«Ciò che si applica nelle strade e nelle piazze deve valere anche nelle fabbriche»
L’appello della Fiom Cgil Asti rispetto a quello che si sta verificando nelle aziende in relazione all’emergenza sanitaria
ASTI – Riceviamo e pubblichiamo un comunicato pervenuto a firma del Segretario Generale della Fiom Cgil Asti, Mamadou Seck
La Fiom Cgil Asti, dopo un’attenta valutazione, rispetto a quello che si sta verificando nelle aziende in relazione all’emergenza sanitaria, mette in evidenza che negli stabilimenti di tutte la provincia di Asti si è determinata una situazione di insicurezza che in qualche caso si trasforma in panico generale. Data la difficoltà generalizzata a un’esatta e puntuale applicazione nei luoghi di lavoro delle misure sanitarie prescritte dal provvedimento del governo che indica in maniera ancora generica procedure per la messa in sicurezza dei lavoratori, in molti casi, non viene rispettato, determinando di conseguenza una situazione di ingovernabilità, è evidente che viene richiesto agli organi ispettivi predisposti alla sicurezza la garanzia dei necessari controlli. In alcune realtà produttive, ci sono state delle fermate da parte delle lavoratrici e lavoratori, chiedendo l’introduzione di misure specifiche per la tutela della salute & sicurezza, rispetto delle distanze di sicurezza tra colleghi nelle mense, spogliatoi, utilizzo di dispositivi di protezione individuale. La settimana prossima ci saranno delle chiusure collettive al fine di sanificare, mettere in sicurezza e riorganizzare l’ambiente di lavoro. Il provvedimento del Governo nei fatti privilegia la continuità della produzione senza imporre alle aziende il rispetto preciso delle procedure e non si capisce di conseguenza come norme rigide siano applicate sull’intero territorio per quanto riguarda il commercio e la mobilità delle persone, mentre nelle aziende e/o attività produttive ciò non avviene, anche se in qualche caso i provvedimenti sono anche discussi con le Rsu e le RLS. A fronte di questa situazione che è, oggettivamente, rischiosa per la salute dei lavoratori la Fiom Cgil di Asti chiede che in primo luogo le imprese, la Prefettura, la Provincia, il Comune, anche, prevedendo la chiusura temporaneamente delle attività produttive dove, non fosse possibile ottemperare ovvero dove si verificherà l’uso difforme del DPCM. in queste ore nelle fabbriche si stanno determinando momenti di confusione e panico e per questo motivo, chiediamo una precisa indicazione e responsabilità da parte del sistema delle imprese della Provincia di Asti.
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