Le proposte di Ambiente Asti per uscire dalla crisi

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di Ambiente Asti

In questi giorni c’è nuovamente fermento politico, discussioni, proposte.
Lo stesso Sindaco, in una riunione lunedì scorso con i Consiglieri, ha posto la domanda se si intenda collaborare al futuro della città. Ha poi posto domande sul metodo, ma ne ha anche delineato uno: una cabina di regia fatta dai partiti allargata a un consigliere per le liste civiche di maggioranza e uno per la minoranza. Un gruppo di saggi insomma, che proponga le idee per far ripartire Asti.
Ci ha colti di sorpresa e ci ha resi attoniti e stupiti da una proposta che di fatto esclude esperienze politiche; ci ha anche sorpreso una richiesta di partecipazione, che fino all’altro ieri sembrava solo auspicata dalla minoranza.
Ha poi detto che c’è fretta di agire e che dovevamo dare una risposta entro mercoledì.

Ambiente Asti proposte uscita crisiAmbiente Asti si è convocato e ha stilato un documento politico che possiamo riassumere in quattro parti:
1) Abbiamo ribadito chi siamo e cosa già proponevamo dal 2017, una politica che nascesse dalle esperienze più autentiche di cittadinanza attiva
2) Rigettiamo proposte escludenti: si intenderebbe un’altra volta secondo un primo modello propostoci lasciare fuori le forze civiche e di opposizione che non rappresentano in modo organico le vecchie formazioni politiche ed il sistema di potere cittadino ingessato, noi rigettiamo proposte del genere. Rigettiamo la proposta di un nuovo “manuale Cencelli” in salsa Astigiana.
3) Ci rivolgiamo alle minoranze perché unite facciano una proposta che non sia escludente di realtà politiche e che si usi lo strumento già presente dei capigruppi in Consiglio
4) Per fare cosa? Per restituire centralità al Consiglio Comunale da un lato e perché il Consiglio attraverso i suoi capigruppo individui tematiche (nel documento ne abbiamo elencate sotto forma di domanda alcune) da sottoporre alla cittadinanza (associazioni datoriali, sindacali, società civile, volontariato, associazioni ambientaliste, Istituzioni scolastiche, Istituzioni in genere, terzo settore) in quelli che noi chiamiamo “Stati Generali della Città”. Al fine che la migliore cittadinanza, con idee e competenze sappia fornirci strumenti adeguati.

Sia inteso che non è obbligatorio per noi dare una visone a chi governa, dopo tre anni dovrebbero averla trovata. Capiamo che l’emergenza ha stravolto molte cose ma l’Amministrazione dovrebbe già averla una visione e essere in grado di riadattarla, secondo noi in realtà cambiarla e rivederla in gran parte.. Noi riteniamo che Asti possa cambiare e superare questa crisi solo attraverso un’essenziale ma reale forma di partecipazione.
Come minoranza in consiglio abbiamo fatto il nostro compito e abbiamo delineato una proposta in primis rivolta alla minoranza e ch e davvero coinvolga la città nel suo complesso, che dopo mesi di lavoro comune deve tornare a fare proposte unitarie e successivamente alle domande che ci sono state poste dalla maggioranza in Consiglio Comunale.

Vogliamo una nuova fase, democratica, non escludente e partecipativa.

Ambiente Asti

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