ALBA (CN) – Il 2019 del Teatro Sociale G. Busca si chiude “teatralmente parlando” martedì 17 e mercoledì 18 dicembre alle 21 con il classico goldoniano “La Locandiera” (Arca Azzurra Produzioni), che vede protagonista Amanda Sandrelli. Nell’allestimento curato Paolo Valerio e Francesco Niccolini, Mirandolina non sarà la cocotte che per quasi duecento anni la tradizione ha voluto, bensì una donna determinata e padrona della propria vita.
Scriveva Carlo Goldoni: «Fra tutte le Commedie da me sinora composte, starei per dire esser questa la più morale, la più utile, la più istruttiva. Sembrerà ciò essere un paradosso a chi vorrà fermarsi a considerare il carattere della Locandiera, e dirà anzi non aver io dipinto altrove una donna più lusinghiera, più pericolosa di questa». In questa versione, Mirandolina è una donna feroce, orfana, abituata a comandare, a difendersi e a lottare. Lottare su più fronti: lotta per portare avanti la locanda dopo la morte del padre, lotta contro quattro uomini in contemporanea, lotta per affermare la forza e la dignità di una donna amazzone, in un mondo in cui le donne sono solo oggetto di piacere o di disprezzo.
Nel feroce mondo nuovo che Carlo Goldoni sa dipingere, la locandiera chiude tutte le porte, piega e stira panni, allontana il vero amore, sposa senza sentimenti il suo servo: resta l’indiscussa padrona della sua vita, ma con la testa e il cuore svuotati. Al sicuro, certo, ma spogliata di quel turbamento amoroso che, inatteso, è arrivato a stravolgere la vita e i piani. Si sposa cinicamente, con il commento più feroce che mai abbia accompagnato una brulla cerimonia: «Anche questa è fatta». E tutti vissero infelici e scontenti.
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