il Master presso la London School of Economics, ha lavorato nel dipartimento ricerca della Banca d’Italia e poi all’Eni. Dal 1988 lavora per il Fondo Monetario Internazionale, per cui ha ricoperto vari incarichi in diversi dipartimenti.  Dal 2013 al 2014 è stato Commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica, e dal 2014 al 2017 è stato direttore esecutivo del FMI. Dal 2017 è direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici Italiani dell’università Cattolica di Milano e visiting professor presso l’università Bocconi. È autore di numerosi saggi sulle politiche e istituzioni fiscali e monetarie, e sull’inflazione, tra gli ultimi: La lista della spesa. La verità sulla spesa pubblica italiana e su come si può tagliare (2015), Il macigno. Perché il debito pubblico ci schiaccia e come si fa a liberarsene (2016), I sette peccati capitali dell’economia italiana (2018) e, entrambi nel 2019,  I dieci comandamenti dell’economia italiana (con A. De Nicola) e  Pachidermi e pappagalli.

Venerdì 9 ottobre alle 18 il critico letterario Renato Barilli con “Gertrude Stein: l’irripetibile” ci porterà nel mondo della grande poetessa e scrittrice americana: membro del Gruppo ’63, professore emerito presso l’Università di Bologna, ha svolto una lunga carriera insegnando Fenomenologia degli stili al corso DAMS. I suoi interessi, muovendo dall’estetica, sono andati sia alla critica letteraria che alla critica d’arte. È autore di numerosi libri tra i quali  Storia dell’arte contemporanea in Italia. Da Canova alle ultime tendenze (2007) e  Arte e cultura matariale in Occidente (2011). È stato inoltre organizzatore di molte mostre sull’arte italiana dell’Ottocento e del Novecento.

Alle 21 Agostino Re Rebaudengo, presidente di Asja Ambiente Italia, azienda che dal 1995 produce energia pulita da fonti rinnovabili, affronterà il tema “Proibito inquinare”: nato a Torino, si è laureato in Economia e Commercio, completando poi la sua formazione all’UCLA di Los Angeles e all’Harvard Business School di Boston. Da 25 anni è presidente Asja Ambiente Italia, che produce energia pulita da fonti rinnovabili contribuendo a ridurre le emissioni dei gas a effetto serra responsabili dei cambiamenti climatici. Dal 2011 è stato presidente di assoRinnovabili, la maggiore associazione italiana di produttori di energia da fonti rinnovabili. Nell’aprile 2017 assoRinnovabili si è unita ad Assoelettrica dando vita ad Elettricità Futura, associazione di cui è Presidente e che raggruppa i produttori di energia elettrica, da fonti rinnovabili e non, rappresentando oltre il 70% dell’energia elettrica prodotta in Italia. Sul fronte culturale è stato consigliere del Museo d’arte contemporanea Castello di Rivoli e presidente del Teatro Stabile di Torino dal 1996 al 2007. Attualmente è presidente del Museo A come Ambiente di Torino, e co-fondatore e vice presidente della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, oltre che  docente all’Università Campus Bio-medico di Roma con un corso sull’economia circolare. Appartiene all’antica famiglia astigiana dei De Regibus, un tempo proprietaria della torre ottagona di via Roero.

 

Sabato 10 ottobre alle 11 il giornalista Guido Tiberga e lo scrittore Carlo Greppi ci mostreranno “Il Novecento secondo Corto Maltese”: ca­po­re­dat­to­re del ma­cro-desk “cro­na­che” de “La Stam­pa”, Tiberga si è laureato in Storia presso l’Università di Torino. È appassionato di fumetti e cartoons dei quali scrive sul sito web del quotidiano. Si è appassionato alla materia intorno ai trent’anni, in conseguenza ai suoi primi articoli sul fumetto.

Storico e scrittore, Carlo Greppi è nato a Torino. Socio fondatore dell’associazione Deina,  organizza da diversi anni viaggi della memoria e di istruzione, con i quali ha accompagnato oltre ventimila studenti provenienti da tutta Italia ad Auschwitz e in altri  ex lager del Terzo Reich. Collabora con Rai Storia ed è membro del Comitato scientifico dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri, che coordina la rete degli Istituti per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea in Italia. Per Feltrinelli ha pubblicato i romanzi per ragazzi  Non restare indietro (2016) vincitore del premio Adei-Wizo 2017 per la sezione ragazzi, e  Bruciare la frontiera (2018).

 

Alle 18 il filosofo ed epistemologo Fabio Merlini parlerà di “Innovazione: sedotti e abbandonati”: presidente della Fondazione Eranos, è direttore regionale della sede della Svizzera Italiana dell’Istituto Universitario Federale per la Formazione Professionale. Ha insegnato Filosofia della cultura ed Epistemologia delle scienze umane all’Università di Losanna ed è stato professore invitato in diverse università. Tra le sue pubblicazioni: La comunicazione interrotta. Etica e politica nel tempo della ReteL’époque de la performance insignifiante,  Schizotopies e L’architettura inefficiente (con l’architetto Luigi Snozzi.

Alle 21 lo psicologo Pier Maria Furlan ci porterà ne “L’atelier di Freud”: ordinario di psichiatria dell’Università di Torino, è stato vicerettore e preside della II Facoltà di medicina, vicepresidente della Conferenza nazionale presidi. Primo direttore universitario di un Dipartimento di salute mentale e patologia delle dipendenze, ha chiuso il manicomio di Collegno. Presidente e consigliere di numerose società scientifiche internazionali e nazionali, è distinguished fellow dell’American Psychological Association (Apa). È stato consigliere del ministero dell’Istruzione, segretario generale dell’Università italo-francese, membro della Fondazione San Patrignano, esperto Anvur. È autore di circa trecento titoli, tra pubblicazioni scientifiche e libri.

Domenica 11 ottobre giornata conclusiva: alle 11 Roberto Riccardi, Generale di brigata dell’Arma, attualmente alla direzione del Comando carabinieri per la tutela del patrimonio culturale italiano, affronterà il tema “L’arte di salvare l’arte”. Scrittore e giornalista, è nato a Bari nel 1966 e vive a Livorno. Ha lavorato a Palermo negli anni delle stragi e poi in Calabria, a Roma, in Bosnia e Kosovo quale componente dei contingenti di stabilizzazione. Con il personaggio di Rocco Liguori ha firmato, sempre per la collezione Sabot/age, il noir imperniato sul ruolo degli agenti sotto copertura  Undercover. Niente è come sembra (2012), vincitore dei premi Biblioteche di Roma, Azzeccagarbugli e Mariano Romiti, e il romanzo sullo sfondo delle guerre balcaniche  Venga pure la fine (2013), candidato al Premio Strega 2014, che ha ottenuto riconoscimenti ai Festival del noir di Serravalle e Suio Terme.

Ha all’attivo anche due romanzi nel Giallo Mondadori,e ha pubblicato tre libri sulla Shoah per l’editrice Giuntina. Con  Sono stato un numero, opera premiata da “Adei-Wizo”, l’Associazione Donne Ebree d’Italia, si è aggiudicato il premio Acqui Storia.

 

Alle 18 il sindacalista e politico Sergio Cofferati terrà l’incontro “Che fine ha fatto il sindacato”: Cofferati inizia l’attività nel 1974 come delegato di fabbrica. L’anno successivo entra a far parte della segreteria milanese del sindacato chimici (Federazione italiana lavoratori chimici e affini, FILCEA), di cui, divenuto dirigente nazionale ( 1978), è eletto segretario generale nel 1988. Membro della segreteria nazionale della CGIL dal 1990, dal 1994 al 2002 ricopre la carica di segretario generale. Durante la sua direzione la CGIL prosegue il dialogo con le forze istituzionali e imprenditoriali ribadendo tuttavia la centralità del sindacato, quale soggetto di rappresentanza autonoma dei lavoratori, nella definizione delle politiche sociali ed economiche del paese. Nel  2004 viene eletto sindaco di Bologna, carica che ricopre fino al 2009, anno in cui viene eletto al Parlamento europeo, rieletto nel 2014.

 

Alle 21 chiusura con lo storico ed editorialista del Corriere della Sera Ernesto Galli della Loggia e “1920-2020: il tempo delle fini”: professore di storia dei partiti politici presso l’Università di Perugia dal 1987, collaboratore ed editorialista de  La Stampa e poi del  Corriere della sera, è stato cofondatore e condirettore della rivista Liberal fino al 1998. Dal 2005 è professore ordinario di storia contemporanea e preside della facoltà di filosofia dell’università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Tra le sue opere più recenti: Credere, tradire, vivere ;  Il tramonto di una nazione. Retroscena della fine;  Speranze d’Italia. Illusioni e realtà nella storia dell’italia unita );  L’aula vuota. Come l’Italia ha distrutto la sua scuola (2019).

“Fu subito Proibito il titolo di Passepartout 2020 – spiega il direttore scientifico Alberto Sinigaglia – e senza saperlo, nell’autunno 2019, ragionando sul tema con gli amici del comitato scientifico, facevamo una profezia e avevamo in mano il titolo di più viva attualità mai toccato a un festival culturale. Quando in ottobre andrà in scena, avremo ancora qualche traccia delle proibizioni che per mesi hanno colpito gli abitanti della Terra per il Coronavirus, e noi tra i primi e più degli altri. Se all’inizio del progetto la nuova ondata di febbre spagnola nel 1920 poteva essere dettaglio da non trascurare, ora s’impone come il paragone che il Covid 19 ha richiamato più spesso e sul quale, cessato il chiacchiericcio dell’emergenza, potremo ragionare con lucidità. Certo, raffrontando l’oggi e gli Anni Venti, partiremo dai gangster in camicia bianca del proibizionismo americano e dalle libertà proibite in Europa dai gangster in camicia nera del fascismo e del nazismo. Poi sfilerà una galleria di fatti e di protagonisti che, com’è tradizione di Passepartout, ci aiuteranno a ripassare la nostra storia, ad approfondire, a ragionare, a capire quanti passi avanti abbiano fatto i terrestri. E quanti indietro”.

Introdurrà gli incontri Roberta Bellesini Faletti, presidente della Biblioteca Astense.

 

Grande novità dell’edizione 2020 di Passepartout il concorso letterario “Parole in bottiglia”, dedicato a scrittori e poeti di tutte le età, realizzato dal festival Passepartout in collaborazione con Bosca Spumanti di Canelli.

L’iniziativa nasce sull’onda del grande successo dell’appuntamento letterario settimanale dedicato all’Alfabeto della bellezza, ideato e condotto dall’attrice Chiara Buratti in collaborazione con le pagine Facebook della Biblioteca Astense Giorgio Faletti e di Passepartout Festival, che nelle ultime puntate è arrivato a superare le tremila visualizzazioni. L’idea è quella di raccogliere dei piccoli “messaggi in bottiglia” letterari e veicolarli anche grazie alla rete.
Una giuria di qualità ha selezionato 15 testi finalisti per la sezione poesia e 15 per la sezione racconti. Le 30 opere finaliste verranno lette da Chiara Buratti durante sei appuntamenti settimanali sulle pagine Facebook della Biblioteca e di Passepartout Festival, in una sorta di prolungamento dell’Alfabeto della bellezza. Anche il pubblico avrà un ruolo importante perché potrà contribuire per il 50% alla designazione dei vincitori votando tramite appositi link. I primi appuntamenti hanno raccolto migliaia di visualizzazioni, le altre trasmissioni online, con la lettura di cinque opere a puntata, si terranno fino al 23 settembre ogni mercoledì e sabato alle 18. A decretare successivamente i vincitori di ogni categoria sarà quindi per il 50% la giuria di qualità e per l’altro 50% il pubblico. Saranno così selezionati sei vincitori, tre per la categoria Poesia e tre per la categoria Racconti brevi. In sei giornate del Festival Passepartout prima degli incontri in calendario verrà letto sul palco da Chiara Buratti un testo vincitore e consegnato il premio a uno dei vincitori. Il premio consisterà in una speciale “bottiglia letteraria” realizzata da Bosca Spumanti: ogni poesia e racconto sarà riprodotto su una bottiglia realizzata ad hoc che costituirà una copia unica e da collezione.

 

In ottemperanza alle attuali normative, per partecipare agli incontri è richiesta la prenotazione via mail a prenotazioni@passepartoutfestival.it indicando numeri di posti richiesti (massimo 4 per evento), nomi, cognomi, numero di telefono dei partecipanti e per quali incontri si intende prenotare. I possessori di Tessera Gold e Tessera Plus della Biblioteca Astense in alternativa potranno prenotare presentandosi alla amministrazione della biblioteca dal martedì al sabato dalle 9 alle 13. Non vengono accettate prenotazioni telefoniche. Si consiglia di presentarsi per tempo agli eventi, in quanto i posti non occupati entro 10 minuti dall’inizio verranno liberati.

 

Maggiori dettagli su www.passepartoutfestival.it

www.facebook.com/PassepartoutFestivalwww.instagram.com/passepartout_festival

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